domenica 15 novembre 2015

Rocca dell'Abisso (2755 m)

Val Vermenagna

La Rocca dell'Abisso, con i suoi 2755 m, è l'altura più elevata nei dintorni di Limone Piemonte, e per questo una delle mete più frequentate sia dagli escursionisti sia dagli scialpinisti ... forse un po' meno dai cicloalpinisti per il suo aspetto piuttosto minaccioso, soprattutto per chi la osservi dal versante limonese. Eppure, l'agevole avvicinamento offerto dalla strada militare per il forte Giaura, e precedenti inattese gradevoli sorprese su alcuni “tremila” delle Marittime, ci spingono ad un tentativo d'assalto ciclistico alla vetta, approfittando dell'ennesima splendida giornata offerta da questo novembre decisamente estivo ...
ZioDodo
... Rocca dell'Abisso in MTB ... 
Lasciamo l'auto lungo la Statale del Tenda, nei pressi del bivio per Limonetto, e da qui risaliamo per la strada asfaltata secondaria che in pochi minuti ci conduce a Limone 1400, quindi per i ben noti tornanti asfaltati fino al bivio presso il rifugio “ Le Marmotte”, ove termina l'asfalto. Proseguiamo dritti, superiamo il Col di Tenda in direzione Baisse de Peirafique - Casterino, fino ad un ulteriore bivio ove sulla destra si diparte, chiusa da una sbarra con divieto, la splendida rotabile militare per i forti Pernante e Giaura.
... puntiamo la Rocca che svetta imponente davanti a noi ...
Iniziamo a pedalare agevolmente per gli ampi tornanti sino a lasciarci sulla sinistra il forte Pernante; la strada compie ora un lungo traverso, per poi svoltare nettamente a sinistra, ora sul versante destro del vallone. Dopo un tratto ancora pianeggiante, la pendenza si fa un po' più severa sino a giungere in breve al primo dei tornanti abbarbicati sullo scosceso versante roccioso che difende a nord l'ampia spalla erbosa del forte Giaura. Da qui, tralasciamo imprudentemente il sentiero che prosegue dritto e porta fino all'ultimo tornate tagliando la militare.
... un'opera fantastica lasciata al degrado più completo!!!
Al contrario, ci lasciamo attirare dal fascino della teoria di tornati della militare strappati letteralmente alla parete rocciosa: presto si rivela scelta infausta, in quanto la strada è interrotta da numerose frane, almeno una delle quali alquanto rischiosa da attraversare, soprattutto con la bici sulla schiena.
Giungiamo in qualche modo all'ultimo tornante, oltre il quale la strada compie un ultimo aereo traverso, sino a giungere alla spalla erbosa del forte Giaura (2254 m), che sorprende per il suo eccellente stato di conservazione.
... la spianata del Giaura ... 
Da qui, svoltiamo verso destra puntando decisamente in direzione Rocca dell'Abisso, ove un ulteriore tratto di ciò che resta della antica militare risale con alcuni tornanti inerbiti per l'ampio costone erboso, consentendoci di guadagnare almeno un altro centinaio di metri in bici, prima di essere costretti a spingere.
... portage con vista ... 
Siamo ora a ridosso dell'estesa parete di sfasciumi che ci separa dalla vetta, costringendoci a circa 300 metri di portage, seppur sempre su sentiero ben evidente e mai troppo disagevole. Mentre risaliamo bici a spalle, ci rendiamo conto che la discesa sarà tutt'altro che semplice...
... un'altra cima importate cade a suon di portage ...
Giungiamo dopo circa un'ora di portage alla croce di vetta, a 2755 m: da qui lo sguardo ci ripaga ampiamente della non poca fatica profusa.
Intraprendiamo un po' controvoglia la via del ritorno: come previsto, la discesa sul sentiero di salita risulta una sfida estrema; riusciamo, di quando in quando, a percorrere dei lunghi tratti in sella e ne otteniamo grande soddisfazione.
... seguendo la linea di cresta ...
Alternando tratti in sella e tratti a piedi giungiamo nuovamente al costone erboso; tutto sommato, la parte alta è stata meno peggio del previsto, anche se una bella discesa scorrevole è tutta un'altra cosa.
Da qui, ci possiamo lanciare in freeride lungo l'ampio declivio erboso, fino al sentiero di salita che ci riporta alla spianata del Giaura (2254 m).
... parte alta di galleggiamento tra i roccioni ...
Considerata l'ora e la stagione, tralasciamo l'idea di andare a cercar rogne giù per il vallone che ridiscende il Rio Prati della Chiesa, e scegliamo l'evidente sentiero che scende verso sud, versante vallon de Caramagne; la parte alta è alquanto scorrevole e divertente, perfettamente percorribile in bici, per poi diventare meno evidente (e quasi perdersi) verso fondo valle ove occorre un po' di fantasia seguendo una flebile traccia tra rocce e vegetazione, fino a reincontrare un più evidente traverso che in breve ci porta alla strada militare che giunge dalla Baisse de Peirefique presso il Pont de Peirefique (1916 m).
... scendiamo sul Giaura ...
Ritorniamo quindi al Col di Tenda seguendo l'ampia rotabile militare, quasi tutta pianeggiante tranne l'ultimo tratto, dopo il Fort della Marguerie, che risale in moderata pendenza sino al colle.
Da qui scendiamo verso Limonetto seguendo l'antica strada romana, ampio sentiero a fondo erboso che scende nella conca sottostante partendo esattamente dal Colle di Tenda.
Al fondo, il sentiero sbocca in una più ampia sterrata, che seguiamo verso destra per pochi metri, fino ad imboccare, subito prima di una breve rampa, un sentiero segnato da tacche giallo-verdi; quest'ultimo attraversa dopo breve una pista da sci ed entra nel bosco, per riportarci infine alla via Provinciale , quindi all'auto.
... Forte Giaura ...
ZioDodo
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:

Anello Limonetto - Quota 1400 - Colle di Tenda - Forte Pernante - Forte Giaura - Rocca dell'Abisso - Forte Giaura - Pont de Peirefique - Fort della Marguerie - Colle di Tenda - Limonetto

Presenze: Bobo, ZioDodo

Quota di partenza: 1280 m (Limonetto)

Quota Max: 2755 m (Rocca dell'Abisso)

Disl.: 1550 m

Ciclabilità salita: 70%

Ciclabilità discesa: 90%

Difficoltà: BC/BC(EC)
                 M2-T3(T5)-E2

Sviluppo: 35 km


  • Aggiornamenti - Varianti - Sentieri associati
  • 10 settembre 2017
Appuntamento con Alby all’attacco della seggiovia di Limonetto (1356 m); sono le 9.30 e siamo consapevoli che forse non riusciremo a portare a termine la gita vista l'allerta meteo prevista per le ore 13.00. Partiamo sullo stradone sterrato di pertinenza delle piste e proseguiamo sempre su pendenze molto sostenute, come se non bastasse pure il vento ci è nemico. Proseguiamo per Case S. Lorenzo mantenendo la dx orografica del Vallone S. Lorenzo, a quota 1550 m si stacca una strada sulla dx da evitare perchè porta alla cima dell’impianto sciistico. Poco dopo la pendenza diventa veramente insostenibile anche per chi gamba ne ha, e il 28x42 non basta! Si passa allo spintage, e verso la fine si riesce nuovamente a pedalare ma si rimane sul "vertical".  Il sentiero sbuca a quota 1871 m, alla nostra sinistra ben visibile il Forte Centrale mentre davanti a noi vi e la vecchia strada che porta con i sui 26 tornati all’ imbocco del Tunnel di Tenda dal lato francese. Noi proseguiamo a destra lungo la carrareccia tirata a lucido fino a Colla Bassa (1907 m) e poi proseguiamo sempre a destra per la vecchia militare chiusa al traffico veicolare (sbarra). Le pendenze agevolano la pedalata con una serie di tornanti e superata quota 2000 m sulla sinistra si stacca la strada per il Forte Pernante (... ma entrambe le vie si congiungono a quota 2074 m ...)
... panorama di vetta ...
Noi decidiamo di mantenere la destra e con un lungo traverso si spalanca la vista sulla Rocca dell’ Abisso. A quota 2048 m notiamo sulla sx un sentiero con indicazione Limonetto segnalato con tacche gialle/verdi che si butta nel vallone dell’ Abisso. Proseguendo la ciclabilità peggiora notevolmente, ormai questa faraonica opera militare è in una condizione di degrado pazzesco, alterniamo quindi tratti ciclabili ad altri “alpinistici”, rocce megalitiche e frane ormai hanno devastato la strada. A quota 2254 m raggiungiamo il Forte Giaure, sul vallone di Peirefique, che regala uno spettacolo pazzesco e maestoso! Ora inizia la parte meno ciclabile di tutta la gita, dalla balise n°380 con indicazione Rocca dell’Abisso ci separano esattamente 500 m di dislivello (spintage e portage) con qualche sporadico colpo di pedale qua e là. Si risale prima il pendio erboso su sentiero ben visibile, poi il sentiero si sposta nella pietraia dove decidiamo di lasciare le bike onde evitare di farci 200 m andata e ritorno con la bici a fianco. In vetta il panorama e mozzafiato, foto di rito, e decidiamo di scendere senza far sosta ai box perchè il tempo a valle sembra molto minaccioso.
... Vallone dell'Abisso ... 
Riprese le bici ci buttiamo in stile freeride puntando il Forte Giaure e stuzzicati dal sentiero visto in precedenza con indicazione "Limonetto", decidiamo di provarlo. Seguiamo il sentiero segnalato con tacche gialle/verdi, che sembra esser stato ripulito da poco! Il sentiero si snoda tra i rododendri e alcune pietraie. Poi perde quota in una depressione e occorre risalire un breve tratto a spinta. A quota 1961 m, arriva la parte più difficile, su tornanti in terra smossa con forte pendenza. Poi la pendenza si affievolisce sempre tra i rododendri fino a un tratto assai "vertical" tutto tornantini ma nulla di estremo con fondo ottimo. La parte finale nei pressi del Gias Boero (1631 m) si presenta un pò muccata fino a raggiungere lo stradone sterrato che sale da Limonetto. In questo tratto sono possibili varianti che riportano sempre sul piazzale della seggiovia di Limonetto che consigliamo per evitare il monotono sterratone.
Flavio
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:

Presenze: Flavio B., Alberto M.


Quota di partenza: 1356 m (Limonetto seggiovia)

Quota Max: 2755 m (Rocca dell'Abisso)

Disl.: 1400 m

Difficoltà: BC/OC
                 M3-T3-E2

Sviluppo: 21,6 km

5 commenti:

Phil'Ô ha detto...

Boh, finalmente non è maggiore questa dicesa dell'Abisso. Peccato. Una delle mie esplorazione prevvista che parte alla spazzattura

enrico ha detto...

Bel giro. Complimenti e un po' (tanta) di invidia. Vi scrivo, però, per chiedervi un parere sulle bici. Ho visto nelle foto che una delle due è una front. Mentre tutte le riviste e i commentatori dichiarano l'impossibilità di fare dei bei giri in montagna con una front vedo che voi non date ascolto e fate cose meravigliose con una front. Ora dato che devo comprare (ricomprare dopo un furto) la bici e gli euri a disposizione non sono molti, pensavo di cercare una bella front di seconda mano e avevo bisogno del conforto e del consiglio di qualcuno più esperto di me. Spero che abbiate la voglia e il tempo per darmi una mano. Ogni consiglio è ben accetto, Grazie ed un saluto
Enrico

Bolo77 ha detto...

Giro effettuato in solitaria sabato 16/07/2016; meteo e panorama stupendi, cielo terso a 360° non caldo, da in cima si vedeva la Corsica!
Queste le uniche note positive del giro. Io e i miei amici abbiamo già seguito parecchi dei vostri percorsi e sono davvero stupendi, quasi sempre il duro portage fino in cima viene ripagato da divertenti e appaganti discese, ma in questo caso proprio no. Ho "abbandonato" la bici a circa 200mt dalla cima proseguendo a piedi, anche xche portarla in cima per poi riportarla in discesa non aveva alcun senso: indubbiamente voi avete capacità tecniche ben al di sopra della media, ma non ditemi che la discesa in pietraia dalla cima (circa metà fino al Giaura) è fattibile o divertente, se non addirittura pericolosa e totalmente inutile.
Vi segnalo invece, una volta tornati al Colle di Tenda, una divertente alternativa in discesa, invece di scendere dalla vecchia via romana: dal colle si prosegue lungo la via del sale, in direzione Cabanaira, per circa 1km, quando si raggiunge un sentiero sulla sx, segnato da un bel cartello "Freeride" che ci butta in un toboga tutto sponde e saltini e in 5 minuti ci riporta sulla strada asfaltata di salita, appena sopra Panice. Da qui si risale un poco e al terzo tornante si tira dritto seguendo "Chalet Morel" e si segue il sentierino marcato PBM che scende in mezzo al bosco (divertente, veloce e un po tecnico) e sbuca poco prima del parcheggio. Con una piccola risalita (200mt in tutto) si riesce a concludere il giro con due discese decisamente divertenti e alla portata di tutti.
Saluti e cmq complimenti per tutto !
Paolo Bologna

Bobo ha detto...

Ciao Paolo, grazie per il tuo commento, le indicazioni, i complimenti e sopratutto per le critiche che sicuramente saranno di grande aiuto a chi avrà voglia di ripetere ... faccio solo una precisazione che potrà esserti di aiuto nella eventuale futura scelta di altri nostri itinerari ... come dici giustamente tu, tanto dipende dalle capacità tecniche di ognuno e anche dal mezzo a due ruote che ciascuno ha a disposizione, ma in questo caso il fatto di aver messo una ciclabilità in discesa del 90% su un dislivello totale di 1550 m presuppone che chi ha scritto l'itinerario ha reputato un bel 150 m abbondanti di dislivello assolutamente non ciclabili indipendentemente dalle capacità tecniche ... quindi siamo abbastanza in linea coi tuoi 200 metri! Se poi valga la pena portare a spalle una bici in vetta per scendere un 90% del dislivello non sta a me deciderlo, a me personalmente piace, ma è sicuramente una cosa soggettiva, mentre è oggettivo che un cicloalpinismo di questo tipo riservi dei pericoli come tutte le attività montane ...
Ti saluto e ti ringrazio ... buone pedalate in quota
Bobo

baloo ha detto...

fatta al secondo tentativo , al primo non avendo letto bene la vostra preziosa relazione mi sono lasciato tirare a fare la ex strada militare e mi è caduta la bici dalla frana distruggendo il cerchione posteriore e scoppiando la ruota davanti con ritorno a Limone in qualche modo .
Maè una gita stupenda ed è molto suggestivo portare la bici lassu' ... anche la discesa su pietraia non è poi così tragica e per diversi tratti si fa ... adrenalinica e soggettiva , serve un buon mezzo e motivazioni particolari , ma dissento dal catastrofismo dei commenti negativi.
Poi è un giro vista la zona che offre molte possibilità e la discesa oltre la pietraia fino al Giaura e poi fino a Limone o Limonetto davvero stupenda
bravi ragazzi ottima dritta

I contenuti del sito sono di proprietà di cicloalpinismo.com e sono protetti dalla normativa vigente sui diritti d'autore. Ogni riproduzione parziale o totale dei testi, delle immagini e dei video è assolutamente vietata, salvo autorizzazione. E’ vietato, inoltre, l’uso dei file per fini commerciali e comunque per fini diversi dall’uso personale. Ogni abuso sarà perseguito ai sensi della normativa vigente.
Gli autori non garantiscono l'esattezza e l'esaustività dei testi (itinerari, tracciati, tracce GPS ecc...) e non si assumono alcuna responsabilità su eventuali incidenti, inconvenienti o qualsivoglia infortunio che possa derivare dall'uso o dall'interpretazione delle informazioni divulgate sul sito. Le percentuali riguardanti la ciclabilità dei percorsi sono puramente indicative e assai soggettive ...