domenica 7 ottobre 2012

Testa Rimà ... " l'Anello mancante "

Valle Stura di Demonte

La valle Stura è da sempre il nostro parco giochi prediletto, quella che più di ogni altra abbiamo raccontato, quella che ogni volta riesce a sorprenderci e a regalarci itinerari memorabili ... alla trentesima recensione descritta, mai mi sarei immaginato potesse esistere un cocktail di ingredienti così perfetto:  un vallone di salita tra i più suggestivi, il giusto portage di scoperta fuori sentiero, un crinale epico che regala una picchiata di 1700 m di sentiero che definire idilliaco è semplicemente riduttivo! ... non mi dilungo oltre e lascio la parola al mio amico Enri, alla sua "prima" su Cicloalp, colui che più di tutti ha creduto in questo meraviglioso progetto di "velò de montagne"!!! 

Bobo
...roba da matti ... con il Matto alle spalle dei "matti" con la bici sulle spalle...
L'anello Mancante: Ove si narra di perfetto cicloalpinismo nel cuore della Valle Stura ...

... l'idea mi solleticava, stuzzicava, tormentava da non so quanto tempo, finchè da un anno a questa parte molte volte ho rimandato il momento: nelle mie prime intenzioni doveva essere un'esplorazione solitaria come per il M.Vaccia, ma poi l'istinto mi diceva giusto: questa volta l'esperienza andava condivisa ... e così è stato!Con Bobo ne avevamo parlato tante volte, sul vallone di salita se ne sono cantate tante, già da tanti anni (Bottalo docet & Pierricardo dictat), della discesa sapevamo poco, ma la cartografia prometteva bene, il risultato è stato degno delle aspettative.Una nuvolosa domenica di inizio ottobre si ritrova al parcheggio di Aisone un meraviglioso manipolo di ciclopirla: il President, Cavalletta, ZioDodo, Rino, Bobo, Enri ... le solite 3 generazioni e 4 provincie rappresentate! 
... Testa Rimà portage finale ... 








L’ obiettivo della giornata è un anello in mtb con partenza da Aisone attraverso il Vallone della Valletta, culmine sulla Testa Rimà, da concludere a Vinadio dopo una discesa di oltre 1700m di dislivello negativo. La prima parte di salita si svolge su strada asfaltata ma chiusa al traffico motorizzato, si imbocca presso il centro fondo (cartello per località Pinet). La strada giunti a loc. Pinet si trasforma in sentiero e con percorso in gran parte pedalabile si addentra nel vallone della Valletta.Il paesaggio acquista gradualmente carattere alpino fino a giungere al laghetto inferiore, ormai asciutto. Superata la conca prativa si sale più ripidamente con i primi assaggi del tanto temuto portage.
... prontiiii? ... Via!!! ... inizia lo spettacolo!!! (foto Rino)
...non ci posso credere!!! ... uno dei crinali più lunghi di tutta la Stura...
Superati alcuni tornanti il sentiero sfiora una pietraia e sulla cresta di monti in alto sulla nostra destra si intuisce la vetta della Testa Rimà, segnata dai cartelli di confine del Parco Naturale delle Alpi Marittime.
Con le bici finalmente accomodate sulle nostre schiene abbandoniamo il sentiero per seguire l’ideale linea retta che ci condurrà sullo spartiacque verso il Vallone di Riofreddo.
Ah! il piacere di arrancare tra pietre rododendri e erbe ingannatrici con 15kg di alluminio sulla schiena è qualcosa di indescrivibile, finalmente il supplizio che cercavamo per sentirci dei veri ciclo-pirlas !!!
In disordine più o meno sparso arriviamo sulla cresta dove insieme al vento ci attende la prima razione di una visuale mozzafiato, i pochi metri che ci separano dalla vetta ci regalano il resto: ora capiamo perché i soldati erano venuti quassù a costruire una caserma!!!
... si ci rilassa sui pratoni ... laggiù in fondo Testa Rimà ...
La vetta che prima sembrava anonima è in una posizione banalmente definibile strategica: la visuale spazia su tutta la valle stura da Demonte al Colle della Maddalena, almeno una trentina di itinerari descritti sul blog sono ben visibili da qui (oltre a qualche ciclodesierio), eh si che da Bersezio avevo tentato di sbinocolare la linea di discesa.
Una volta in vetta sono solo baci abbracci momenti di euforia stappi di bottiglie e lanci di cappello … è incredibile l’entusiasmo di tutta la banda. Inoltre la linea di discesa è davanti a noi e si scioglie l’ultima riserva sul voto da dare al giro: un 10 pieno sulla fiducia se l’è già conquistato.
La discesa si snoda sul crinale della montagna senza lasciarlo mai, il primo tratto è decisamente cicloalpinistico, un sottile sentiero è ciò che resta della mulattiera di servizio al fortino, è offre tornanti stretti al limite, e un esposto traverso ciclabilissimo ma da divieto di caduta!!!
... quasi a cima Trent, si accendono i colori ...
Si alternano tratti di discesa scorrevole su prateria e nel bosco di larici e l’entusiasmo sale alle stelle, passiamo una miriade di postazioni e ricoveri (Trune) ex militari in prossimità della cima Trent (2064 m) e a quota 1905 m ci regaliamo una sosta dalla panoramica croce di Punta Crosa… il fondovalle è ancora lontanissimo!!!
La discesa continua e sembra non finire mai con infinite curve e tornanti via via più scorrevoli fino a sfociare sulla strada di servizio delle batterie Serziera e Piroat, dove ci attende l’ultimo tratto di discesa: il regalino finale è anche il tratto più tecnico di tutta la gita (circa 200 m di disl. decisamente T5/OC+) , fino a bagnarci i piedi nel fondovalle a Pratolungo!!! Di qui per bitume fino alla macchina attraversando Vinadio.
... "Cavalletta" Style ... (foto Rino)
Morale, cosa ci resta dopo questa magnifica giornata trascorsa con la migliore compagnia: nessun essere umano incontrato sul percorso, a ZioDodo un porcino gigante nello zaino, a tutti gli altri una salita tra le antiche classiche decisamente un pò dimenticata, una vetta secondaria ma di gran fascino e una fantastica discesa che non finisce mai ... un giro che merita di diventare una grande classica del cicloalpinismo ... incredibile non averci pensato prima!!!
Enri le Fou
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:


Dati del giro:

Anello Aisone - località Pinet - lago inferiore della Valletta - Testa Rimà - Cima Trent - Punta Crosa - Forte Serziera - Forte Piroat - Pratolungo - Vinadio - Aisone

Presenze: Bobo, ZioDodo, Rino, Enri le Fou, Amedeo (Cavalletta), Gian (The President)

 
Quota di partenza: 834 m (Aisone)
 
Quota Max: 2506 m (Testa Rimà)


Disl: 1750 m

Ciclabilità salita: 70%

Ciclabilità discesa : 100%

Difficoltà: BC/BC+(OC+)
                 M3-T3(T5)-E3

Sviluppo: 32 Km



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  8 Giugno 2014 - Cima Crosa, Cima Trent e vallone di Palla

  • 5 Luglio 2017
A distanza di 5 anni proviamo a ripete la gita avendo il solo pomeriggio a disposizione (partenza da Aisone alle ore 15,30 arrivo in vetta alle 19,00!!!). Sotto trovate il video che forse meglio di tante parole riesce a rendere l'idea della bellezza di questo itinerario ...

6 commenti:

Stex84 ha detto...

Bel giro peccato non essere riuscito a raggiungere la cima, causa nebbia e scarsa visibilità in oltre erano le 17.15 ed ero a 2300 metri così vicini alla metà e pur così lontano... Peccato sarà per la prossima volta.

chia82 ha detto...

Io, Alessio e Giorgio abbiamo ripetuto il giro ieri. Portage molto impegnativo su pendio ripido e privo di sentiero. Da amatori del genere. La discesa è divertente e panoramica. Sentieri conservati bene.

Anonimo ha detto...

Giro magnifico, il portage non l'ho trovato così tragico nonostante non sia un amante del genere. Discesa spettacolare.
Accertarsi delle condizioni meteo perché con fondo appena umido la discesa diventa impraticabile.
Al laghetto inferiore (circa quota 1900) c'è una fontana.

Unknown ha detto...

Ciao! Mi sembra un giro spettacolare. Lo vorrei fare questo fine settimana. Secondo voi troverò ancora neve che mi impedisca di chiudere il giro?

camber ha detto...

Bellissimo giro fatto oggi in solitaria. La strada sarebbe chiusa per lavori di ripristino della carrozzabile ma non c'era nessuno. Comunque la strada arriva fino a 1700m circa. Poi sentiero che peraltro ho perso velocemente e ritrovato 100m di dislivello dopo. Molta vegetazione e molti insetti. Ambiente ancora ricco d'acqua con qualche nevaio. La discesa è davvero bella, tecnica alpina anche troppo all'inizio poi sempre più agevole sullo spartiacque. molti tornanti. Dopo Punta Crosa sembra un bike park con festa del tornantino. Davvero divertente. Dopo il forte molto più tecnico con pietre ma fattibile. Nel complesso esaltante.

camber ha detto...
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