martedì 31 maggio 2016

Costabella - Monte Corno - Lausa

Valle Gesso

Anche rimanendo a basse quote la valle Gesso non tradisce e ci regala un anello davvero completo, con una sorprendente e suggestiva salita in faggeta al passo di Costabella a cui aggiungiamo una bella picchiata su Entracque, con tratti da parapendio, conditi dai cinquantotto tornanti della Lausa dove qualcuno deve averci sicuramente passato la lucidatrice per renderli così scorrevoli ...
Bobo
... un panoramico balcone sulle valli di Entracque ...
Le idee alla partenza sono un po' confuse a causa di un maggio anomalo e con poca neve che ci spinge ad abbandonare gli assi e a pedalare con largo anticipo sui tempi. Visto e considerato che "un buon inizio si vede dal mattino", inaugurare la stagione con la ripetizione di un itinerario conosciuto al solito non mi alletta troppo, quindi optiamo per buttare un occhio in zona Punta del Van con l'intento di trovare un anello che ci permetta di scendere su Entracque, esplorando così una zona conosciuta soltanto in veste scialpinistica. 
Abbiamo due possibilità:
1 - Salire diretti al Passo del Van da Roaschia e rischiare di non riuscire a scendere su Entracque
2 - Salire il vallone dell'Infernotto da Valdieri, via Passo di Costabella - Monte Corno, con discesa "sicura" su Entracque e magari andare a buttare un occhio per vedere com'è il Van da sotto.
... salita in faggeta ...
L'incontro con un guadiaparco e i dubbi sulla reale possibilità di riuscire a scendere dal Passo dal Van, ci spingono ad optare per la soluzione numero due, ovvero l'anello più breve che garantisce una discesa certa e di probabile soddisfazione.
Da Andonno passiamo il ponte per Roaschia e svoltiamo subito a dx, T.ti del Bandito, risalendo la larga e scorrevole ciclabile sul versante dx idrografico del fiume Gesso. Prima di incontrare il bivio che conduce al Ponte per Valdieri troviamo una balise indicativa per il Passo di Costabella (sentiero N39). Noi senza guardare la carta e credendo sia l'unica via di accesso, la seguiamo e dopo aver pedalato un primo tratto ripido ci ritroviamo su un sentierino da fare inesorabilmente con la bici in spalla, come da abitudine.
Attenzione! ... se avessimo proseguito per qualche decina  di metri fino in vista del ponte per Valdieri avremmo trovato un'altra balise indicante il "Passo di Costabella" ... questa sì ... interamente ciclabile grazie a una larga sterrata carrozzabile.
... il Monte Aiera dal Passo di Costabella ...
Noi ignari, ci camalliamo la bici per una decina di minuti fino a riconfluire sulla carrareccia (sentiero N40) in località Barca (1032 m) dove ci accorgiamo della svista. Da qui ci aspetta una lunga risalita lungo la comba dell'Infernotto, prima su sterrata larga abbastanza ripida, poi su sentiero che alterna strappi micidiali a traversi idilliaci, il tutto immerso in una suggestiva faggeta sovrastata da spettacolari paretoni calcarei. Salvo alcune soste per rifiatare il sentiero è totalmente pedalabile, ovviamente inutile dirlo, ci vogliono gambe buone ed equilibrio! Svalichiamo quindi il passo di Costabella (1525 m - balise)  dove la vegetazione scompare e la vista si apre sul bacino di Entracque, con in bella vista il monte Aiera e il vallone del Sabbione.
... Lago della Piastra e V.ne Rovina ... 
Iniziamo quindi la fase esporativa andando a sinistra in direzione passo del Van, seguendo delle labili tracce di sentiero che risalgono un pendio prativo abbastanza ripido con sotto salti di roccia molto suggestivi ... arriviamo in vetta a Punta Balmarossa (1669 m) e proviamo a proseguire in cresta ma le labili tracce di sentiero ormai si sono dissolte nel nulla e OruxMaps ci dice che siamo pesantemente fuori traccia ... trovarla la traccia!!! Scendiamo verso i Prati del Colle alla ricerca del sentiero e intanto osserviamo per bene il Passo del Van spalmato davanti a noi: si vede una bella Z di discesa ma si tratta sicuramente di roba truce, "bici ripido", e i dubbi sulla reale possibilità di scendere in sella rimangono. Una volta giunti in traccia decidiamo di ritornare sui nostri passi, il sentiero a tratti risulta evidente e pure pedalabile ma troppo spesso è stato letteralmente cancellato dalle valanghe e si fa fatica persino ad affrontare i traversi con la bici in spalla.
... appena sotto Punta Giaime ...
Con un po' di fatica siamo nuovamente al Passo di Costabella e proseguimo pedalando il sentiero attraverso la faggeta nuovamente sul versante Infernotto fino alla Punta di Giaime (1556 m - balise). Da qui inizia il tratto più adrenalinico del giro con l'attraversamento in cresta del Monte Corno (1505 m). Il sentiero, bellissimo, largo 40-50 cm senza particolari difficoltà tecniche presenta esposizioni importanti su entrambi i lati ...un minimo errore e non trovano neppure più la bici ... Occhio!!!
... Monte Corno, non sembra ma l'esposizione c'è!!!
A questo punto si scende e a parte i primi 10 metri di difficile ciclabilità ci troviamo di fronte a uno splendido sentiero tutto tornanti e traversi in lieve contropendenza ma perfettamente ciclabili, dove comunque bisogna fare attenzione perchè pur non essendoci il baratro i pendii sono molto ripidi e una caduta potrebbe avere conseguenze non buone. Entusiasti in men che non si dica ci ritroviamo al Passo della Lausa (1345 m): facciamo attenzione a evitare di scendere per il sentiero indicato dall'unica balise presente che porta a Trinità di Entracque e proseguiamo a destra lasciando sulla nostra sinistra la cima della Lausa.
Dopo un veloce traverso iniziamo i tornanti: 1-2-3- ... 58... già finito!!! La traccia in effetti è un vero biliardo, difficile ricordare così tanti tornanti in successione così facili e tutti decisamente fattibili ... un ottimo percorso scuola per imparare il nosepress! Siamo a Entracque e non ci resta che ritornare alla base seguendo la ciclabile o la statale ... gran bel giretto!
 Bobo
... i traversi prima della Lausa ...
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:

Anello Andonno - Comba dell'Infernotto - Passo di Costabella - Punta Balmarossa - Passo di Costabella - Punta di Giame - Monte Corno - Passo della Lausa - Entracque - Valdieri - Andonno

Presenze: Bobo, ZioDodo, Samuel

Quota di partenza: 733 m (Andonno)

Quota Max: 1669 m (Punta Balmarossa)

Ciclabilità salita: 99% (fino al Costabella - dopo 0%)

Ciclabilità discesa: 99%

Disl.: 1100 m

Difficoltà: BC+/OC
                 M3-T3-E4


Sviluppo: 29 km
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7 Luglio 2013 - Colle della Garbella

5 commenti:

Kika ha detto...

Azz!
Bruciato sul tempo...
Sono un po' di giorni che devo recensire questo giro su gulliver... L'ho fatto in solitaria lo scorso mercoledì....
Belli i 58 tornanti, vero???
Li ho contati ad uno ad uno, quasi come una cantilena... Ma quanto rilassa quel single track?!?!?

Buona estate... E chissà che non ci si becchi in giro per i monti....
Ciao!
Kika

Bobo ha detto...

Ciao Kika, noi siamo andati tre settimane fà ... si molto belli i tornanti, ma altrettanto bella la salita e il pezzo alto che personalmente è la cosa che ho apprezzato maggiormente! ... era un pò che volevo andare a farli ma non volevo limitarmi al giro breve che sale da Trinità, che per noi che abbiamo un lungo avvicinamento in auto è un pò troppo breve per giiustificare la trasferta ...
Fatti sentire via mail se vuoi fare qualche giro con noi ...
"bon portage"
Bobo

kika ha detto...

ok!
grazie!
così, magari, mi fate un po' di lezioni di nose press... :-P
Ciao!

Anonimo ha detto...

Ciao
oggi con Marzi e Gianni abbiamo fatto il giro, ma con partenza da Valdieri.
Si, la salita dell'Infernotto è bella tosta, ma si fa...
il tratto nel bosco è bello; a noi è piaciuto il passaggio al piede della falesia, dove c'è il grottone.
Dal Passo di Costabella era tutta una fioritura di gigli bianchi e fiordalisi.
Segnalo anche la presenza dell'orchidea farfalla, specie nuova per la valle Gesso, pur se in zona Gorge Reina si possono contare almeno una decina di specie.
La cresta è da urlo...verrebbe voglia di farla in sella, ma la prudenza in primis: un errore e non lo racconti mai più! Però che panoramix!!!
Poi diventa proprio una goduria, con quei traversi sui pendii prativi.
Dal Colletto Lausa ormai sembra un bike park, la sequenza dei tornantini è tirata a lucido: noi ne abbiamo contati 59! Uno per uno a alta voce, presi dall'ebbrezza della good vibration.
Il rientro a Valdieri lo abbiamo fatto su ciclabile fino alla rotatoria, poi abbiamo svoltato Per Sant'Anna e dopo un centro metri abbiamo preso a destra (balise) il sentiero che porta a Valdieri passando per Fontana di Corda, che costeggia il canale irriguo della Bialera Soprana: molto carino, in ombra e sopratutto evita l'asfalto.
Per concludere, gelato di rito al Bar Sport a Valdieri, uno dei meglio spot delle creme fredde.

Alessandro

Loris ha detto...

Bellissimo giro selvaggio e poco frequentato , ma causa boscaioli diciamo "poco attenti" e scarsa manutenzione sempre meno ciclabile nella prima parte. Fatto partendo da Valdieri all'imbrunire ancor più appagante
Grazie ragazzi per le splendide idee

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