lunedì 11 settembre 2006

Monte Bertrand (2484 m)

Valle Tanaro

Diventerà una classicissima di "velò de montagne" questa che tra le altre cose è una delle più importanti vette delle Alpi Liguri: noi l'abbiamo fatta in un tranquillo lunedì, con solo mezza giornata a disposizione ...
Bobo

... discesa verso il colle delle Selle Vecchie, sullo sfondo il Marguareis ...


Partiamo per nulla di buon'ora e alle dieci meno un quarto lasciamo l'auto al bivio di Carnino. La giornata è splendida e finalmente le mattine cominciano a essere piacevolmente fresche.
Raggiunta Upega proseguamo per la strada delle Salse e al ponte Giaireto (m 1585) prendiamo sulla destra una sterrata di recente tracciamento. Una volta tanto una strada fatta come si deve, ben assestata e di pendenza accettabile anche se qualche strappo ogni tanto costringe ad alzarsi sui pedali. A mo' di ascensore siamo tosto sullo sterratone delle Navette o "via del sale" e proseguiamo verso destra per un paio di km fino al bivio per la casa dei cacciatori. Sulla sinistra si diparte un bel sentierino che dopo due curve diventa inciclabile, e ti pareva che non spingevamo anche oggi?

... la Via Marenca sul costone Est del Monte Bertrand ...
Va be', ansimando qua e là siamo a Colla Rossa (m 2174) e incrociamo la strada più alta e probabilmente più antica della zona, la ben tracciata e inerbita Via Marenca che corre sul crinale italo-francese. La prendiamo verso destra e aggiriamo il Monte Bertrand, ancora pietraie e bici a spingere fino a un rampone che ci scodella sul crinale presso Cima Velega.
L'idea era di tirare dritto ma ci guardiamo un attimo indietro, quella non è la croce di vetta? Alè, si va, verso la cima spingiamo ancora ma se avessimo la gamba si farebbe tutta in sella: all'una e poco più siamo in cima al Monte Bertrand (m 2484) e ci godiamo lo spetacolare panorama sulle Marittime e le valli circostanti.
... traccia pedalabile verso la vetta ...
E tocca alla discesa, adesso finalmente si sta in sella, in troppo pochi minuti voliamo al Colle di Selle Vecchie, si potrebbe fare la strada ma restiamo ancora sulla Marenca che, mantenendosi sul versante francese, aggira la Cima di Pertegà e in un ambiente sempre spettacolare ci porta in vista del rifugio Don Barbera.
A questo punto la via più logica sarebbe tornare sulla strada in direzione Monesi e scendere a Upega per le varie piste nel bosco, ma noi non ne abbiamo ancora a basta e piombiamo su Carnino. Dalla gola della Chiusetta fino in fondo è un OC di quelli duri, il sentiero non concede pause e quando siamo a Carnino le braccia sono in fiamme.
Bobo
... il traverso dopo la Gola della Chiusetta ...
Dati del giro:

Anello Carnino - Upega - ponte Giaireto - Colla Rossa - Monte Bertrand - Colle di Selle Vecchie - rifugio Don Barbera - gola della Chiusetta - Carnino

Presenze: Roberto, Bobo

Quota di partenza: 1300 m (Carnino)

Quota Max: 2484 m (Monte Bertrand)

Disl.: 1450 m

Ciclabilità salita: 96%

Ciclabilità discesa : 99%

Difficoltà: BC/OC  
               M3-T3-E2

Sviluppo: Km 38


Aggiornamenti:
  • 2 luglio 2010
Variante di discesa dal vallone di Upega
Si ritorna sulla cima del Bertrand dopo un po' di anni. Il tempo scarseggia come sempre e abbiamo la sola mattinata libera, quindi quale miglior giro non troppo distante, che faccia respirare un po' d'aria di montagna!
Salita al Bertrand dalle Selle Vecchie
Lasciata l'auto a Upega, ripercorriamo "l'ascensore delle Navette" ma poi optiamo di salire la cima direttamente dal Colle delle Selle Vecchie, più veloce e pedalabile rispetto all'antica via Marenca. Di neve non ce n'è più, salvo due chiazze poco sotto la cima, mentre il sentiero si presenta idilliaco come sempre ... in salita tra l'altro è ancora più di soddisfazione rispetto alla facile discesa!!! ... peccato la presenza di mosche e tafani, un vero flagello!!!
Ritornati per lo stesso percorso al colle delle Selle Vecchie, ripercorriamo per poche centinaia di metri direzione Monesi lo stradone e svoltiamo a sinistra in corrispondenza di una palina che indica Upega (2 ore), scendendo l'omonimo vallone.
Il primo tratto seppur inerbito è molto divertente e malgrado la pendenza elevata risulta divertentissimo e ciclabilissimo, quasi esaltante (... magari fosse tutto così!!!).
Purtroppo a un certo punto attraversiamo il rio e ci ritroviamo in un pratone con erba alta e spesso "piacevolmente" avvolti dalle ortiche; del sentiero non si scorge più neppure l'ombra ... proseguiamo andando a fiuto, alternando tratti in sella ad altri a spinta, fino a quando scorgiamo i ruderi delle case Nivorina (circa 1600m) dove stando alle carte dovrebbe passare il sentiero.
In effetti dopo l'attraversamento di alcune fasce scorgiamo una traccia, che diventa ben presto un evidente sentiero, che in breve con un divertente mezzacosta ci riporta alla base. Con un po' di pulizia potrebbe diventare una signora discesa!
Bobo
Il vallone di Upega, tratto finale

Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:

Presenze: Bobo - Roberto - Panna - Luca Gem.

Difficoltà:  BC/BC+  
                M3-T3-E2

Dislivello: 1250 m

Sviluppo: km 27

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho fatto il sentiero che scende dalla Valle di Upega sabato scorso (25/8/2012), avendo trovato queste indicazioni:
http://www.liguriabike.it/alpi/tanaro36.html

L'imbocco del sentiero, 600 metri scarsi sotto il Colle delle Selle Vecchie, è in corrispondenza di una curva a destra della strada militare, poco prima di un abbeveratoio secco, e non è molto visibile (non ho notato indicazioni per Upega).

Purtroppo all'imbocco del sentiero è stato messo un cartello che dice: "auto, bici e moto: è vietato uscire dal fondo stradale", quindi temo che il sentiero non possa essere percorso in bici.

Io ho deciso di trascurare il divieto e sono contento di averlo fatto: è stata una discesa fantastica! Bellissimo il contesto paesaggistico, divertentissimo il sentiero.

Non ci sono più i problemi di scarsa visibilità del sentiero che sono segnalati qui e su liguriabike.it. Il sentiero è stato molto ben ripulito e quindi è un vero piacere!

Il primo tratto è ripido, ma non è difficile (MC+). Non ho visto segnali. Superato il guado in mezzo ai prati (km 1,5) il sentiero diventa più dolce, ma rimane sempre col fondo terroso/erboso ben compatto (MC, una goduria). E' segnato da qualche torretta di pietra.

Dopo poco si incontra un sentiero che proviene da destra (km 1,9), dove c'è una palina con le direzioni. L'itinerario di liguriabike.it dice di prendere il sentiero incrociato seguendo il ramo che va a sinistra. In realtà bisogna andare praticamente dritto (indicazione per Upega). Ho visto una traccia a sinistra, ma non era chiaramente il sentiero da seguire, dato che non era evidente e, soprattutto, non era indicata.

Il ramo che prosegue diritto è invece largo e ben visibile e conduce velocemente fuori dal Bosco delle Navette, in prossimità di Case Nivorina (km 2,8, 1.608 m, palina indicatrice).

Si guada il torrente, si superano i ruderi di Case Nivorina e si prosegue per la bella mulattiera sul lato sinistro della valle. Non ho notato passaggi esposti (al contrario di quanto segnalato da liguriabike.it) e, in generale, la mulattiera è abbastanza ben ciclabile (BC nel tratto iniziale, che diventa MC; in qualche breve passaggio attraverso dei torrenti sono dovuto scendere).

Arrivati a un ponte non lo attraversiamo, ma proseguiamo sempre sul lato sinistro della valle, per la mulattiera che sale per qualche metro e arriva infine a Upega.

Al momento, quindi, si tratta proprio della facile discesa alternativa a quella per la Gola della Chiusetta cercata da liguriabike.it. 10 e lode!

solitone

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