lunedì 26 settembre 2016

Monte Sapè & Testas

Valle Gesso/Vermenagna

A un passo da Cuneo sotto l'imponente mole del monte Bussaia ci sono luoghi davvero poco conosciuti ma assolutamente spettacolari dal punto di vista paesaggistico, dove chi ha voglia di avventura ed esplorazione troverà pane per i sui denti ... circondati da paretoni, orridi e bei pinnacoli si naviga spesso e volentieri a vista seguendo le tracce di antichi sentieri abbandonati ... forse è anche questo che li rende così affascinanti e stai sicuro che se cerchi quiete e solitudine in questi posti non incontrerai anima viva ... 
Zio Dodo & Bobo
... ambienti selvatici sotto il Bussaia ... 
Pare impossibile vi siano ancora piccoli angoli di Marittime che passano inosservati.
Oggi andiamo a verificare le condizioni di una relativamente breve traversata che congiunge la val Grande al vallone di Roaschia, cercando di unire tratti di sentieri segnati sulle cartine geografiche, ma in verità poco praticati dai bikers ... per correttezza "bibliografica" segnaliamo che un giro simile a quello da noi effettuato, venne recensito per la prima volta una decina di anni fa dal mitico e compianto maestro PierRiccardo.
... Tetti Cersè, inizia l'avvemtura!
Per fare ciò, lasciamo l'auto al parcheggio della circonvallazione di Roaschia (829 m) e ci dirigiamo lungo la strada asfaltata verso le Goderie.
Percorriamo senza difficoltà alcuni chilometri, fin quando termina l'asfalto, quasi nei pressi della Colla di Prarosso (1340 m). Oltre la depressione, proseguiamo quasi in piano lungo la sterrata, superiamo i Tetti Goderie per giungere in breve, nei pressi dei Tetti Cersè, ove abbandoniamo la strada principale svoltando a destra per una breve salita che conduce ad alcuni ruderi.
... portage duro per il Monte Sapè ...
Da qui, seguendo le indicazioni di una palina, imbocchiamo il sentiero che taglia a mezzacosta poco a sinistra della dorsale, ma lo perdiamo miseramente dopo poche centinaia di metri.
Ritorniamo quindi sui nostri passi e tentiamo migliore fortuna risalendo al centro dell'ampia dorsale erbosa ove un sentiero abbastanza evidente ci conduce, al margine del bosco, nei pressi di una grossa catasta di legna. Qui, sulla sinistra , scorgiamo una traccia di sentiero che scende di pochi metri sul fondo di un piccolo rio, ove ritroviamo il sentiero, prima smarrito, per il Sapè.
... la val Vermenagna sullo sfondo dal Sapè ...
Con la bici in spalla percorriamo il lungo sentiero, sempre sostenuto, che dapprima nel bosco, quindi su ripido terreno erboso, giunge fino alla cresta che prelude al monte Sapè. 
Ci concediamo una breve escursione fino alla cima (1867 m), ritornando presto sui nostri passi per proseguire sul sentiero che compie un traverso tagliando alla sinistra del monte, per raggiungere in breve una selletta erbosa.
... lassù il monte Bussaia: sarà fattibile? Chissà ...
Il sentiero prosegue sull'evidente pendio di fronte a noi, con pochi tornanti strappati ai rododendri, per raggiungere l'ampia sella erbosa della Maddalena (1965 m).
Dopo la doverosa sosta, imbocchiamo sulla destra (rispetto alla direzione di provenienza) una ripida rampa in discesa che ricorda una pista da bob, apparentemente ciclabile, ma dopo poche decine di metri piega verso sinistra e l'entusiasmo del biker si affievolisce: il fondo del sentiero in falsa pendenza , piuttosto scivoloso (vuoi per le radici e la vegetazione, vuoi per le recenti piogge) non concede grosse soddisfazioni, costringendoci a percorrere il traverso per la gran parte con la bici al fianco.
... una bella serie di tornantini ...
In breve giungiamo ad una sella che sovrasta la fontana Liret, oltre la quale alcuni tornanti molto invitanti inducono all'ottimismo: ma superati i tornanti ricomincia un lungo traverso che nella prima metà dello sviluppo presenta una ciclabilità quanto meno precaria; fortunatamente, superato un abbeveratoio per animali, la ciclabilità diventa totale, consentendoci di raggiungere in sella, con un ultimo traverso in moderata salita, l'ampio colle Balur ai piedi dell'omonima montagna, che ospita un nuovo bellissimo Rifugio. 
... l'intaglio del colle Balur con in monte Testas a destra ... 
Dopo una rapida escursione panoramica al vicino Monte Testas (1830 m), dove si può ammirare tutto il percorso fatto, ritorniamo al rifugio, ove ci concediamo una bevuta, chiacchierando con il simpaticissimo gestore: dopo un baratto sigarette - genepy, un po' a malincuore salutiamo il nuovo amico, ma è un posto dove tornare, magari per un week end ... gli abbiamo garantito che dopo la nostra visita e dopo questa recensione la frequentazione di biker che ad oggi è assai sporadica aumenterà in maniera consistente ... vediamo di non deluderlo!
... tagliamo le pendici del monte Servatun ... 
Imbocchiamo il sentiero di discesa verso Roaschia; dopo un bel tratto estremamente scorrevole e divertente, il sentiero si immette sulla rotabile sterrata che serve un alpeggio; dopo un breve tratto di strada, ritroviamo sulla destra la palina segnavia del GTA, da cui ricomincia un divertente sentiero percorribile pressochè tutto in sella; torniamo infine sulla rotabile (costretti per ragioni di tempo a tralasciare una possibile variante che dai tetti Virotta offrirebbe un ultimo diverertente tratto di discesa su sentiero), per giungere in breve al punto di partenza
Zio Dodo
... il traverso appena effettuato ben visibile dal colle Balur ...
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:

Dati del giro:

Anello Roaschia - Colla di Prarosso - Tetti Goderie - Tetti Cersè - Monte Sapè - La Maddalena - Colle Balur - Roaschia

Presenze: ZioDodo, Bobo, Samuel

Quota di partenza: 829 m (Roaschia)

Quota Max: 1965 m (La Maddalena)

Ciclabilità salita: 45%

Ciclabilità discesa: 90%

Disl.: 1600 m

Difficoltà: BC/BC
                 M2-T3-E2

Sviluppo: 23 km

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