venerdì 15 giugno 2012

Basse di Narbona

Val Maira

Non siamo a proporre una "prima mondiale"... niente alte vette, niente discese estreme sull'orlo del vuoto... ma questa superclassica sul sito mancava, e 1400 metri di discesa su sentiero non sono da tutti i giorni!
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... verde val Maira ...

Di buon'ora siamo nella meravigliosa val Maira per questa ripresa di contatto coi monti. Dalla piazza del comune di Macra (818 m), proprio di fronte al posto tappa dei Ciclamini, percorriamo pochi metri di statale e scendiamo al fiume seguendo l'indicazione per Celle di Macra.
Tranquilli su asfalto seguiamo il fondo del Bedale di Macra, lo superiamo su un ponte (1006 m) e ci alziamo tra le numerose borgate, segnate ovunque da piloni edicolette e vari segni di devozione che caratterizzano tutta la valle, e con qualche tornante siamo a Celle borgata Chiesa (1263 m, ottima fonte). Il panorama si apre dietro di noi sulla catena Chersogno-Pelvo e qualche nuvolone comincia a condensare sulle creste. Dopo la chiesa continuiamo sulla strada, che presto diventa sterrata, e facciamo la sosta d'obbligo con foto di gruppo alla cappella di S. Sebastiano ammirando al solito i magnifici affreschi quattrocenteschi del Maestro di Elva attraverso le inferriate...
Si continua facendo scorta di frescura, superando un paio di borgate con piccoli saliscendi, e andiamo a superare il rio su un ponticello (1338 m). Qui si fa dura... Ci aspettano infatti 8 km di salita di uno sconsolatamente uniforme 11%, senza strappi, senza muri, ma senza un metro di rifiato, con pochi alberi a interrompere una devastante calura. Chi ha la gamba e chi è ancora in debito di forma... va be', la gita sociale la programmiamo per ottobre!
... l'assolata salita ...
A quota 1948 attraversiamo il fondovalle e ci alziamo su un versante decisamente più piacevole, costellato di grandiose baite diroccate, e la fioritura spettacolare ci fa dimenticare un po 'di fatica. Al bivio per le grange Tibert prendiamo a sinistra in tornante, e al bivio successivo (2200 m) facciamo la piccola deviazione a/r a sinistra per le grange Serre e le basse di Narbona, sul costone Nord del M. Tibert. Siamo nella nebbia ma il panorama dovrebbe essere grandioso...
... nebbia a Narbona ...
... l'idilliaco primo traverso ...
Sosta energetica e poi giù, al bivio di prima e poi dritto sullo sterratone che punta verso il fondovalle. Superiamo un primo abbeveratoio a secco e al secondo (eventualmente aprendo il rubinetto) facciamo ancora scorta d'acqua per l'interminabile discesa che ci aspetta.
La sterrata si fa sentiero (segnavia GTA) e cominciamo con uno di quegli idilliaci traversi in quota, sospesi a volo tra prati fioriti e rododendri, da cui guardiamo con sufficienza i tornanti dello sterratone là in fondo... Una breve risalita a spinta ci porta a svalicare la Rocca Cernauda (2138 m) e poi perdiamo quota su una bellissima serie di traversoni e tratti ripidi, a volte un po' sconnessi dal passaggio di bestiame, ma sempre nel limite del ciclabile.
... un pò di tecnico ...
... facile ... facile ...
Alla baita Fumei (1809 m) il sentiero si allrga in uno stradone inerbito, velocissimo, che seguiamo per un paio di km fino a una radura tra i larici (1570 m) dove il GTA stacca verso sinistra (palina) riprendendo un fantastico sentierino nell'erba, liscio, poco più largo di una ruota. In dieci minuti di pura goduria arriviamo alla borgata Castellaro (1449 m), attraversiamo tra le case con pittoreschi passaggi a volta e, all'estremità del paese, troviamo un altro sentierino (fienile, tacche gialle del Percorso Occitano molto sbiadite) che con percorso ancora incantevole ci riporta a Chiesa.
... tra le case di Castellaro ...
La gita potrebbe finire qui... ma si continua, usciamo dal paese e dopo pochi metri di asfalto seguiamo l'indicazione a destra per la borgata Ansoleglio, la superiamo e torniamo nel bosco con una sterrata (indicazioni: Villetta) che scende a un pilone e alla cappelletta di S. Giacomo. Poco oltre questa, a un evidente bivio scendiamo a sinistra e con due tornanti entriamo nella faggeta più fitta, dove bisogna fare attenzione a individuare l'ultimo bivio sulla sinistra, il gran finale nel bosco (proseguendo dritto scenderemmo invece a Lottulo, con un po' di bitume per il ritorno).
La traccia di sentiero, appena appena marcata sul terreno e a volte sepolta dalle foglie (soprattutto quella gps... ma è impossibile sbagliare!), scende con percorso inebriante nella foresta con una serie di tornantini tondi, mai difficili, e termnina su una scalinata di pietra.
Alla nostra sinistra in pochi metri raggiungiamo la borgata Villetta (806 m) e con l'unica strada andiamo a superare il Maira su un ponticello (786 m). Una breve risalita su asfalto e ritroviamo la strada principale: Macra è un minuto a sinistra.
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Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro

Anello Macra - Celle di Macra Chiesa - Basse di Narbona - M. Bastia - Castellaro - Chiesa - Ansoleglio - S. Giacomo - Villetta - Macra

Presenze: Roberto, Maurino, Mauro C., Pino

Quota di partenza: 818 m (Macra)

Quota max: 2230 m (basse di Narbona)

Dislivello: 1500 m

Ciclabilità salita: 100%

Ciclabilità discesa: 99.9 %

Difficoltà: MC+/BC
               M2-T3-E2

Sviluppo: 35 km

1 commento:

soldato chicca ha detto...

Giro percorso domenica (24/06 u.s.) L'onnipresente nebbione sulla cresta non ci ha permesso, ancora una volta, di rimirare il panorama....peccato.
Gustosa la variante finale su Bedale di Macra con i tornantini morbidi su foglie e la scalinata finale a misura di manubrio!
Consiglio gastronomico: se vi fermate a Celle per uno spuntino scegliete il baretto sulla piazza e non il ristorantino attiguo.

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