mercoledì 19 ottobre 2011

Testa di Peitagù (1816 m) ... per il sentiero P64

Valle Stura di Demonte

E’ una di quelle giornate di ottobre in cui l’autunno non sa se fare un passo indietro piuttosto che avanti. L’incertezza del meteo e la stagione avanzata ci costringono a riporre intenti “bellicosi” a favore di un giro, in media valle, ritenuto di ripiego per lo sviluppo chilometrico ed il dislivello assai contenuti, ma che ci regalerà una delle più grandi e adrenaliniche discese della nostra storia!!!
ZioDodo & Bobo
... una vera opera di alta ingegneria sentieristica ...
Lasciamo l’auto nel parcheggio di Demonte ed imbocchiamo la ben nota strada asfaltata del Vallone dell’Arma, che seguiamo fino alla frazione di Fedio.
Qui, svoltiamo a sinistra, passando davanti alla chiesetta con porticato per imboccare una strada asfaltata, che seguiamo fino ad un trivio; tralasciamo la deviazione a sinistra ( che conduce al Santuario di Madonna dei pini), e prendiamo la più a monte delle due strade alla nostra destra; passando a fianco di un gruppo di case, la strada diviene presto sterrata e prosegue inoltrandosi nel bosco con pendenza quasi sempre sostenuta, ma mai proibitiva;  dopo qualche chilometro costeggiamo  una costruzione in legno nei cui pressi si trova una fontana (ultimo possibile rifornimento idrico) e superate ancora alcune rampe giungiamo ad un ampio tornante a sinistra, che seguiamo fedelmente; un ultimo sforzo ci conduce in vista della nostra meta quotidiana: verso sud-est scorgiamo infatti l’ampia depressione erbosa denominata Sella Pra’d Giacu, punto panoramico posto sullo spartiacque tra vallone dell’arma e valle Stura. La raggiungiamo in breve e seguiamo una traccia di carrareccia che solca il fondo erboso con decorso tortuoso; sul margine meridionale della sella scorgiamo una balise, presso la quale ci concediamo una breve sosta, per ammirare il panorama che l’ampio orizzonte ci concede sugli imponenti massicci della val Gesso, oltre la valle Stura; da quella parte, le nuvole già minacciose ma ancora incerte lasciano filtrare raggi di sole, regalando alla nostra vista squarci di scenari quasi danteschi…
... parte alta della discesa ...
Purtroppo è ora di muoversi, la temperatura già rigida non ci concede ulteriori indugi.
Dalla balise, seguendo l’indicazione per Pirone imbocchiamo ai margini del bosco un sentiero GTA, ben segnato con le consuete tacche bianco-rosse (segnavia P64); il sentiero si presenta subito impegnativo, sia per la pendenza sostenuta, sia per la presenza di passaggi tecnici che si alternano a tratti più scorrevoli, talora interrotti da qualche ramo di troppo; proseguendo nel bosco, il sentiero si impegna nell’impervio vallone sottostante, ove imponenti falesie sovrastano un bosco dai mille colori.
... o vi portate corda, rinvii e imbrago ... o fate molta attenzione!!!
... a tratti facile ... ma costantemente esposto ...
Spostandosi ora verso est, esso supera alcune grange diroccate (Grangette 1457 m) per uscire infine dal bosco; siamo ora  letteralmente sull’orlo del baratro. La vista si apre su estese pareti rocciose ed ampi pinnacoli di roccia, in un paesaggio quasi lunare; da una sella sospesa lo sguardo segue alla nostra sinistra (non senza un po’di preoccupazione) il percorso del sentiero che ancora ci attede, una vera opera d’arte strappata alla roccia da uno sconosciuto ma geniale ingegnere! Iniziamo a scendere, e in una delle tante pause panorama, ci guardiamo in faccia e viene spontanea la domanda se stiamo facendo una via di arrampicata o il solito "cicloalpinismo", la sensazione è quella di sentirsi in sosta a far sicura ... che roba!!!
L’esposizione sempre notevole ed il fondo insidioso per le numerose pietre consigliano estrema prudenza, ma lo sguardo incredulo ad ogni curva ci ripaga ampiamente della discesa non del tutto agevole ma che rimane sempre perfettamente ciclabile. Superato un brevissimo tratto interrotto da una frana (il cui superamento non impone eccessive difficoltà), il sentiero entra ora nuovamente nel bosco, con fondo più scorrevole e regolare sino ad un bivio ove occorre seguire a sinistra le indicazioni per Aisone; in breve, il sentiero raggiunge la borgata di Pirone (Case Piron 1035 m) da dove un agevole sterratone ci riporta alla Statale; in pochi minuti siamo nuovamente a Demonte, ma con la mente ancora su quel sentiero … fatica poca!!! ... emozioni tante!!!
ZioDodo & Bobo
... voglia di ripido ...!!!
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:

Anello Demonte - Fedio - Sella Pra’d Giacu - Testa di Peitagù - Grangette - Case Piron - Aisone - Demonte

Presenze: ZioDodo, Bobo, Chiara


Quota di partenza: 780 m (Demonte)

Quota Max: 1816 m (Testa di Peitagù)
 
Disl: 1100 m 

Ciclabilità salita: 100 %

Ciclabilità discesa : 99 %

Difficoltà: TC/OC+  
                M1-T4-E4

Sviluppo: 24 Km

7 commenti:

Kika ha detto...

Andato oggi con Dany. Discesa e panorami tolgono il fiato... Ma anche la salita non scherza! Si e no 60% ciclabile, il resto mix tra portare e spintage!

Anonimo ha detto...

Wow!!! Oggi finalmente mi sono tolto questa gravissssssima mancanza!!!
Sicuramente non é la discesa piú difficile in valle ma di sicuro é la piú impegnativa che conosco finora...300m di dislivello in esposizione totale e soffocante con baratri di 100metri a lato del sentiero....nervi saldi richiesti!!!
Ps. I cervi al pra d giacu....
Ps2. Alla prima casa di piron si imbocca sulla destra il sentierino che permette di concludere la discesa tuuuutta su singletrack...ancora due tornantini tra pinnacoli di roccia! giunti alle cascine col tetto in paglia si scende lungo la stradina...poi a sinistra parte il single "sentiero delle grotte" interessante variante da gamba buona ;-)
Enri le fou

Anonimo ha detto...

discesa a mozzafiato, sono d'accordo con 60% ciclabilità....

Stex84 ha detto...

Un giro quasi da allenamento da fare nel pomeriggio se si parte da airone c'è un sentiero che porta direttamente a Madonna del pino e non si tocca il bitume.. Per il resto ottima salita una volta in cima fatto portage fino a corso del cavallo ovest..discesa con due possibilità bellissima dalle grangette in stile trial in alternativa si scende da charmentes altrettanto divertente e forse un po' più lunga...

ernesto ha detto...

fatto oggi con un meteo ballerino che alternava sole , pioggia e temporali con grandine , partito da aisone ho preso un sentiero per evitare l'asfalto che porta alla madonna del pino (ciclabile al 70% anche a causa della vegetazione troppo rigogliosa)Salita piacevole e mai estrema , discesa bagnata , ma il fondo non crea problemi neanche nei tratti su pietra esposti. Prima di casali pironi ho preso la deviazione a destra per la comba , divertente e ripida che porta al sentiero delle grotte da cui si torna ad airone con qualche tratto di spintage ... nel complesso bel giro , le difficoltà non sono mai troppo elevate ma non devi farti prendere troppo dall'esposizione

ugo ha detto...

Giro bellissimo confermo il 60% ciclabile, un paio di punti nella discesa il sentiero è franato ma si passa portando la bici per evitare l'asfalto da Demonte fino al fedio costeggiate l'ospedale tenendo sempre la sx ai bivi si attraversa un cortile di un abitazione e si rientra in asfalto per 100m dopodiché si prosegue su sterrato attraversando la borgata fedio e poi via a salire fino in Cina. Salita a tratti dura ma totalmente pedalabile come detto non la discesa; consiglio evitate il periodo della caccia si potrebbero incontrare personaggi non troppo tolleranti.....

kika ha detto...

...la scorsa settimana abbiamo scoperto la "Peitagù II"!!!
solo che è in Val Maira...

Il tratto di orrido è più corto, ma a mio parere più esposto e con fondo più malmesso...
il giro vale la pena, ma la discesa richiede sempre massima attenzione!
ve lo consiglio!

http://www.gulliver.it/itinerario-gite/64504/

Buone pedalate!

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