domenica 20 settembre 2015

Giro del Corborant

Valle Stura di Demonte

Il 2015 è stato davvero un anno eccezionale che ci ha permesso di allargare incredibilmente il nostro orizzonte esplorativo in Marittime ... cavalcando l'onda dell'entusiasmo e per placare una voglia smisurata di avventura data da una curiosità quasi morbosa per tutto ciò che è nuovo, decidiamo di tentare un ambizioso anello intorno alla cima del Corborant, in modo da fugare i dubbi sulla reale fattibilità della discesa del mitico vallone dell'Ischiator ...
Bobo
... Lac de Rabuons ... 


La nostra avventura inizia in una splendida giornata di fine settembre sulla strada che unisce Bagni di Vinadio a San Bernolfo. All'appello rispondono lo Zio e Samuel, l'aria è bella fresca e sugli ombrosi pedalabilissimi tornanti che conducono al Rifugio del Laus viene proprio voglia di pedalare! Così ci ritroviamo ben presto sulle rive del bellissimo e scenografico laghetto  del Laus (1910 m) quando il sole deve ancora fare capolino, e proseguiamo sull'ampia militare della Collalunga, tutta splendidamente ciclabile, fino alla famosa casermetta della prua di nave.
... espatriamo con vista Laghi di Collalunga ...
Qui, puntando il crinale di confine, prendiamo i primi raggi di sole con vista Laghi di Collalunga, dopo aver pedalato ininterrottamente per quasi 1300 m di dislivello con la sola eccezione, a spinta, dell'ultimo traverso prima della spianata del passo (2550 m). Ci aspetta la prima discesa di giornata in territorio francese (valle della Tinée), una vecchia conoscenza, fatta in traversata nell'ormai lontano 2009 (clicca). La parte alta presenta numerosi resti di filo spinato seminato in quantità lungo tutta la linea di confine, per il resto è assai facile e scorrevole.
... traverso verso il Lagarot con il Mounier sullo sfondo ...
Seguono alcuni traversi aerei e un paio di tornanti tecnici che anticipano un'immensa balconata fatta di pratoni ingialliti che ci scodellano nei pressi del Lagarot (2170 m), balise N°127. Qui abbandoniamo la discesa su Douans, per proseguire in quota il lungo sentiero balcone per Rabouns che avevamo percorso in senso inverso durante il giro "pazzo" del Chemin dell'Energia (clicca) sempre nel 2009. Quella volta il Sentiero Balcone, appena costruito, era risultato davvero indigesto e lo avevamo descritto con queste parole: "... il nuovo sentiero è stato tracciato a colpi di ruspa in un ambiente che sicuramente era poco adatto a operazioni di questo tipo. Il fondo, non stabilizzato, alterna tratti terrosi ad altri sassosi e vere e proprie pietraie, e pur dovendo risalire solo 200 m la fatica è notevole ...".
... Sentiero Balcone ...
A distanza di 6 anni riscontriamo che l'attuale sentiero non è nemmeno lontano parente di quello che avevamo percorso; i tratti in terra smossa si sono stabilizzati, le pietraie sono state addolcite dai passaggi, e nonostante il senso inverso, che vuol dire arrancare perlopiù in salita, riusciamo a pedalarne un lungo tratto fino ad aggirare la Crete de Maleterre e giungere alla base dell'anfiteatro pietroso di quota 2400. Da qui fino allo scollinamento del colletto senza nome sotto la cresta della Téte de Jassine (2725 m) è tutta bici a spinta ma di sicuro fatto in senso inverso oggi ci sarebbe da divertirsi!
... il colletto che taglia la cresta della Téte de Jassine ...
Una volta svalicato il colletto ci aspettano 200 m di discesa spettacolare, la vista si apre sulla conca che ospita il Lac de Rabuons (2500 m), che oltre a essere il lago più esteso delle Marittime è probabilmente uno dei posti panoramicamente più belli di questa porzione di alpi. Una volta giunti sulle rive del lago inizia la parte avventurosa e di scoperta del giro odierno.
Contorniamo in senso antiorario l'enorme bacino, dove le acque incredibilmente azzurre contrastano con le immense pietraie moreniche che si staccano dalle vette: riconoscibilissime in ordine da destra verso sinistra vediamo la Cima Sud d'Ischiator, di seguito l'inconfondibile Becco Alto d'Ischiator e le Cime della Montagnetta, poi la piramidale Rocca Rossa e in fondo il Tenibres.
... in vista del Lac de Rabuons ...
La giornata spaziale e la visibilità ottimale per nostra fortuna permettono una "navigazione a vista" senza la quale sarebbe davvero improbabile riuscire a capire dove dobbiamo andare. Una volta individuata la Cima Sud d'Ischiator, secondo quanto dice la carta dovremmo puntare al colletto che si trova alla sua destra. Con la bici rigorosamente sulle spalle iniziamo una lunga via Crucis fatta inizialmente di sali scendi, pietre su pietre accatastate una sull'altra che rendono difficile la progressione e dove non c'è neanche l'ombra di una traccia. Circumnavigato il tratto attorno al lago iniziamo a verticalizzare puntando un canale che si incunea in una valletta che piega a destra.
... aggirato il lago si inizia a salire ... 
Buttando un occhio alle utilissime mappe offline di Oruxmaps, dove a casa in fase di pianificazione avevo oppurtunamente segnato il punto dove avremmo dovuto scollinare il crinale Stura/Tinee mi accorgo che stiamo andando in direzione sbagliata ovvero in direzione passo del Corborant. Decidiamo quindi di piegare decisamente a sinistra risalendo in arrampicata un ripido canale di sfasciumi che sembra essere in linea con la nostra meta, ovvero il passo dell'Ischiator (2843 m). Con non poche difficoltà dovute alla pendenza, al fondo e all'ingombro della bici, riusciamo ad avere la meglio e a conquistare il colle soltanto dopo almeno un'ora di patimenti.
... qui son caxxi ... 
Una volta in cima ci accorgiamo che probabilmente una via forse meno impervia si trova nel canale parallelo che guardando dal basso risulta ancora più a sinistra di quello che abbiamo salito noi. Finalmente ci possiamo rilassare, siamo in un posto incredibile, lontano dal mondo, la severa mole della cima del Corborant spruzzata di neve alla nostra destra e tutt'intorno un mare di pietre ... guardo le facce disfatte dei miei fedeli compagni, ci siamo fatti un mazzo incredibile, uno dei portage più duri della storia e la riprova è che lo Zio ha perso la parola, una cosa rarissima che capita solo nei giri più cazzuti!
... ennesima manifestazione di "portage ossessivo compulsivo" ...
... neanche il tempo per guardare l'orologio e il sole ci fa "... ciao ... ciao!" Azz ... !!! Sono giusto le 18,00 , e dovevo essere a Savona a quell'ora e invece siamo ancora in cima colle Sud dell'Ischiator ... si preannuncia una serata difficile, speriamo nella discesa!
Partiamo in sella ma facciamo pochi metri seguendo l'esile traccia, che risulta troppo ripida con pietre ovunque davvero mal messe, un vero delirio  e poi siamo discretamente distrutti e tutti i Jolly ce li siamo già giocati nella famigerata salita! ...  scendiamo a piedi fino alle rive del lago superiore dell'Ischiator sperando che da li in poi la musica cambi.
... quasi in uscita, belin che massacro!!!
In effetti un primo breve tratto sotto il lago ci fà ben sperare, seppur tecnicissimo riusciamo a guidarne un pezzo, poi invece di migliorare ci ritroviamo nuovamente a faticare e a scendere con la bici al fianco e in un tratto a far nuovamente portage. Se c'è una cosa che odio è il portage in discesa ... che delusione! Pensare che ci contavo, forse influenzato dal racconto di alcune "conoscenze poco raccomandabili" che anni addietro avevano percorso il vallone d'Ischiator nel verso opposto e sognavano una discesa su quell'inferno ... vero Wild!
Di sicuro a oggi possiamo affermare che questo è indubbiamente il peggior sentiero di tutta la valle da percorrere in sella a una bici ( ... e questo racconto serva da monito a tutti quelli che malauguratamente un giorno decidano di avventurarsi da quelle parti!)
... "Sea of Rocks" nel vallone dell'Ischiator ...
Passato l'ultimo lago dopo più di 500 m di sentiero non ciclabile (... record!) montiamo in sella su una traccia che finalmente diventa bella scorrevole, a tratti divertente per i 200 m che ci separano dal Rifugio Migliorero. Sono quasi le 19,00 quando arriviamo al Rifugio ... non ci resta che catapultarci giù dal veloce stradone, con la beffa di dover evitare tutte le belle varianti su sentiero a causa dell'ora indecente e del buio che incombe. Polverizzando ogni possibile KOM in venti minuti arrivo alla macchina a Bagni di Vinadio dove riesco finalmente a dare notizie ed evitare un probabile "allarme dispersi"...
In definitiva la delusione per quella che è forse la peggior discesa mai fatta in valle, non cancella un'avventura fantastica e i posti incredibili che nessuno di noi tre riuscirà mai a dimenticare; e come profeticamente sentenziammo proprio nei momenti di maggior sconforto: "... vedrai che anche questa volta ripensando a questo massacro, lo ricorderemo come un gran giro ..." 
Bobo
... comunque, un gran giro!!!
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del Giro:

Anello Bagni di Vinadio - Rifugio Laus - Passo di Collalunga - Lagarot - Sentiero Balcone - Lago di Rabuons - Passo Ischiator - Vallone Ischiator - Rifugio Migliorero - Bagni di Vinadio

Presenze: Bobo, ZioDodo, Samuel

Quota di partenza: 1292 m (Bagni di Vinadio)

Quota Max: 2843 m (Passo dell'Ischiator)

Disl.: 2250 m

Ciclabilità salita: 65%

Ciclabilità discesa: 75%

Difficoltà: BC/OC+
                 M3-T4(T5)-E3

Sviluppo:  km 40

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