mercoledì 31 maggio 2017

Anello del Monte Forato (1209 m)

Alpi Apuane 

... quando ti prendono quelle fissazioni che non riesci a toglierti dalla testa ... attraversare l'arco del Monte Forato inanellando un giro, inedito per le due ruote, dal suo versante più ripido e austero, quello della Versilia ...
Marco M.
... la caratteristica finestra panoramica del Monte Forato ...

Non è la prima volta che mi accingo a tentare qualche uscita temeraria in Versilia. Le Alpi Apuane, aguzze e severe, non si prestano propriamente a farci rotolare sopra le ruote della mtb, salvo che qualche “illuminazione” istintiva, unita ad un po’ di fortuna, ci colga!
Il monte Forato col suo bellissimo arco naturale, ha da sempre attirato curiosità di escursionisti e bikers, si raggiunge con relativa facilità in bici da Fornovolasco, lato Garfagnana. Ma l’etica dell’anello, lo spirito d’avventura, e molti chilometri di auto risparmiate da Genova mi portano a tentare questo approccio più hard. Lascio l’auto a Pontestazzemese per dirigermi verso Cardoso, 3 Km di bitume mi portano a questo caratteristico abitato ai piedi delle Apuane con la “finestra” naturale del Forato già ben visibile nel controluce dell’alba. Per osservarla dobbiamo piegare molto il collo all’insù…presagio di una salita tutt’altro che morbida. Lascio il bivio per Orzale per proseguire a destra su strada asfaltata verso l’attacco del sentiero CAI 12.
... l'inconfondibile Monte Forato ... 
L’asfalto lascia il passo ad una ripidissima strada sterrata che superata una catena raggiunge una pittoresca casetta isolata nel bosco. Da qui, saluto i pedali e inizio il severo portage: è scomodo e lento perché ostacolato da rami bassi e cespugli in cui l’orpello si incastra e aggancia continuamente. Nonostante ciò, il fondo del sentiero è in buono stato tanto da farmi immaginare di poterlo scendere in sella ... a quota 769 m raggiungo i ruderi nei pressi della Casa Colombara, ignoro il bivio per le foci di Mosceta e proseguo stoicamente verso il ripido crinale del Forato. Da qui il gioco si fa sempre più duro, occorre farsi strada tra alberi abbattuti e tratti ripidi. Abbandonato ogni proposito di percorrere questa via in discesa! Il sentiero è immerso sempre in un fitto bosco che impedisce di godere di panorami ma protegge dalla calura in aumento. Supero una imponente falesia rocciosa con qualche scomodo gradino, per emergere su una cresta spoglia in cui si spalanca la vista sulla Pania dalla Croce e il Monte Corchia. E’ un’immagine da cartolina: ricordo i momenti in cui ho raggiunto queste vette con bici al seguito, purtroppo senza godere di una discesa che potesse ripagare della fatica fatta….potrebbe essere anche l’epilogo di questa giornata, ma vedere l’arco del Forato sempre più vicino mi fra accettare anche questa sorte!
... scorci di Apuane! 
Con l’ultima salita e traverso su roccia e sottobosco, mi trovo finalmente sotto l’arco roccioso (Passo dell’Arco) in cui non riesco a resistere alla tentazione di scattare un selfie a piombo sotto la spettacolare volta rocciosa che collega le vette gemelle. E’ il momento di attraversare l’arco e raggiungere la sua sommità da cui si gode di un panorama spettacolare su tutta la Garfagnana e la Versilia. Foto di rito della finestra con vista sui paesi di Pruno, Volegno, Pontestazzemese, e poi ultimo veloce strappo alla croce di vetta a quota 1209.
Qui la discesa è solo un’intuizione da verificare e scoprire metro dopo metro…
... la vetta ... 

Indossate le protezioni e con una mano sulla croce di vetta, sgancio gli ormeggi e inizio a scendere: primi divertenti metri galleggiando su un sentiero di ciottoli e sono di nuovo alla base dell’arco (rimpiango di non avere un compagno che possa scattare qualche spettacolare foto di questo passaggio!). Proseguo in direzione Fornovolasco su un bel single track che alterna tratti in terra compatta con brevi passaggi cazzuti su roccia. Qualche tornantino stretto invita al nose press: in breve sono al bivio con il sentiero 131 che, dopo un traverso in sali scendi, mi porta alla foce di Petrosciana, valico a 961 metri tra l’alta Versilia e la Garfagnana. La vista sul pittoresco Procinto e le sue “bimbe” è davvero suggestiva. Da qui decido di seguire il sentiero 6 fino a Stazzema per rendere il giro più lungo e godibile: un traverso all’inizio troppo flow per i miei gusti si trasforma in una mulattiera rocciosa, curvosa, larga e dissestata, che offre numerosi spunti di divertimento.. Alla foce di Moscoso mi riprometto, al prossimo passaggio, di percorrere la traccia n.8 che precipita verso Cardoso.
... monte Forato ... 
Incrociato l’asfalto, invece di scendere verso il paese, risalgo brevemente fino a intercettare una traccia che riporta a Cardoso. Il sentiero inizialmente si presenta un po’ sporco, invaso dagli arbusti; attraverso anche una piccola foresta di ortiche alte come un uomo (mi bruceranno gli avambracci per due giorni!). In men che non si dica mi trovo ad attraversare una grande pozza acquosa arancione che attraversa il sentiero: sono nei pressi della suggestiva miniera abbandonata della Vena. Il luogo è davvero suggestivo: molti reperti riportano alla attività estrattiva ormai conclusa: carrelli, binari, carrucole, e soprattutto le porte aperte sulla cava da cui spira un vento gelido e inquietante…qualche foto e via verso luoghi più ameni!
... miniera abbandonata della Vena ...
Da qui inizia una vera sorpresa: l’ultimo tratto di sentiero per Cardoso è un sentierino pulito e ripido, ingombro da tornantini strettissimi che impegnano davvero fino all’ultima curva in una discesa che complessivamente, nonostante il dislivello modesto, può appagare i palati più esigenti! I nose in questo tratto si sprecano, anche se sono riservati davvero ai più esperti perché lo spazio di manovra è esiguo e alcuni tratti sono terrazzati ed esposti.
Arrivati all’auto non resta che immaginare il prossimo itinerario, la prossima scoperta in questo pezzo di Alpi che mi appassiona sempre di più ad ogni uscita.
Marco M.

Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:

Dati del giro:

Pontestazzemese - Cardoso - zona Colombara - Passo dell'Arco - Monte Forato - Casa del Monte - Foce di Petrosciana - Stazzema - Miniera della Vena - Pontestazzemese

Presenze: Marco

Quota di partenza: 176 m (Pontestazzemese)

Quota Max: 1209 m (Monte Forato)


Dislivello totale: 1148 m

Ciclabilità salita: 50% 

Ciclabilità discesa: 99%

Difficoltà:  BC/OC
                  M3-T3-E2

Sviluppo: 15 km

1 commento:

alpiko ha detto...

Ciao.sono decenni che vago in ogni dove in Apuane e non posso che confermare la bellezza e l unicità di questi monti che meritano di essere apprezzati per quello che sono.qui e' tutto verticale.o si sale o si scende.non ci sono sconti.se vuoi girare con bici al seguito devi essere disposto a cicloalpinismo puro.tranne pochissimi itinerari sempre e comunque molto duri.
Ma per correttezza verso chi legge devo dire che sinceramente non so come puoi dare ciclabile al 50% la salita.nel giro proposto la ciclabilita e' trascurabile per non dire nulla.questo per non creare fraintendimenti da chi leggendo si possa fare ingolosire ad effettuare il giro.non certo per criticare chi parla delle Apuane.un saluto.federico

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