venerdì 29 luglio 2011

Col du Crachet e Tunnel du Parpaillon

Ubaye / Durance

Ci sono idee che rimangono a girare nella testa per anni, ogni tanto si aggiunge qualche tassello, poi si accende una lampadina e non si può più aspettare: l'anello del Parpaillon in giornata, un giro dai numeri importanti, il tutto senza un portage esasperato, non poteva certamente mancare alla collezione dei giri in Ubaye...
... il sentiero c’è davvero e porta lassù!

Oggi il meteo non è perfetto e già al mattino qualche nuvola copre la zona, ma questo è un giro che richiede alcune dosi assortite di fortuna da spendere fin dall’inizio, perché il Col du Crachet, dritto ad ovest del Col De Vars, non è raggiungibile da nessun sentiero secondo la IGN francese e neanche ci sono descrizioni di itinerari pedonali che lo risalgono dal versante est.
Solo le aerofotografie lasciano intuire una traccia in basso e una in alto nel vallone. Qualcosa in mezzo ci deve pur essere!
Un pastore scuote la testa ma al rifugio sul Col de Vars ci dicono che il sentiero c’è.
Decidiamo di partire dal colle, quota 2106 m, anche se non è il punto più basso del giro, per limitare l’effetto del probabile temporale pomeridiano.
Ore 9.00, si parte!
... Col du Crachet: uno sguardo ad est: Paneyron, Chambeyron, ecc…
Scendiamo qualche metro in direzione sud e prendiamo la sterrata che parte a dx vicino alla cappelletta a bordo strada. Dopo 100 m di dislivello è già portage, prima nei prati poi su per il vallone dal fondo ghiaioso. La traccia è indicata da diversi ometti e diventa man mano più ripida ma rimane sempre evidente. Un’ora di buon passo e siamo al Col du Crachet, quota 2631 m (saranno 500 i metri di dislivello di puro portage). Pedaliamo gli ultimissimi metri ma solo per la foto.
Comincia la discesa: il sentiero ci serve subito un traverso su sfasciumi verso sud che poi piega a nord-ovest per seguire la direzione del vallone fino in fondo.
La traccia tende a perdersi nei prati ma con un po’ di attenzione si riescono ad individuare le tacche gialle sulle rocce.
Fino al Lac du Crachet (2250 m) è tutto in sella, poi parecchi massi sul sentiero costringono a lunghi tratti con la bici al fianco.
Doverosa anche qualche sosta per dare la precedenza agli escursionisti che salgono al lago.
Qualcuno ci preannuncia una serie di tornanti molto ripidi.
In effetti dopo il pianetto della Cabane du Crachet il sentiero diventa impervio e i primi tornanti sono ancora da bici al fianco, più o meno fino a quota 1900 m, poi viene voglia di provarne qualcuno in sella e con qualche acrobazia ci si riesce.
... il tratto iniziale della discesa ...
La discesa finisce a qualche decina di metri dalla frazione La Chalp, che raggiungiamo per riempire le borracce alla fontana. Ci abbiamo messo 2 ore a scendere! Non sembra, ma ormai è passato mezzogiorno e ci aspettano altri 2000 metri.
Riprendiamo la strada asfaltata che attraversa il torrente e sale verso il Tunnel du Parpaillon con la pendenza ideale delle strade militari. Da qui è tutto un lungo e tranquillo vallone fino al tunnel. Mentre le nuvole si addensano.
Il Pont du Real (quota 1858), con la targa a memoria dei soldati spagnoli, segna l’inizio del tratto sterrato. Il fondo è in ottimo stato e in due orette arriviamo ai 2650 m del tunnel, realizzato sul finire dell’800 per collegare le postazioni militari della valle della Durance con l’Ubaye
Non troviamo molti mezzi a motore probabilmente perchè siamo a metà settimana e il meteo non è dei più invitanti, ma è facile pensare che nel weekend questa strada sia parecchio frequentata.
... finalmente!!! Il tunnel ...
Percorriamo i 465 m rettilinei alla luce di una lampada frontale, cercando di non centrare proprio tutte le pozze, alcune delle quali sembrano abbastanza profonde.
La discesa è obbligata sulla militare. Certo, dispiace non trovare neanche un sentierino su cui divertirsi ma questo versante non ne concede.
Allora ci godiamo la vista della Grand Berarde, il cui giro faremo in un momento futuro di voglia di portage. Oggi ci aspetta altro.
A quota 2000 a sx c’è una balise che indica il sentiero GR6-56 lo imbocchiamo senza indugio , sarà l’unico tratto giocoso della discesa e porta giù di 150 m nel bosco invece che su sterrata. Troviamo anche una frana di 10 m che si può passare con la bici in mano tipo valigia o tornare indietro qualche metro e prendere la variantina che le passa sopra (noi…valigia).
Ritroviamo la sterrata a un tornante (quota 1870), superiamo la Chapelle Sainte Anne, a Le Pres ignoriamo la balise che indica a sx il GR6-56 (era tra le possibili varianti da verificare ma la parete che vediamo di fronte e su cui si snoda fino al Pas du Roy non è assolutamente da fare con la bici, neanche a spalle) e ritroviamo l’asfalto che ci porta ad un tornante. Verrebbe voglia di risalire a destra verso Sainte Anne La Condamine per prendere il sentiero che passa da Le Grache Haut e rende quest’ultimo settore di discesa più divertente, ma ci aspettano ancora 1000 metri di dislivello per tornare al Col de Vars e decidiamo per la via più breve, che vuol dire asfalto fino a sotto il Fort Tournoux, quota 1300 ormai sulla sponda dell’Ubaye.
Verso il Fort Tournoux, poco prima dell’Apparizione
Le carte e la "Bibbia", dell'amico Guido Ragazzini, suggeriscono di prendere la militare che dopo alcuni tornanti attraversa il Fort Moyenne per allungarsi poi nella valle dell’Ubaye fino alle Batterie del Vallon Claous.
Il fondo è in buono stato, la pendenza ottimale, il cielo continua a chiudersi ma non è ancora minaccioso.
Quota 1520, arriviamo al forte, ma……c’è un cancello chiuso!!!
Non c’è verso di aggirarlo: le mura e le pareti di roccia formano un continuo dal fiume a fino al Forte Superiore, 300 m più in alto
Stiamo per girare le bici, rassegnati all’aggiunta di dislivello e di tempo, quando avviene il miracolo: l’Angelo del Cicloalpinista ci appare vestendo i panni della guida turistica del forte, dall’altra parte del cancello, con il suo elmo Arai ed il cavallo giapponese a quattro tempi.
Gli chiediamo se si può attraversare ma dice che il forte è chiuso da anni se non per le visite guidate. Gli spieghiamo che la balise…le carte…. Ma lui scuote la testa, gli diciamo che abbiamo l’auto al Vars……e ci fa attraversare!
È un miracolo!
Quindi non fateci conto se volete ripetere il giro.
La strada giusta, che dovrebbe essere un sentiero, passa sotto il forte sulla sponda del fiume e risale verso il villaggio di Tournoux poco dopo, ricongiungendosi con il percorso che esce dal forte.
Ancora increduli, proseguiamo sulla militare a pendenza quasi nulla che collegava questo forte alle Batterie del Vallon Claous. Proseguiamo nonostante tutti i cartelli indicanti percorsi in mtb della zona dicano di non farlo. Sappiamo che alcuni tratti sono stati spazzati dalle frane, ma l’Angelo ci ha confermato che con molta prudenza e bici in mano si superano.

Quel che resta della militare
Dopo aver preso 150 m in un’ora e mezza arriviamo ai tratti problematici. E lo sono davvero. Si passa, sì, con estrema prudenza e rigorosamente bici in mano, su rocce e sfasciumi che hanno soppiantato i ponti in pietra di cui non rimangono che pochi segni.
Qualche goccia di pioggia rende viscidi i passaggi già di per sé delicati, ma ormai ci siamo.
I metri di militare sopravvissuti si sono trasformati in un bel single track un po’ esposto, tra un passaggio di frana e l’altro, e ci portano finalmente alle Batterie (clicca), da cui eravamo scesi qualche settimana fa.
Veloce discesa e ultimi 100 m di risalita fino a ritrovare l’ultimo chilometro della statale e siamo al Col De Vars, quasi 11 ore dopo averlo lasciato. Il rifugio è ormai chiuso, non possiamo neanche andare a ringraziarli per la dritta.

Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:

Anello Col de Vars, Col du Crachet, la Chalp, Tunnel du Parpaillon, La Condamine, Batterie du Vallon Claous, Col de Vars

Presenze: Ziododo, Sergix

Quota di partenza: 2106 m (Col de Vars)

Quota Max: 2650 m (Tunnel du Parpaillon)

Disl.: 2600 m

Ciclabilità salita: 80%

Ciclabilità discesa: 90%

Difficoltà: BC/BC(OC)

Sviluppo: 60 km
Sergix
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