domenica 25 giugno 2017

Fauniera, Viridio e la "Curnis Auta"

Valle Stura di Demonte

Il programma odierno dopo un avvicinamento in territorio conosciuto prevede di proseguire lungo le tracce della "Curnis Auta" (in piemontese Alta Cresta), una panoramicissima traccia che passa lungo la dorsale tra il Vallone dell'Arma e la val Grana: obbiettivo dichiarato è quello di verificare la ciclabilità di alcune cime sul versante Arma inserendo il tutto in un estetico percorso ad anello che a quanto sembra non è mai stato fatto in sella a una bike ... o perlomeno nessuno ne ha mai lasciato traccia scritta!
Bobo
... un anello di ampio respiro a cavallo di Stura e Grana ... 


L'alto vallone dell'Arma è una zona stupenda e assai panoramica che ci ha regalato grosse perle sul fronte dei percorsi cicloapinistici, basti ricordare l'ormai famosissimo anello del Monte Omo con l'epico traverso Lou Viol d'es Fiour e le sue molteplici varianti di discesa (var.1 - var.2 - var.3)
L'idea del giro di oggi nasce ad Aprile di quest'anno, quando mi ritrovo in compagnia della mia ombra con gli sci ai piedi a risalire il suggestivo vallone Serour, meta il monte Savi, che ancora manca alla mia collezione di cime "bianche": ed è proprio dalla vetta del Savi che studio l'anello che andremo a descrivere oggi.
... risalita del vallone Serour ...
Come ad Aprile anche quest'oggi parcheggiamo l'auto nei pressi del Rifugio Carbonetto (1874 m) e tralasciamo da subito il super trafficato nastro nero che risale il Valcavera; seguiamo la carrozzabile che con un percorso in piano/discesa costeggia i contrafforti del monte Omo e in pochi minuti ci conduce al Gias Serour (1813 m) (balise) dove la vista si apre sul verdeggiante omonimo vallone.
Seguiamo delle vaghe tracce di sentiero tenendo il centro del vallone e riuscendo a pedalare dei buoni tratti nonostante un fondo prativo irregolare disseminato di rocce.
... Colle Serour (2432 m) ... 
Già dal basso si nota bene l'evidente intaglio del sentiero "Lou Viol d'es Fiour" che contorna le pendici del Monte Omo attraversando tutto il vallone: noi manteniamo sempre il centro e con un breve portage ci ritroviamo ad intersecare il sentiero intorno a quota 2150. Proseguiamo a sinistra in direzione del colle Serour che in breve raggiungiamo pedalando una buona parte del percorso. Giunti al Colle Serour (2432 m) scendiamo il vallone degli Spagnoli ripercorrendo in parte l'itinerario "storico" già presente nel nostro archivio (clicca).
... il Vallone degli Spagnoli ...
Da segnalare che nella parte finale degli Spagnoli, prima di confluire sullo stradone che risale la val Chiaffrea, la traccia tende un po' a scomparire tra la vegetazione, bisogna quindi fare attenzione a non perdere di vista le tacche bianco/rosse, comunque sempre presenti. Una volta sullo carrozzabile risaliamo pedalando i 400 metri di dislivello che ci separano dalle caserme della Bandia, passando nei pressi del "Rifugio Don Franco Martini" (fontana).
... a pochi metri da bolgia e bitume ... 
Una volta giunti alla Bandia (2408 m) andiamo a destra direzione colle di Valcavera, con una breve ma poco piacevole immersione nella bolgia domenicale di moto, auto e merenderos assortiti, che purtroppo popola l'itinerario (Valcavera/Preit) (... se mai vi balenasse l'idea di fare una tranquilla gita cicloturistica da quelle parti vi consigliamo di andarci soltanto nei periodi che prevedono la chiusura ai mezzi motorizzati ovvero nei weekend di Luglio e Agosto ...)
... panorama sull'alta valle Stura ... 
Al Valcavera (2416 m) ci concediamo l'unico breve tratto bitumato di oggi, meno di dieci minuti per raggiungere il monumento di Marco Pantani sul colle Fauniera (2481 m), affollatissimo. Un evidente sentiero, segnalato da tacche bianco/rosse (GTA) si stacca alle spalle di "Pantani", prima una rampa secca, poi una breve discesa e in meno di dieci minuti ci ritroviamo a pedalare sulla piatta sommità della panoramicissima cima Fauniera (2515 m).
... Cima Fauniera ... 
Un'altra breve discesa ci scodella a un colletto dove il GTA si innesta sulla "Curnis Auta" che parte dal Rifugio Trofarello situato lungo la strada del Fauniera sul versante Grana. Con due tornanti riguadagnamo quota spingendo la bici lasciando alla nostra sinistra le caratteristiche rocche del Parvetto puntando la bella piramide verde della Punta Parvo (2521 m): la vetta è fattibile seguendo l'evidente sentiero che ci si ritrova davanti seguendo il nostro ordine di marcia, ma richiede un avanti e indietro dalla stessa parte.
... Punta Parvo e il traverso sul versante Grana ... 
Un bellissimo traverso, perfettamente ciclabile, taglia a sinistra le pendici della Punta Parvo sul versante Grana e in un baleno ci ritroviamo al Passo Parvo (2390 m). Con un ultimo sforzo che richiede un breve portage, ma più impegnativo dei precedenti a causa del fondo disseminato di rocce, raggiungiamo la sommità del Monte Viridio (2496 m).
... arroccamento al Viridio ...
A questo punto non ci resta che scendere e vista l'ottima visibilità la nostra meta appare evidente. Il primo tratto di discesa fino al passo Viridio (2409 m) segue sempre il percorso della "Curnis Auta": si tratta del pezzo più tecnico ed impegnativo della giornata con alcuni passaggi da brivido che seguono le labili tracce di un sentiero disseminato di ostacoli rocciosi a cui va aggiunta una certa pendenza ed esposizione.
... partenza tossica dal Viridio ... 
Una volta al colle abbandoniamo il percorso di cresta per delle labili tracce tra i prati ed in breve ci troviamo ad inventare la discesa, rimanendo sempre in sella salvo rarissimi casi dovuti a errori di valutazione della pendenza. Sempre con un occhio attento alla nostra meta in men che non si dica ci giochiamo tutti i 500 metri di dislivello che ci separano dal Rifugio Carbonetto.
... Viridio cima ciclabile! 
Sicuramente non la ricorderemo come una delle discese più epiche della nostra carriera ma sicuramente la location e i panorami la inseriscono a pieno titolo nelle piacevoli avventure cicloalpinistiche con ottime percentuali di ciclabilità, consigliata solo ad amanti di questo tipo di attività. Un bel piatto di ravioli e una buona birra al Rifugio Carbonetto completano la già buona giornata.

Bobo
... discesa molto free ... 
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:

Dati del giro:

Anello Rifugio Carbonetto - Gias Serour - Colle Serour - val Chiaffrea - Bandia - Colle Valcavera - Colle Fauniera - Cima Fauniera - "Curnis Auta" - Passo Parvo - Monte Viridio - Passo Viridio - Rifugio Carbonetto

Presenze: Bobo, Filippo, Flavio, Paolo V.

Quota di partenza: 1874 m (Rifugio Carbonetto)

Quota Max: 2515 m (Cima Fauniera)

Disl: 1450 m

Ciclabilità salita: 70%

Ciclabilità discesa : 98%

Difficoltà: OC/OC
                 M4-T3(T4)-E2

Sviluppo: Km 22

  • Aggiornamenti - Varianti - Sentieri associati

25 Giugno 2007 - Giro del Monte Omo

4 commenti:

wild ha detto...

Bravo Bobo, bella recensione

Kika ha detto...

ciao ragazzi!
che piacere leggere del Viridio!
io e il mio socio conquistammo la vetta tempo fa, ma con un giro più breve: dal Santuario di San Magno, asfalto fino al colle, Curtis auta fino al Viridio e discesa nel vallone sciicstico che riporta a Chiappi.

http://www.gulliver.it/itinerario/61322/

Salita come da vostra descrizione, mentre per la discesa cercammo il sentiero tratteggiato sulla carta Fraternali, ma lo perdemmo nel gias e ci trovammo a districarci tra i rododendri... una disfatta in discesa!!!
ma non è detto che prima o poi non torni a cercare quella traccia...
Buona estate!
Kika

Bobo ha detto...

ciao Kika, si avevo visto la tua descrizione sul versante Grana ma dato che avevo avuto una brutta esperienza su quella stessa discesa nel 2010 salendo dal Carbonetto alla Peracontard e poi su Chiappi, questa volta abbiamo optato per il versante Arma più docile e decisamente più ciclabile ... in questo modo hai almeno tre vette dove stai in sella praticamente sempre ... non è una discesa da ricordare negli annali ma rispetto al sentieraccio di Chiappi è un altro mondo ... all'epoca mi ero rifiutato di descriverla! ;-)

kika ha detto...

;-)

ma quindi dici che non conviene ritentare cercando il sentiero descritto dalla fraternali?!

Peccato...
grazie comunque!

I contenuti del sito sono di proprietà di cicloalpinismo.com e sono protetti dalla normativa vigente sui diritti d'autore. Ogni riproduzione parziale o totale dei testi, delle immagini e dei video è assolutamente vietata, salvo autorizzazione. E’ vietato, inoltre, l’uso dei file per fini commerciali e comunque per fini diversi dall’uso personale. Ogni abuso sarà perseguito ai sensi della normativa vigente.
Gli autori non garantiscono l'esattezza e l'esaustività dei testi (itinerari, tracciati, tracce GPS ecc...) e non si assumono alcuna responsabilità su eventuali incidenti, inconvenienti o qualsivoglia infortunio che possa derivare dall'uso o dall'interpretazione delle informazioni divulgate sul sito. Le percentuali riguardanti la ciclabilità dei percorsi sono puramente indicative e assai soggettive ...