mercoledì 27 agosto 2014

Rifugio Mezzalama (3009 m)

Val d'Ayas

Da una tranquilla giornata di lavoro esce per incanto una gita tra le vette del Gruppo del Rosa che merita di diventare una super classica del cicloalpinismo Valdostano!
 Andrea Codda (Barolo71)
... cicloalp ai piedi del Rosa ...
Parto per la mia settimana di lavoro in giro per il nord ovest con la macchina stracarica e fortunatamente ci sta anche la bici … sono già mezzo d’accordo con Bobo per vederci un giorno e fare qualche cosa in Marittime, non si sà che cosa, l’unica certezza é che sarà un anello con portage garantito! Il giorno prima Bobo mi dice che forse salta tutto … io sono a Champoluc finisco di lavorare alle 13 ed è forse la giornata più bella dell’estate 2014, non posso stare qui a far niente! … ho davanti i Lyskam che sembra di toccarli, inizio a sudare nervosamente, cerco campo con lo smartphone per cercare info su giri nella zona ma escono solo giretti cross country per stradoni: "non ci posso credere!" … ho una voglia bestiale di avvicinarmi il più possibile alle cime su cui ho girato tante volte anni fà.
Punto la macchina verso il bianco splendentec dei ghiacciai e decido di salire ai piani di Verra da cui si respira già l’aria sottile delle cime, poi farò un salto a vedere il sentiero per il Rifugio Mezzalama, chissà se e’ ciclabile in discesa?
... seguendo il bagliore dei Ghiacciai ...

Posteggio a Frachey (1617 m) , mi cambio di corsa … sono già le 14.15, parto in quarta e dopo 10 minuti che pedalo come un matto, mi accorgo che ho dimenticato le protezioni! Azz! … ritorno giù di corsa e ricomincio.
Arrivato a St. Jacques (1700 m) si sale sin quasi alla fine del paese, Il rifugio Mezzalama è indicato 4.30 h e penso che non ce la farò mai ad arrivare in tempo.
Tralascio le indicazioni pedonali e salgo a destra per la strada che in breve diventa sterrata e che salendo nel bosco porta agevolmente ai piani di Verra inferiori (2050 m), li si apre in tutto il suo splendore la vista sul Rosa, sono a dir poco esaltato, procedo di buon passo seguendo sempre la strada sterrata che diventa più sconnessa e faticosa, ma sempre ciclabile. Circa 100 m prima di giungere ai piani di Verra Superiori (2340 m) arrivo al bivio per il Rifugio Mezzalama, sono passati circa 50 min. da quando sono partito e .prima di leggere il cartello inizio a fare i calcoli su quanto tempo avrò recuperato sulla tempistica indicata … leggo 1.45 h al Mezzalama!!! Bene così, mi butto la bici sulle spalle e inizio a salire a testa bassa cercando però di non dare tutto, non si sà mai che Bobo non mi dica che per domani si e’ liberato!
... uno sguardo verso il fondovalle ...
Il primo pezzo di sentiero e’ molto sconnesso, cerco di immaginarmi la discesa se possa essere ciclabile, ma la vedo veramente male. Poco dopo si apre un pianoro a circa 2550 mt e vedo un sentiero che arriva da destra, io continuo a salire, ora e’ decisamente ciclabile e dall’alto vedo che il sentiero appena incontrato arriva direttamente dall’alpeggio dei piani dei Verra sup. con percorso molto più ampio , non ci posso credere, da li si scende che e’ un piacere e si intravede anche la continuazione dopo l’alpeggio che scende dalla parte opposta della valle rispetto alla sterrata!
Riprendo a salire, il paesaggio e’ talmente bello che porterei su anche una lavatrice, il sentiero fortunatamente ha il fondo di terra compatta con roccioni fissi che mi fanno presagire una discesa da urlo, non e’ neanche esposto perché non corre sulla cresta come spesso succede sui sentieri di morena.
Alle 16.15 arrivo al Rif. Mezzalama (3009 m) ho il tempo per godermi il paesaggio più bello che abbia mai visto in compagnia della mia Liteville, che tra qualche minuto mi ricompenserà adeguatamente per il portage appena fatto (circa 650 m).
... Arrivato!
Appena entro nel rifugio il giovane gestore mi dice: "l’ho già fatta in mtb … ma sono sceso a piedi con la front!"
La sensazione di provare una discesa "forse" per primi e’ impagabile! ... butto il muso a valle, penso: "che peccato essere in un posto così senza Bobo e Enri ( con la sua Go pro!)".
La discesa e’ fantastica, neanche troppo difficile, le pietre fisse danno ottima aderenza e quindi i passaggi si riescono ad affrontare in sicurezza, basta scegliere la traiettoria giusta. Dopo una brevissimo traverso da fare con bici al fianco inizia una serie di tornantini veramente belli, alcuni difficili, nose press a go-go al cospetto di diversi camosci.
... solo coi camosci ...
Giunto al bivio (non segnato) incontrato in salita a quota 2590 m tengo la sinistra e scendo sul sentiero che ora e’ scorrevolissimo sino alla malga (2360 m)
Dalla fontana della malga scendo 10 m e inizio il sentiero che traversa verso sinistra, il primo tratto e’ a spinta ma in breve diventa tecnico ma sempre ciclabile e divertente, con una serie di magia e bevi molto belli, solo alcuni roccioni laterali costringono a scendere qualche volta dalla bici, poi dopo una brevissima salita inizia un tratto da libidine totale….un singletrack largo 40 cm su tipico terreno alpino: erbetta, piante di mirtilli, granito, tornanti stretti, ciappe, e per finire un tratto in pineta che come un sipario di uno spettacolo, incredibilmente si apre sul piano di Verra inferiore.
Sono talmente soddisfatto e incredulo che potrei anche scendere a piedi ... il gestore mi aveva detto che il sentiero pedonale a scendere era bello, quindi ripercorro un breve tratto della strada fatta a salire e in corrispondenza di un grosso masso subito prima del ponte, svolto a destra su sentiero.
... sentiero ... sentiero ... sentiero ...
Il fondo continua a essere di bellissimi pietrosi fissi , un rock garden condito da radici, mai banale, da affrontare con decisione e senza troppa paura perché in effetti lasciando andare la bici i passaggi si rivelano meglio del previsto e molto divertenti. Scendo deciso tralasciando un sentiero sulla sinistra arrivo alla macchina, accendo il telefono, chiamo Bobo che mi dice: "ok domani ci sono". Ora non mi resta che pensare a trovare un posto dove farmi una bella bistecca per rimettermi in forze … non so’ ancora che cosa Bobo mi ha riserverà per domani … ma questa e’ un’altra storia!
 Andrea Codda (Barolo71)

Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:

Frachey - St. Jacque - Piani di Verra Inf. - Piani di Verra sup. - Rif. Mezzalama - Frachey

Presenze: Andrea (Barolo71)

Quota di partenza: 1617 m (Frachey)

Quota Max: 3009 m (Rif. Mezzalama)

Disl.: 1500 m


Ciclabilità salita: 60%

Ciclabilità discesa: 95%

Difficoltà: BC/OC
                 M2-T4(T5)-E2

Sviluppo: 20 km

  • Aggiornamenti - Varianti - Sentieri associati
  • 30 Luglio 2023 
Ripetiamo questo itinerario allungando un pochino il percorso e partendo da Antognod. Una volta arrivati al Mezzalama proseguiamo e andiamo a toccare con le ruote il Grande Ghiacciaio di Verra appena soto il rifugio Guide d'Ayas ... in definitiva itinerario è di una bellezza accecante con un prezzo in portage neanche troppo eccessivo ( solo 600 metri ) ... forse fatto di domenica si trova un pò troppo affollamento per i nostri standard, ma tanti applausi all'arrivo in un Rifugio non li avevamo mai presi ...
Bobo
... Simo al suo primo 3000 con la bici!



2 commenti:

Paiogs ha detto...

Fatto oggi 18-10-14 con giornata strepitosa. Lo avevo nel mirino da tempo ma grazie ai tuoi commenti mi sono finalmente deciso. bisognerebbe provare a salire anche oltre il mezzalama forse si riuscirebbe a guadagare qualche cento metri.

Nb non siamo primi gia' su vecchia guida di mtb veniva segnalata la ciclabita' .

Grazie

Barolo71 ha detto...

rifatto oggi e sono salito ancora 100 mt in portage..poi ho lasciato la bici e sono proseguito sino al ghiacciaio a piedi....dopo 50 mt da fare a piedi in realtà si potrebbe ciclare ancora qualche pezzo. prima del ghiacciaio...ma alla fine va bene cosi.
Devo dire che la discesa me la ricordavo più facile, in realtà non e' per niente banale, forse ero un po' stanco dalla tirata della salita e l'ho patita un po' di più, c'e' parecchio smosso nella prima parte, poi dopo il piano di Verra sup i sentiero e' comunque sempre tecnico, stretto e bisogna spingere 2 o 3 rampe, molte tratti sono abbastanza esposti e i tornantini sono belli tosti...l'altra volta ero talmente esaltato dalla scoperta che me li ero bevuti.....poi l'ultimo tratto di sentiero sotto i piani di Verra inf. se ci arrivi stanco come oggi, ti frullano di brutto...molto bello ma veramente impegnativo nel complesso!!

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