mercoledì 13 gennaio 2016

Monte Galero (1708 m) ... tra mare, terra e cielo!

Val Pennavaira

Con i suoi 1708 m il Monte Galero è la vetta più alta della provincia di Savona nonchè importante punto sulla linea di confine Liguria/Piemonte sullo spartiacque Pennavaira/Tanaro.
Inserita nel contesto dell'Alta Via dei Monti Liguri (AV) è ormai conosciuta nell'ambiente della mountain bike per il passaggio di gare di livello internazionale quali l'Alta via Stage Race e il Liguria Mountain Divide.
Mancava però all'appello la recensione di un percorso ad anello che sfruttasse l'elevato dislivello di questa affascinante e panoramica montagna sul versante mare (Pennavaira), con discese integralmente su sentiero ... uno stimolo più che valido per mettersi alla ricerca del ... "Santo Trail" ...

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Monte Galero (1708 m) ... "dal Mare alle Alpi" from Cicloalpinismo on Vimeo.


Si parte da Nasino (SV) quota 320 m, piccolo comune nell'entroterra ingauno incassato nella selvaggia val Pennavaira al cospetto di imponenti pareti rocciose, mete famose per i climber di mezza Europa, e si risale la SP14 per circa 1 km prima di svoltare a destra in direzione Vignolo.
Qui ha inizio una interminabile salita quasi tutta sterrata di oltre 12 km e 1000 m di dislivello che conduce al Colle del Prione (1308 m) posto sullo spartiacque ligure-piemontese e punto di passaggio di antiche vie del sale che univano il mare alla val Tanaro e alle altre vallate Alpine.
... ultimi metri prima del colle del Prione ...
Sul valico seguiamo l'Alta via dei Monti Liguri in direzione est lungo la Costa delle Crose, con panorami mozzafiato che spaziano dalla Corsica alle alpi Svizzere alternando brevi portage a tratti pedalati. Evitiamo la risalita al Monte Fontanette tenendo la destra dello spartiacque (versante mare) e raggiungiamo una colletta dove una balise indica la nostra meta; carichiamo definitivamente la bici in spalla per affrontare gli ultimi ripidissimi 200 m di portage fra gli imponenti "Gendarmi di Pietra" che fanno da guardiani alle falde occidentali del Galero.
... dal Prione, iniziamo il lungo tratto in cresta ...
Arrivati sulla dorsale sommitale sembra incredibile poter percorrere in sella alla bici un sentiero cosi' bello e panoramico: ad ogni pedalata sembra di raggiungere il mare che si trova, in realtà, centinaia di metri più in basso!
Raggiungiamo la vetta a quota 1708 m in sella alle nostre bike e dedichiamo una sosta rigeneratrice ad ammirare l'infinito: il posto è davvero incredibile e non si riesce a stare fermi indecisi se ammirare la Corsica e le isole tirreniche immerse nel Mar Ligure illuminato dal sole, oppure voltarsi ad osservare le Alpi innevate (... poco!) in schieramento perfetto dalle Liguri alle Alpi Svizzere.
... croce di vetta - monte Galero (1708 m) ...
Purtroppo, però il tempo stringe, abbiamo la sola mattinata a disposizione e non ci resta che ripartire a capofitto seguendo l'AV in direzione Monte Fuetto (1531 m) e Passo delle Caranche (1411 m).
Il sentiero è un filo sottile che si snoda fra gialle praterie che solitamente in questa stagione dovrebbero essere sommerse da una spessa coltre bianca. Evitiamo ogni bivio e raggiungiamo in breve mantenendo sempre il filo di cresta, il Passo delle Caranche, caratteristica gola incisa fra pennacchi calcarei sullo spartiacque Neva-Pennavaire.
Qui, svoltiamo a destra e imbocchiamo il sentiero marcato con segnavia "triangolo rosso vuoto"
... tra mare, terra e cielo!
Si inizia con una serie incredibile di tornanti in successione che si snodano tra roccia e foglie ci fanno perdere velocemente quota permettendoci di raggiungere in breve una colla  a quota 1180 m dove il sentiero si divide. Proseguiamo a destra il sentiero "triangolo rosso" addentrandoci in una foresta di alberelli dal sottobosco erboso ... tornanti ... tornanti ... e ancora tornanti, non ci sembra vero! Le difficoltà non sono mai eccessive ed il fondo, anche se con un po' di foglie e qualche ramo, permette di guidare in modo pulito con grande divertimento.
I tornanti non si contano più e concedendoci solo qualche sosta per le brevi riprese di documentazione attraversiamo un rio di fondovalle a quota 500 m circa.
Una volta passati sulla sponda destra della valle il sentiero effettua qualche saliscendi e ci costringe a riguadagnare un po' di quota senza troppa fatica.
... visuale sulla val Tanaro e Garessio ... 
Sviluppandosi a mezza costa diventa via via veloce ed in poco tempo raggiungiamo la frazione di Vignoletto che attraversiamo su un'antica mulattiera che ci conduce direttamente al punto di partenza.
Concludiamo così questa fantastica esplorazione in mattinata concedendoci, purtroppo, poche soste per ammirare dei luoghi così belli ai quali sarebbe stato necessario dedicare più tempo.
Consigliamo, quindi, di prendersi l'intera giornata per effettuare questa bellissima escursione.
Tornando verso casa la mente continua a proiettarmi negli occhi il film della giornata appena trascorsa, come quando ti svegli da un sogno bellissimo e vorresti riaddormentarti per continuare a sognare. A noi non resta che tornare in sella e continuare a sognare pedalando le nostra mtb sulle vette alpine sempre alla scoperta di nuovi sentieri ciclabili.
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... Pizzo e Mongioie osservano: tanti ricordi, grandi avventure! 

Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:

Anello Nasino - Vignolo - Colle del Prione - Monte Galero - Passo delle Caranche - sent. "Triangolo rosso vuoto" - Vignoletto - Nasino

Presenze: Bobo, Wild

Quota di partenza: 320 m (Nasino)

Quota Max: 1708 m (Monte Galero)

Disl.: 1450 m

Ciclabilità salita: 80%

Ciclabilità discesa: 99,9%

Difficoltà: MC+/BC(OC)
                  M2-T3-E2

Sviluppo: 25,5 km

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Giro sicuramente molto bello effettuato domenica 02/10/16.
Da segnalare alcuni poco simpatici cagnolini....tre per la precisione..che difendono molto bene il territorio lungo la salita al colle del Prione.
La salita alla vetta complice il meteo avverso è stata un po' faticosa con un passaggio non simpatico se bagnato perché esposto. Una volta in vetta non ho potuto godere purtroppo del panorama fantastico anche se la a pedalata in cresta avvolto nelle nuvole è stata suggestiva. Purtroppo qui iniziano le note dolenti in quanto la discesa é stata compromessa quasi interamente fino al raggiungimento del rivo a fondovalle. Il fondo è pieno di rami, tronchi, massi che costringono a scendere continuamente e mettono a rischio le caviglie. Superato il rivo poi si pedala agilmente fino a Nasino. Peccato perché se il sentiero venisse pulito sarebbe uno spetttacolo. Così come é non ho gradito molto 😬.
Complimenti comunque per il sito e per le vostre imprese!
Giuliano 👏👍👍👍👌

Samuel ha detto...

9.10.2016
partiamo col sole ma, giusto in vetta, veniamo circondati dalla nuvola.
Certo il sentiero di discesa non è pulito e scorrevole; qualche ramo rompe un pò le scatole (ma se ti fermi sei moralmente obbligato a spostarlo x chi passerà dopo ;) ma, insieme alle pietre, alla miriade di tornanti stretti ed i molti ostacoli naturali, lo rendono un gioiellino di discesa tecnica, impegnativa ma mai estrema.

Alain CECCON ha detto...

Ciao sono francese scusate il mio italiano forse un po confuso E da un tempo che vi seguo ho la casa di vacanze a savona.
Il percorso e molto bello ho gradito la salita e il portage finale.
Che belli tutti questi paesaggi et il percorso sulla vetta.
Ma che Peccato che la discesa e veramente poco ciclabile non per la difficolta ma per i rami i sassi et in fondo valle verso il rio una parte del sentiero e tutto crollato si deve fare un po di "Indiana Jones" per un quarto d'ora per passare, attraversare il rio et trovare di nuovo il sentiero....
Complementi per farci sognare quello e il vero MTB
Forza Ragazzi

Bobo ha detto...

Alain, il tuo italiano è perfetto, grazie del commento ... purtroppo già dalle segnalazioni dei commenti di ottobre sembra che la discesa in basso si sia rovinata parecchio ... speriamo che qualche anima pia vada a dare una sistemata in modo che un sentiero del genero non scompaia dalle carte!
p.s. ... noi siamo di Savona! ;-)

TADO79 ha detto...

Ciao
Il sentiero in discesa ad oggi è agibile, o ancora dissestato...??? Grazie x la risposta in anticipo, stiamo valutando di andarci domenica prossima.

Bobo ha detto...

ciao, lo abbiamo ripercorso a marzo 2019, parte alta perfetta fino al passo delle caranche. Da li fino in fondo il sentiero è percorribile in sella ma vi sono un sacco di rami che lo rendono a tratti discontinuo ... personalmente la bellezza della traccia e i tanti tornanti tutti al naturale me lo fanno apprezzare ancora moltissimo ... sicuramente se uno si aspetta una traccia stile bike park è meglio che opti per un altro giro!

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