lunedì 17 luglio 2017

Punta Malta (2995 m)

Val Varaita

Dal giro del Monviso dello scorso anno mi frullava nella testa l'idea di scendere il Vallone delle Giargiatte assolutamente convinto delle potenzialità di questa sentiero che tragicamente avevamo affrontato al contrario! Trovare il tempo necessario e sopratutto le gambe per intraprendere il giro del Viso nel verso opposto non è cosa da tutti i giorni, indi per cui non rimane altra soluzione che cucire un anello alternativo che consenta ugualmente di arrivare all'attacco della discesa tanto agognata ... quanto portage e quanti sassi dovremo superare è solo un dettaglio e fa parte del gioco ... del resto i numeri parlano chiaro e il differenziale tra quota max e quota minima dice che abbiamo circa 1400 metri da sciropparci ... andiamo a vedere ...
Bobo

Punta Malta (2995 m) from Cicloalpinismo on Vimeo.


Convergiamo in auto nei pressi del Rifugio Alevè (1600 m) situato in borgata Castello sulla strada per Pontechianale. Qui si stacca il bel sentiero che sale al Rifugio Bagnour da affrontare fin da subito in modalità "spintage" ... la mia speranza era quella di riuscire a pedalarne una buona parte ma purtroppo a causa della pendenza riusciamo nell'intento soltanto per brevi tratti e con molta fatica. Al Rifugio Bagnour (2017 m) facciamo sosta idrica e chiediamo delucidazioni circa i nostri intenti bellicosi al rifugista che gentilmente ci illustra cosa ci aspetta e come spesso accade in questi casi pronuncia l'ormai consueto ritornello "... probabilmente siete i primi a trascinare una bici fin lassù ..."
... le Lobbie appaiono tra le nebbie ...
Iniziamo la gita vera e propria, attraversando i suggestivi laghetti su cui si affaccia il Rifugio e iniziamo la lunga risalita del Vallone dei Duc: il sentiero è sempre ben segnato ed evidente ma salvo rarissime eccezioni si continua a spingere e portare la bici e ai pedali viene affidata una piccolissima parte da "comparsa". Salendo si passa sotto gli imponenti torrioni che caratterizzano la cresta delle Ale Lunghe fino a giungere in una verdeggiante conca collocata tra i contrafforti di Punta Malta a sinistra e la Cima delle Lobbie a destra.
... il selvaggio Vallone dei Duc ...
Seguendo il sentiero più evidente e sempre segnalato pieghiamo a sinistra in direzione del Passo di Calatà (balise). La salita si fà decisamente più ripida e in breve ci troviamo ad affrontare un'immensa pietraia. Facendo attenzione a non perdere i segnavia arranchiamo fino a scollinare sull'ampia insellatura che costituisce il Passo di Calatà (2940 m ometto di pietre) dove la vista si apre sull'iponente parete sud del Monviso. A questo punto mancano poco più di 50 metri alla bifida vetta di punta Malta (2995 m) che non ci lasciamo sfuggire percorrendo la panoramica crestina rocciosa che con brevi tratti dove usare le mani aggiunge una piccola parentesi alpinistica alla gita (evitabile passando a dx della cresta).
... anche questa volta grande portage!
Ritornati sui nostri passi iniziamo la discesa sul versate opposto a quello di salita facendo attenzione a seguire i segnavia rossi che punteggiano il mare di rocce dove tentiamo di galleggiare in sella alle nostre bike. Quando la traccia verticalizza e l'esposizione aumenta ci vediamo costretti a scendere a piedi per un breve tratto di circa 100 metri di dislivello. Risaliti in sella ci ritroviamo sul Passo di San Chiaffredo (2764 m) all'incrocio col sentiero U10 proveniente dal Rifugio Sella / Passo Gallarino (vedi Giro del Monviso). A questo punto ci aspetta il tratto più suggestivo e rilassante della gita ovvero l'attraversamento dell'altipiano caratterizzato dalla presenza di migliaia di ciaperet (pietre piatte disposte in verticale) che contornano le sponde dei suggestivi laghi Lungo e Bertin.
... ai piedi del Viso tra i ciaperet ... 
Successivamente tralasciamo il bivio per il bivacco Bertoglio e iniziamo la discesa del vallone delle Giargiatte: pietre e tornanti a go-go, tutto splendidamente tecnico di alto livello ma ciclabile, fatto salvo qualche passaggio che richiede il piede a terra più che altro per salvaguardare il cambio della bici. In percorsi come questi la fatica si fa sentire le braccia fumano: tiriamo fuori tutto il campionario tra nose, galleggiamenti e superamento di ostacoli sperando che il mezzo meccanico non abbia la peggio dal contatto constante con la dura roccia.
... uno splendido sentiero contornato da un mare di rocce ... 
Scendendo le rocce lasciano il posto a un toboga in terra battuta (... peccato il terreno troppo secco ...) sempre costellato di ostacoli in cui è vietata ogni distrazione fino a sbucare sul punticello di quota 1900 m nel vallone di Vallanta ... tentiamo una allungatoia, con esiti tragici, per evitare il polveroso tra stradozzo che consente in 5 minuti di perdere gli ultimi 300 m ... siamo alla macchina e non ci resta che brindare con la consueta birra e festeggiare i nostri 3 nuovi validissimi compagni di avventure che per la prima volta si sono uniti al sottoscritto e al fedelissimo Flavio in questa avventura di cicloalpinismo esplorativo!
Bobo
... cicloalpinismo a Punta Malta ... 
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:

Anello Castello - Rifugio Bagnour - Passo di Calatà - Punta Malta - Passo di San Chiafredo - Castello

Presenze: Bobo, Flavio, Alberto M., Simone R., Luca Zanette

Quota di partenza: 1598 m (Castello)

Quota Max: 2995 m (Punta Malta)

Disl.: 1400 m

Ciclabilità salita: 10%

Ciclabilità discesa: 90%

Difficoltà:  (n.c)/OC+
                  M5-T4(T5)-E3

Sviluppo: 18 km

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