venerdì 16 luglio 2010

Quasi Thabor e Col del Frejus

Valle Susa

L’intenzione era di salire al Thabor sperando di riuscire a pedalare più di quanto avremmo spinto la bici, tenendoci come variante in caso di scarsissima ciclabilità o di troppa neve residua, il passaggio dal Colle di Valle Stretta, con rientro in Italia dal Colle del Frejus.
Zio Dodo
... Thabor in vista ...

Lasciata l’auto a Bardonecchia, risaliamo la Valle Stretta. A quota 1850 teniamo la sinistra e la carrareccia si arrampica verso la Maison des Chamois, che raggiungiamo tralasciando il sentiero per il Thabor che si stacca alla nostra sinistra. In corrispondenza della colonia c’è una fontana che conviene sfruttare perché è l’ultima.
Una delle feroci rampe verso Maison des Chamois
La carrareccia diventa un sentiero che, superata una rampa feroce ma breve, si biforca. A destra un ponticello in legno supera il torrente, noi prendiamo a sinistra la traccia più stretta (segnata con tacche di vernice rosa) che ci porta, con qualche breve tratto a piedi, al ponticello di Prat du Plan, quota 2220, dove comincia la salita vera. Ed è subito portage!
Salvo rari tratti di qualche decina di metri, sarà tutto così fino ai 2727 m del Col de Meandes. Senza indugio, rinunciamo agli altri 450 metri di camminata che mancano alla vetta e passiamo al piano B, puntando al colle di Valle Stretta per il sentiero che passa dal Lac du Peyron. Il primo tratto si snoda sulla cresta ed è ciclabile fino al cospetto della parete nord del Gran Serù, poi piega a nord e si butta in una pietraia. Un quarto d’ora con la bici al fianco e siamo al lago, mentre individuiamo di fronte a noi il mezzacosta che ci porterà al Colle di Valle Stretta.
Il sentiero di cresta verso il Gran Serù.
Discesa difficile sul Lac du Peyron
Attraversiamo il ruscello e con altri 100 m a spinta a siamo sul sentiero visto in precedenza. Praticamente tutto in sella raggiungiamo i 2434 m del colle. Prendiamo il bel sentiero in leggera discesa che porta alle Grange della Replanette (2282 m), da dove diventa strada ghiaiosa fino a Le Lavoir (1905 m).
Qui comincia la strada militare per il Colle del Frejus, costruita nel 1880. Il fondo è in buono stato e saliamo ammirando i ghiacciai della Vanoise a nord. Poco prima del Pas du Roc (2323 m ) con le sue bocche da fuoco incastonate nella parete verticale, una frana rende meno agevole la pedalata ma è un breve tratto e si supera senza problemi.
La strada adesso spiana leggermente ed entriamo nel vallone al fondo del quale individuiamo il Colle del Frejus, mentre alla nostra destra la traccia a zig zag per il Col du Petit Argentiere ci fa venire idee malsane, che mettiamo accuratamente da parte per gite future. Purtroppo in mezzo al vallone individuiamo anche una paio di seggiovie.
Superato il Pas du Roc, si nota la salita al Petit Argentiere
In una mezz’oretta raggiungiamo i 2540 m dello spartiacque, rifocillandoci ad una fontana posta lungo la strada poco prima dei baraccamenti. Adesso ci aspetta una bella discesa. Anzi no, o meglio, non subito: per i primi 200 metri di dislivello il sentiero è scavato dall’acqua e decisamente non ciclabile, su una pendenza elevatissima. Poi l’inclinazione diminuisce e il fondo migliora: possiamo finalmente salire in bici e goderci il meritato divertimento. Raggiungiamo in sella le rovine della Caserma dei Carabinieri. Da qui scendiamo qualche metro per attraversare il torrente a destra e prendere il Sentiero della Memoria (ben indicato da una palina). Inizialmente è un mezzacosta abbastanza esposto ma mai pericoloso, se si usa l’accortezza di superare a piedi alcuni ruscelli, poi entra nel bosco e diventa divertentissimo con un ottimo fondo.
Discesa del Frejus: prudenza!
Ritroviamo la strada asfaltata a quota 1700 metri (probabilmente ci siamo persi una deviazione per Les Granges) e in pochi minuti siamo a Bardonecchia.
Mentre carichiamo le bici in auto, ci si avvicina il mitico Guido Ragazzini, che ringraziamo una volta ancora per aver scritto la Bibbia.
“Dove siete stati?”
“Abbiamo seguito uno dei tuoi itinerari aggiungendo una variante che sconsiglieremo a tutti, sapendo che qualcuno la prenderà come una sfida e alla fine dirà, come noi, che non la rifarà ma che era da fare."
Zio Dodo

Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:

Anello: Bardonecchia – Col de Meandes – Colle di Valle stretta – Colle del Frejus - Bardonecchia

Presenze: Ziododo, Sergix

Quota di partenza: 1321 m (Bardonecchia)

Quota Max: 2727 m (Col de Meandes)

Disl.: 2210 m

Ciclabilità salita: 75%

Ciclabilità discesa: 90%

Difficoltà: BC+/OC

Sviluppo: 42 km

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