giovedì 28 agosto 2014

Anello del Rifugio Pagarì (2627 m)

Valle Gesso


Con questa discesa chiudiamo un ciclo, completando la nostra personale collezione di discese nelle alpi marittime e Liguri ... sicuramente ne usciranno altre, ma sulla nostra agenda ad ora abbiamo "depennato" praticamente tutto! Questa volta completare il giro, rigorosamente ad anello come da tradizione, è stato più duro del solito, un vero e proprio massacro ... niente che non mi aspettassi, d'altro canto eravamo nel luogo più aspro e forse più bello di questa  porzione di alpi ... in tanti si chiederanno: "perchè andare in bici in un luogo simile?" ... semplice, una discesa come questa è data 5 ore a piedi, in bici abbiamo impiegato meno di un'ora e la soddisfazione di scendere su un terreno di questo genere rigorosamente in sella, con uno scenario di quel tipo è una cosa unica, ripaga da ogni fatica e dal più truce dei portage!
Bobo
... in Bike sotto la Maledia, uno dei luoghi più belli delle Marittime!
Altra gita altro regalo ... e con Bobo i regali sono sempre una sorpresa! ... questa volta mi vuole offrire una birra al Rifugio Pagarì, e una birra non si rifiuta mai agli amici! C’e’ solo un piccolo problema, salire per  lo stesso sentiero di discesa sarebbe contro le regole del Bobo’s club, il famoso "culto per l'estetica dell'anello!" ... così il menu prevede come antipasto una salita al Lago Bianco del Gelas,  poi un bel traverso di cui la ciclabilità e’ totalmente sconosciuta (ma si presume prossima allo zero), poi birra, e per finire la discesa che speriamo essere all’altezza delle nostre aspettative ...
... "sagra del Camallo" ...
Partiamo da San Giacomo d’ Entracque (1210 m), attraversiamo il ponte e saliamo seguendo la strada che in breve diventa sterrata e che porta a Pra del Rasur e poi con percorso tecnico ma sempre ciclabile porta al Gias sottano del Vei del Bouc  (1435 m).
Da qui  parte il nostro sentiero per il Lago Bianco del Gelas ed inizia anche il portage rude che inesorabilmente finirà solo al Pagarì. Il sentiero sale deciso e nella prima parte la vegetazione rende la salita ancora più faticosa, sembra di essere in Cambogia! La pendenza sostenuta sempre, ci obbliga a qualche pausa per riposare la schiena, qualche bello scorcio, un pò di neve, una cascata, e finalmente a quota 2549 m arriviamo al bellissimo Lago Bianco; ad accoglierci c'è un enorme stambecco che sta li a guardarci come a dire: “sti scemi che ci fanno qui con le bici?”.
... scova l'intruso!
Senza perdere troppo tempo proseguiamo e troviamo l'indicazione per il Rifugio Pagari ancora 1.30 h!!! ... da li in poi sarà "caccia all’ometto" sulla sterminata pietraia e purtroppo siamo pure immersi in una fitta nebbia. 
Si continua a "camallare" passando in riva al bellissimo Lago Blu pieno di neve e ghiaccio, poi la traccia inizia a scendere, siamo completamente dentro le nuvole e non è proprio facile indovinare la retta via; e pensare che con un pò di visibilità si sarebbe potuto alleviare la fatica con un paesaggio da urlo!
... in sella per scommessa al Lago Blu del Gelas!
La progressione in questo tratto è lenta, ci troviamo anche a oltrepassare  un canale mezzo franato che ci costringe a deviare più bassi per evitare spiacevoli scivoloni, bici in spalla. 
Dopo aver perso circa 200 m di quota, finalmente si risale sempre su cenge esposte, e nonostante non si veda nulla si percepisce che siamo in un ambiente piuttosto severo. 
Fortunatamente il sentiero all’avvicinarsi alla meta diviene via a via più marcato e più agevole diamo anche qualche colpo di pedale e senza neanche accorgercene ci ritroviamo sotto le rocce su cui sorge rifugio e lo capiamo solo perché incrociamo il tubo dell’acqua che seguiamo in arrampicata libera fino a che dalle nuvole non spunta il tetto e poi l’intero Rifugio Pagarì (2627 m).
... il giusto premio ...
Dopo 4.0h di portage possiamo berci con soddisfazione  la nostra meritata birra, non una birra qualsiasi questa è prodotta direttamente nel rifugio che ricordiamo risulta essere il MicroBirrificio più alto d'Europa! Intanto le nuvole iniziano ad abbassarsi lasciando spazio al sole, sembra di volare, non resta che godersi il magnifico paesaggio e prepararsi per la discesa.
Il sentiero da subito e’ molto bello e sembra essere assai tecnico, sta a vedere che Bobo ci aveva visto bene! La traccia e' larga ma ricca di pietre mobili che richiedono attenzione e i numerosi tornanti sono quasi tutti non troppo chiusi, ma la quantità di pietroni costringono ad affrontarli a bassa velocità  per scegliere la traiettoria giusta, e spesso, con nostra grande gioia,  il nose press e’ consigliato, se non obbligato.
... discesa impegnativa ... 
Lasciato mezzo cambio (stranissima rottura!) attaccato a una roccia, perdiamo quota e il sentiero diventa più scorrevole, mentre i tornanti diventano più difficili perché ostruiti da pietroni messi di traverso per deviare il corso dell’acqua che spesso costringono a mettere giù qualche piede. Lungo tutto il sentiero c'è solo un breve tratto molto esposto in cui è prudente andare piano o addirittura scendere a piedi, tanto per riuscire a raccontarla anche questa volta!
Dopo 1200 m di discesa ininterrotta arriviamo con sommo dispiacere  al Gias sottano del Vei del Bouc da cui ritorniamo velocemente a San Giacomo.  
Andrea (Barolo71)
... PitrolCodda "nose tra le nuvole" ...
 Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:

Dati del giro:



San Giacomo d'Entracque - Pra del Rasur - Lago Bianco del Gelas -  Lago Blu - Rifugio Pagarì - Pra del Rasur - San Giacomo d'Entracque

Presenze: Bobo, Andrea (Barolo71)

Quota di partenza: 1210 m (San Giacomo d'Entracque)

Quota Max: 2627 m (Rifugio Pagarì)

Disl: 1680 m

Ciclabilità salita: 27% (100% sino al Gias Sott. Vei del Bouc 450m D+ 0% i restanti 1230m D+)

Ciclabilità discesa : 98 %

Difficoltà: BC/OC+   
                M2-T4(T5)-E2

Sviluppo: Km 23

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1 commento:

Kika ha detto...

Ciao signori!
percorso oggi...
non ho fatto il giro, mi sono limitato alla salita be discesa sullo stesso itinerario, ma è stata comunque una grande soddisfazione!
grazie per avermi fatto salire la scimmia ;-P

e buone pedalate!

Kika

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