domenica 23 agosto 2015

Punta Quattro Sorelle (2699 m)

Valle Susa

Per questo giro breve ma intenso che regala panorami e scenari di prim'ordine, andiamo a buttare un occhio nei dintorni di Bardonecchia, sullo spartiacque Valle Stretta/Valle della Rho, dove c'è una splendida vetta rocciosa dalla forma caratteristica (... da cui il nome ...) da sempre tra le mete escursionistiche “classiche” ...

ZioDodo
... Rampa di lancio ...
Sapevamo di qualcuno che si era portato la bici in vetta, anche se in un precedente sopralluogo, vista da sotto, non ci era parso potesse costituire terreno fertile per il cicloalpinista … ma la bellezza e maestosità del luogo imponeva una verifica …
Lasciata l’auto al parcheggio di Campo Smith (1284 mt) ci dirigiamo verso Borgo Vecchio raggiunto il quale, a monte dell’ampio parcheggio, troviamo un ponticello sul rio della Rho, ove una balise indica la direzione per “Poggio Tre Croci”. Superato il ponte, inizia un’ ampia mulattiera militare, agevole via di salita immersa nel bosco, che tuttavia ci mette a dura prova sia per le pendenze spesso sostenute, sia per il terreno lastricato di sassi, che rende meno scorrevole la pedalata.
Dopo innumerevoli tornanti e tanta fatica raggiungiamo il Poggio Tre Croci (2117 mt), splendido punto panoramico sulla conca di Bardonecchia, purtroppo deturpato dall’immancabile ripetitore. Qui la mulattiera militare svolta bruscamente verso destra, ancora con pendenza abbastanza sostenuta e con terreno ora più smosso, ma tutto sommato sempre ben ciclabile; ci troviamo lungo il versante est di Valle Stretta, e non ci pare possibile che la nostra via di discesa sarà proprio giù per queste rudi pareti…
Continuiamo a salire fin quando, dopo alcune decine di metri con terreno sassoso che rende arduo il procedere in sella, la pendenza della mulattiera si allenta per giungere in prossimità di alcune diroccate casermette ( 2260 mt); qui incontriamo una balise sulla destra indicante l’inizio del sentiero per la Punta Quattro Sorelle.
... avvistata la meta ...
Iniziamo a spingere ( o, per chi preferisce, a portare) la bici lungo il bellissimo sentiero militare che, con ampi e ben evidenti tornanti tracciati nella pietraia ci porta fin a ridosso della parete rocciosa che prelude alla vetta, tralasciando, dopo circa un terzo del percorso, l’evidente traverso verso sinistra che porta verso un colletto in cresta.
L’intenzione sarebbe quella di portarci le bici in vetta, ma il “terrorismo psicologico” esercitato da alcuni escursionisti reduci dalla cima, oltre alla fatica, ci inducono per oggi a rinunciare all’ambizioso progetto.
... per fortuna, un po' di portage ...
Abbandoniamo a malincuore le biciclette alla fine della pietraia là dove il sentiero inizia, quasi invisibile da sotto, ad inerpicarsi tra le rocce in un ambiente aspro ed esaltante, letteralmente rubato alle rocce metro per metro; contro ogni previsione, esso risulta sempre ben percorribile e relativamente agevole, e comunque adeguatamente attrezzato nei punti più esposti con provvidenziali corde fisse; guardiamo le bici abbandonate in basso con un po’ di rimpianto: portarle in vetta sarebbe stato tutt’altro che impossibile, anche se solo a scopo “estetico”; i pochi metri percorribili in sella sarebbero stati sufficienti a qualche foto da album, ma niente di più.
Dopo un ultimo breve tratto di cresta, giungiamo ad una sella aerea ( ove purtroppo grosse travi di legno testimoniano il passaggio dell’uomo) ed in pochi metri siamo alla croce di vetta a 2699 metri.
Il panorama ci ripaga con gli interessi della discreta fatica della salita.
Intraprendiamo la strada di ritorno, lungo lo stesso sentiero, sino a ritrovare le bici in circa una ventina di minuti.
Inizia ora la lunga discesa ciclistica che ci porterà verso valle: i primi ampi tornanti che solcano la pietraia sono piuttosto ripidi ed esposti, con terreno smosso, e stare in sella è una sfida riservata ai bikers più esperti. Scendendo, le difficoltà si riducono e la discesa si fa un po’ più agevole, per quanto sempre impegnativa.
... inizia il divertimento ...
Ritrovata infine la mulattiera di salita, svoltiamo a destra e, passando davanti all’ingresso della cospicua batteria di bunker, incontriamo una balise che indica il sentiero GTA per Pian del Colle: il sentiero compie un traverso in piano di qualche decina di metri, per poi piegare a sinistra (qui occorre tralasciare la traccia che prosegue dritta), ove attraversa una radura prativa e, passando ai bordi di un’ampia depressione del terreno, punta decisamente verso il fondo valle.
... freni roventi ...
Il sentiero, ben evidente, si rivela subito impegnativo per la pendenza e per il terreno di terra smossa, con numerose radici ed immancabili tronchi crollati a rendere la discesa sempre insidiosa.
Dopo circa 300-350 mt di dislivello, il tracciato diventa più scorrevole, pur sempre in presenza di molti passaggi tecnici, che non consentono al biker di rilassarsi in alcun momento; nel bosco, inoltre, occorre tenere gli occhi aperti in alcuni tratti ove le tacche risultano sbiadite e si rischia talora di perdere il sentiero principale, che risulta per il resto sempre ben riconoscibile.
Dopo lunga ed impegnativa discesa, si giunge infine alla sterrata di Pian del Colle, ove si trova una provvidenziale fontana.
Da qui, i più stanchi potranno puntare direttamente verso il punto di partenza per comodo asfalto, oppure risalire la strada di valle Stretta per pochi metri e svoltare a sinistra, per discendere verso valle lungo i sentieri che corrono lungo il torrente.
In conclusione, una vetta spettacolare ed una discesa molto impegnativa, che può essere evitata ritornando al Poggio Tre Croci, per poi sfruttare i numerosi “tagli” di sentiero, che offrono comunque una discesa divertente, sicuramente più alla portata di tutti.
ZioDodo
... fatica ben spesa!
Dati del giro:

Bardonecchia, Poggio Tre Croci, (Punta Quattro Sorelle a piedi), ricovero Turiccia, Pian del Colle, Bardonecchia

Quota di partenza: 1290 m (Bardonecchia)

Quota Max:  2699 m (Punta Quattro Sorelle)

Presenze: Ziododo, Sergix

Disl. : 1400 m (400 a piedi)

Ciclabilità salita : 80%

Ciclabilità discesa: 85 %

Difficoltà: BC+/OC 
                 M3-T3-E2

Sviluppo: circa 22 km

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