venerdì 3 settembre 2010

Tour du Queyras

Queyras

L'itinerario è stato da noi recensito sulla rivista Alpidoc N°75 autunno 2010 (clicca per leggere il pdf dell'Articolo: Benvenuti in Paradiso)

Forse più delle "casalinghe" valli Stura e Roya, il Parc Regional du Queyras sul versante francese delle Alpi Cozie, scelto per questa gita sociale del CAI Savona, è il vero paradiso della mountain bike.
Rilievi nettamente alpini ma mai aspri, ambiente incontaminato, una fitta e curatissima rete di sentieri senza paletti e divieti, panorami strepitosi: è stato veramente difficile decidere cosa fare con "soli" tre giorni a disposizione! Memori della bella esperienza di sei anni fa, alla fine abbiamo scelto di toccare alcuni luoghi "clou" collegati in un grande anello d'altura. Il meteo impeccabile e la buona accoglienza hanno fatto la loro parte.


Crete des Chambrettes ... senza dubbio uno dei luoghi più belli dove mettere le ruote
Day 1: 3 settembre
Un po' di "poussage" giusto per capire che aria tira, un 3000 quasi ciclabile, una discesa da sogno: cominciamo bene!

Peccato che il Queyras sia così lontano... tra val Varaita, colle dell'Agnello, soste e gozzoviglie lasciamo il parcheggio di Saint-Véran (1970 m) che sono quasi le undici! L'aria ancora frizzante e il magnifico sole comunque invogliano alla pedalata, l'asfalto finisce presto e risaliamo lungamente la valle principale lasciandoci a sinistra il bivio per il col Longet e l'osservatorio.
Da Saint-Véran in direzione Réfuge de la Blanche
Dopo i ruderi della miniera di rame arriviamo al ponticello sotto la cappella di N. D. de Clausis (2340 m) e prendiamo a sinistra, direzione Col Chamoussiére (2884 m): le ampie e dolci praterie sono percorse da un bel sentierone, che a parte qualche rampa un po' ostica si dimostra sorprendentemente ciclabile e in poco più di un'ora ci porta al colle.
Lì sopra c'è un nostro vecchio amico, il Pic de Caramantran (3026 m), vogliamo rinunciare a un saluto...? Le nebbie che salgono dal versante italiano ci rubano un po' di panorama, ma l'andata/ritorno con la bici è comunque un divertimento.
Discesa sull'Agnello dal Col Chamoussiére
Tornati al colle affrontiamo l'impegnativa discesa verso la strada dell'Agnello attraverso imponenti colate detritiche, con un sentiero che ogni anno viene ridisegnato dalle frane: OC pieno in un ambiente austero, popolato solo da "ciappe" di scisto grigio ferro. Alla fine della pietraia il terreno si addolcisce nei prati e andiamo ad attraversare l'asfalto in corrispondenza dell'evidente parcheggio a monte del rifugio (2620 m).
Il sentierone al di là della strada porta con un po' di fatica, pedala di qui e spingi di là, al Col Vieux (2806 m). Non è proprio un posto nuovo (Giro del Monviso) ma portare gli amici su questa discesa era un impegno e un dovere...
Sotto di noi il grande e profondo Lac de Foréant (2618 m) invita alla picchiata, e in pochi minuti su terreno entusiasmante lo raggiungiamo. L'aria si mantiene freschina ma qualcuno non riesce a rinunciare a un atletico tuffo!
Il sentiero che conduce al Lac Egorgéou
Costeggiato il lago la valle precipita in una forra e il sentiero corre alto su un traverso decisamente aereo, cui segue un tratto molto ripido, l'unico da affrontare con qualche attenzione.
Superato il Lac Egorgéou (2394 m) il sentiero si mantiene tecnico e comincia ad attraversare un'infinita serie di boschetti, alternando tornantini, ampie radure, tratti rocciosi e rilassanti traversi.
Sazi e satolli di questa festa del single track planiamo alla fine su uno stradone sterrato e seguendo la pista (trascurare un'indicazione escursionistica che risale nel bosco) siamo a Ristolas (1604 m): si potrebbe continuare la lungofiume ma il pomeriggio è avanti, le nubi si addensano e prendiamo la strada principale per una breve pausa ad Abriès (1543 m).
Ci aspetta la parte meno divertente del giro: bitume e bitume fino ad Aiguilles, Chateau-Queyras, bivio per l'Izoard (1353 m) e noiosa risalita verso il colle, Arvieux, La Chalp, con cielo nero e scrosci di pioggia. Alberto e Saverio non possono trattenersi con noi e tornano a casa, mentre al posto tappa di Brunissard (1780 m) ci raggiunge per un saluto conviviale il grande Gianlu. Locanda splendida, cena così così ma siamo cotti e si dorme alla grande.
Pic de Caramantran (3026 m) ... una discesa d'alta quota!!!

Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) della prima tappa clicca su

Dati della tappa:

Traversata Saint-Véran - Col Chamoussiére - Pic de Caramantran - strada Agnello - Col Vieux - Ristolas - Chateau-Queyras - Brunissard

Quota di partenza: 1970 m (Saint-Véran)

Quota Max: 3026 m (Pic de Caramantran)

Disl.: 1950 m (-142 m senza la vetta)

Ciclabilità salita: 85%

Ciclabilità discesa: 99%

Difficoltà: BC+/OC

Sviluppo: 55 km


Day 2: 4 settembre


Col de Furfande, un altro imperdibile... ma non ci accontentiamo e lo raggiungiamo con una traversata in quota in ambienti da favola. Entusiasmo generale e non un nuvola in cielo!
Una vecchia conoscenza il col de Furfande ... non tradisce le aspettative ...
Tracce di brina sui prati, alle otto scarse lasciamo le case di Brunissard per imboccare direttamente il vallone di sinistra, direzione campeggio e pareti d'arrampicata. La stradina asfaltata, tutta a strappi, termina al parcheggio delle falesie e continua sterrata al sole superando con dei tornanti un primo risalto fino alle baite dell'Eychaillon in un incantevole pianoro. Lasciato a destra il bivio per il Col des Ayes, la sterrata passa con un altro strappo un falso colle e siamo agli ancor più incantevoli Chalets de Clapeyto (2221 m).
Sopra gli Chalets de Clapeyto
La vista si apre da tutte le parti e continuiamo oltre le case su tracce di sentiero rimontando una serie di dossi erbosi in un ambiente a metà tra il Marguareis e il paradiso terrestre. Attraversato un rio rimontiamo una rampa non ciclabile e, piegando verso sinistra, pianeggiamo tra prati e laghetti (Lacs du Cogour, Lacs de la Faviére) fino a un cucuzzolo senza nome. In discesa, lasciandoci a sinistra il Lac Néal, siamo al Col de Néal (2509 m) e proseguiamo in mezzacosta su una bella traccia tra gli sfasciumi, fino a un breve tratto roccioso che ci porta al Col du Lauzon (2573 m)... nomen omen...
sul Col de Néal
Sosta colazione, conteggio cime all'orizzonte, goduria generalizzata e non siamo ancora a metà!
Per il massimo del panorama qualcuno sale a piedi sul vicino Pic des Esparges Fines (2706 m), poi ci prepariamo per la discesa più impegnativa del giro.
Si comincia sul duro, con una serie di tornanti quasi inciclabili su sfasciumi mobili, poi per ripidi prati superiamo un dosso e scendiamo un po' più rilassati al Lac du Lauzon (2287 m), completamente in secca ma con una provvidenziale sorgente all'inizio della discesa successiva.
Il taglio prima del Col du Lauzon
Ancora giù su fondo molto pietroso, costeggiamo un'immensa colata detritica e scendiamo in fondo alla conca, dove il sentiero finalmente addolcito ci regala un po' di divertimento in un bellissimo boschetto di pini. Superato un ricovero forestale a picco sul fiume scendiamo a destra con qualche ripido tornante e guadiamo in prossimità di un tavolo da picnic (1770 m).
Il sentiero risale nel bosco, con tornantini ripidi ma quasi tutti ciclabili grazie al fondo strepitoso, e sbuca su un poggio (Crete de l'Echelle, 1934 m) in vista della strada del Furfande là sotto. Segue una spettacolare, espostissima discesa attraverso impressionanti pietraie, fino a raggiungere la sterrata in prossimità di una curva (1840 m).
Qualcuno sceglie la variante relax: dal guado si scende l'ampia forestale e, dopo due coppie di tornanti (croce in ferro accanto alla strada), si prende un ponticello sulla destra (1620 m ca.) evitando di scendere fino ad Arvieux. Un'altra bella pista forestale risale brevemente e si ricongiunge alla strada del Furfande una decina di tornanti sotto la curva di cui sopra.
Non badiamo a spese al Ref. de Furfande ... razzia completa ... in barba alla crisi!!!

Ricompattato il gruppo, chi arzillo chi prendendosela bassa, si affronta il salitone che ci separa dal Col de Furfande: la sterratona termina con un duro strappo, ma al colle (2500 m) la vista si spalanca di nuovo e il veloce liscio sentierone che porta al sottostante rifugio (2293 m) fa dimenticare le fatiche.
Siamo ampiamente nei tempi e ci concediamo una pausa merenda-solarium davanti al bel rifugio che ci vide ospiti nel lontano 2004.
Lasciamo la splendida balconata degli Chalets de Furfande per affrontare l'evidente sentiero sulla sinistra: un panoramico traversone (Col de la Lauze), poi giù a capofitto per la Festa del Tornantino e un impegnativo tratto sassoso.
... Bobo Santi style alla "sagra del tornante ...
A un bivio (1900 m ca.) proseguiamo in discesa sulla destra, affrontando un passaggino esposto, poi entriamo in un rilassante boschetto dove la pista si allarga. Dura poco, troppo poco, ancora una discesa su fondo roccioso e prendiamo la sterrata che termina a Les Escoyeres (1532 m).
Per oggi è andata, saltiamo la variante della via romana e scendiamo i 30 tornanti (asfaltati!) fino al fondovalle. Pochi metri verso destra e troviamo (1185 m) il ponte in direzione Bramousse, rimontiamo al sole e al caldo e raggiungiamo l'incantevole posto tappa, ricavato in antiche case alpine, con orti e giardini, ovviamente in cima al paese (1450 m)...
Ospitalità spettacolare, la padrona di casa non lesina i bis e andiamo a goderci un ancor più meritato riposo.

Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) della seconda tappa clicca su

Dati della tappa:

Traversata Brunissard - Chalets de Clapeyto - Col Nèal - Col du Lauzon - Crete de l'Echelle - Col Furfande - Pont de Bramousse - Bramousse

Quota di partenza: 1780 m (Brunissard)

Quota Max: 2706 m (Pic des Esparges Fines)

Disl.: 2050 m (-133 m senza la vetta)

Ciclabilità salita: 87 %

Ciclabilità discesa: 95 %

Difficoltà: BC/OC+

Sviluppo: 36 km


Day 3: 5 settembre

Ancora emozioni... non ce ne stanno più... si chiude con un itinerario nuovo per tutti, forse la tappa più bella come paesaggi e ciclabilità.

Malvolentieri lasciamo Bramousse per svoltare a destra dietro la chiesetta (ci sarebbe la stradina sotto, ma vogliamo rifare dieci metri della strada di ieri?) con due minuti di "portage" tra gli applausi del folto pubblico.
Troviamo subito la strada che risale il vallone e pedaliamo con le gambe un po' dure su fondo discreto e continui strappi. Dopo gli Chalets de Bramousse (1841 m) la sterrata diventa sentiero e risale nel bosco, alternando durissime rampe e tratti ciclabili. Senza correre siamo al Col de Bramousse (2251 m) e la vista si apre nuovamente verso Sud, laggiù il gruppo della Font Sancte coi canalini ancora innevati.
Senza parole ... !!!
Per raggiungere il Col Fromage si supera in traversata la Crete des Chambrettes: sicuramente la ciliegina sulla torta di questo favoloso giro, forse il più bel posto dove abbiamo mai pedalato, imperdibile per chiunque voglia venire con la bici da queste parti!Prendiamo dunque a sinistra spingendo nel prato, ma presto la traccia si spiana, esce da un boschetto e raggiunge un tornante (breve deviazione a destra per un bunker abbandonato, a picco sulla valle di Ceillac).
Il sentiero di chiara fattura militare diventa liscio come una tavola, largo come la bici, aereo ma mai rischioso, di pendenza ideale: rimontiamo un grande dosso erboso (tornante a destra con grosso ometto di sassi) e svoltiamo in pieno sole, sotto l'affilato crestone roccioso. Sulla vetta (2558 m) sorge quella che da lontano sembra una chiesetta ma è una postazione telegrafica a segnali luminosi, costruita nel 1900 e da poco restaurata. Il panorama è da fine del mondo e passiamo un bel po' di tempo a studiare le prossime gite...
Discesa sul Col Fromage
La discesa verso il Col Fromage (2301 m) non è da meno: interminabili traversoni, aerei, dal fondo fantastico, che lasciano tutti senza parole.
Dal colle, crocevia di tutti i sentieri del Queyras, affrontiamo l'ultima fatica: prendiamo il sentiero pianeggiante sulla destra che, dopo una breve discesa, entra in un bosco e risale qualche metro (trascurare la continuazione in piano) un ripido pendio non ciclabile. Si continua su ampie praterie traversando in salita, con molti tratti ciclabili, fino a un evidente bivio (2519 m) prima degli ultimi duri tornanti che conducono al Col des Estronques (2651 m): è fatta!
In vetta alla Tete de Jacquette ... il Viso spunta in lontananza ...
I meno pigri portano le bici sulla vicina, super-panoramica Tete de Jacquette (2757 m, divertentissima discesa al ritorno), e ci prepariamo per la discesa finale.
Ci aspettano infatti 800 metri filati su un percorso che sembra creato apposta per noi: dopo un primo tratto un po' più impegnativo con facili tornantini, ci lasciamo portare a valle su un sentierone largo un metro: puro divertimento, con un pizzico di attenzione nel finale per un tratto esposto e franoso, e un finalino tecnico. Guadiamo il rio in corrispondenza di una cascatella, poi ancora un po' di piste e sentieri forestali e si chiude alla grandissima al Pont du Moulin (1849 m). Pochi minuti di bitume e recuperiamo le auto a St. Véran.
Menzione speciale a Maurino per il finale a "ravioles" in quel di Chianale!
Un vero parco giochi la discesa dal Col des Estronques!!!

Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) della terza tappa clicca su

Dati della tappa:

Traversata Bramousse - Col de Bramousse - Crete des Chambrettes - Col Fromage - Col des Estronques (Tete de Jacquette) - St. Vèran

Quota di partenza: 1450 m (Bramousse)

Quota Max: 2757 m (Tete de Jacquette)

Disl.: 1650 m (-106 m senza la vetta)

Ciclabilità salita: 88%

Ciclabilità discesa: 99,9%

Difficoltà: BC+/BC

Sviluppo: 21 km


Hanno partecipato: Roberto, Bobo (direttori di gita), Paolo, Floro, Luca, Maurino, Beppe, Panna, Rino, Ziododo (CAI Savona), Gianni, Giorgio (CAI Chiavari), Marco (CAI UGET), Sergix, Enrico (mtb team ...Cucuzzoli). Solo venerdì Alberto e Saverio (CAI Savona).

Per vedere la mappa del percorso clicca su:

In tutto 112 km per 5650 m di dislivello... ma i numeri "fisici" dicono ben poco di questa strepitosa scorribanda in uno dei più begli angoli delle nostre Alpi. Non c'è stato un metro di percorso che non abbia regalato emozioni.
Lo sforzo organizzativo è stato più che ripagato dal gruppo, che ha sfidato la nostra... "cattiva reputazione"... e si è sempre mosso compatto e affiatato, rendendo possibile la perfetta riuscita di un giro di notevole impegno.
Grazie tutti gli amici che ci hanno seguiti in un'
indimenticabile esperienza di vélo de montagne!Unico effetto collaterale, una grande malinconia e nostalgia di sentieri che ha investito gran parte dei protagonisti nei giorni successivi la traversata ... vedremo di trovare una cura adeguata quanto prima!!!
Bo & Woof

5 commenti:

Brik ha detto...

Meraviglioso! Conosco alcuni passaggi effettuati, in particolare il giorno 2, la ringrazio per questi momenti magici nel Queyras, terra di predilezione per il mountain bike.

ernesto ha detto...

giri stupendi in posti stupendi
il primo giorno e l'ultimo giorno sono sovrapponibili al nostro terzo e quarto giorno del giro estivo di quest,anno
http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=169593&page=5
la discesa dal col de vieux verso l'echalp è meravigliosa e merita da sola il giro
bravi

Anonimo ha detto...

Abbiamo fatto il vostro tour del Queyras: bellissimo! Abbiamo modificato le soste tappa, in funzione della nostra lentezza. Il primo giorno abbiamo dormito ad Arvieux, il secondo al refuge de Furfande. Così abbiamo fatto la bellissima discesa dal rifugio a Escoyres la mattina freschi e pimpanti. Purtroppo il terzo giorno ha piovuto dal Chateles del Bramousse fino alla fine: ci siamo solo immaginati gli scenari meravigliosi e ci siamo ripromessi di tornare. Ci chiedevamo se, per eliminare un po' di bitume del primo giorno, non sia possibile da Chateaux de Queyras andare a Sollieres e poi su sterrata salire al Lac de Roue e riscendere a La Chalp.
Davvero complimenti per la vostra proposta!

Giovanna e Alberto

Ps: Giovanna vorrebbe vedere i vostri polpacci...

Bobo ha detto...

Bene sono contento che vi è piaciuto!!! Peccato per il terzo giorno che forse è il più bello del giro!!!
Per quanto concerne la variante su Sollieres esiste e l'abbiamo pure gìà fatta nel lontano 2004. Purtroppo l'anno scorso avevamo solo tre giorni a disposizione e qualcosa bisognava pur tagliare ... quindi abbiamo optato per tagliare quel pezzo ...
Se prima o poi decideremo di pubblicare i vecchi resoconti (...che abbiamo...) quando Cicloalp non esisteva ancora, ve lo faccio sapere...
ciao Bobo

p.s. io sono 60 kg vestito e ho i polpacci più belli tra quelli del nostro gruppone ... se vuoi visionare fai pure ... ma mi sà che rimarrai delusa!!!

alex ha detto...

Complimenti x il tour.....magari questa estate lo vorrei fare anch'io.
Ho provato a scaricare le tracce gpx ma mi si apre una pagina testuale,sono io o è sbagliato qualcosa nel link?

grazie!

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