domenica 5 agosto 2012

Col Mary & Marinet

Valle Ubaye

Storia di una cocente "dêbacle" a causa del maltempo ... in ogni caso la salita all'importante valico che collega le valli Ubaye e Maira, che ancora non era presente nel nostro archivio, merita sicuramente di essere descritta, così come il suggestivo vallon de Marinet coi sui idilliaci laghetti! ...ritorneremo sicuramente...!!!
Bobo
... sfumature grigie sul traverso verso i Lacs de Marinet ... (foto Wild)
Partenza il sabato sera per diluire gli ormai consueti 200 km di trasferimento: tappa intermedia Bersezio dove ci attende un pernotto di lusso nella spettacolare Maison du Fou (vedi foto di fondo), il ristoro ideale di ogni CinghiAlpinista che si rispetti. Il progetto è ambizioso e assolutamente si vuole tornare prima del tramonto, quindi evitiamo di sentire il canto del gallo e ci dirigiamo nuovamente in Alta Ubaye. Sono passati tre giorni dall'entusiasmante giro del Girardin e il ricordo della spettacolare discesa mi infonde una carica mostruosa. Rifornimento idrico a Maljasset e iniziamo il giro passando il ponte e risalendo lo stradone sulla sinistra idrografica dell'Ubaye con indicazioni, vallon de Mary / Colle Autaret. Subito il vallone si biforca, tralasciamo il vallone principale e proseguiamo la carrareccia in direzione col Mary che con alcuni tornati, in breve, ci aiuta a prendere quota. La strada è abbastanza rotta e ripida ma questo non preclude la ciclabilità fino all'uscita del bosco. Un breve tratto di roccette che superiamo bici in spalla ed eccoci sul vasto e lungo altopiano che caratterizza il vallon de Mary. A sinistra le conosciute cime della Pointe Basse e Haute de Mary, paradiso degli scialpinisti, a destra gli spettacolari massicci granitici della Aiguille de Pierre Andrè e Aiguille Large paradiso dei climbers.
... Aiguille large & Pierre Andrè... (foto Wild)
Non sono neanche le 10 e abbiamo pedalato più di quanto ci saremmo aspettati, siamo già alla Bergerie Supérieure de Mary a quota m.2365, con l'unica apprensione dovuta al tempo che in men che non si dica ha visto la comparsa di un sacco di cumuli neri che vanno e vengono "...sperumma, il giro è lungo!..." Tralasciamo il bivio per i Lacs de Marinet e proseguiamo a pedalare lungo l'idilliaco vallone che sembra fatto ad hoc per le nostre ruote... le prime gocce d'acqua in prossimità del col de Mary (2641 m) sono una vera e propria mazzata per il morale della truppa "...e ora che si fa???..." Siamo sul confine di stato, dall'altra parte il vallone del Maurin e l'amata val Maira con in fondo Rocca Castello e Provenzale in versione "bonsai" ... è proprio un gran valico questo, altro che i trafficati nastri bitumati di Agnello e Maddalena, ma siamo troppo incarogniti da questo tempo infame per godere di ciò!
... "stampanaso" all'ombra della Tète de l'Homme ...(foto Wild)
Puntiamo a dx il traverso che sale in direzione del col du Marinet (2787 m) e lo raggiungiamo in un quarto d'ora un po' a spinta e un po' pedalando su un bel sentiero ... peccato che ormai il nero e il grigio dominino incontrastati il panorama. Una breve sosta ristoratrice al colle, l'occhio sempre puntato alla meta immersa nel grigio, le tante incognite di un giro inedito che col tempo buono non ci avrebbero mai frenato, ora ci fanno paura... un po' di dibattito sul da farsi ed ecco il verdetto del buon senso: "...questa volta si getta la spugna..."
Visto che ritornare sulla via di salita non fa parte del nostro DNA ecco un anellino da esplorare per alleviare la sofferenza della rinuncia. Del resto il lungo traverso che dal colle vediamo tagliare il versante e puntare sui Lacs de Marinet (2591 m) promette bene. Il primo pezzo facile idilliaco, il secondo un po' meno ma siamo già sulle sponde del primo lago, il più grande. Seguiamo i segnavia tra le rocce non pedalabili che collegano i due laghi, aggiriamo le sponde del più piccolo e ci prepariamo per la discesa che sbuca sulla Bergerie Supérieure de Mary. Assai tecnico, tante pietre, qualche tratto carino da guidare, brevissimi tratti a spinta e rieccoci piombare nell'ampio vallone. Non ci resta che seguire a ritroso le nostre orme sugli ultimi 500m di discesa del Mary col sole che ogni tanto torna a fare capolino per alimentare i dubbi di una rinuncia che fatichiamo a digerire ... un portage sfiancante sul versante opposto per far conosce ai miei compagni l'ultimo tratto di discesa tornantosa del Girardin, fungerà da digestivo!
Bobo
... non vediamo l'ora di ritornare ...(foto Wild)

Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:

Anello Maljasset - Bergerie Sup. de Mary - Col Mary - Col du Marinet - Lacs de Marinet - Bergerie Sup. de Mary - Maljasset

 Presenze: Bobo, Wild, Enri le Fou, Walter

Quota di partenza: 1905 m (Maljasset)
 
Quota Max: 2787 m (Col du Marinet)

Disl: 900 m

Ciclabilità salita: 90%

Ciclabilità discesa : 99%

Difficoltà: BC/OC
               M3-T3-E2

Sviluppo: 18 Km

  • Aggiornamenti - Varianti - Sentieri associati

22 Agosto 2010 - Ai Piedi del Brec de Chambeyron 

23 Luglio 2011 - Tete della Frema (3150 m)

11 Settembre 2011 - Pointe d'Aval (3320 m)

26 Agosto 2012 - Giro dell'Aiguille de Chambeyron

3 commenti:

Phil'Ô ha detto...

Ciao a tutti,

Due anni fa, con il figlio Tim'Ô (che aveva solo 8 anni al' epoca) avevamo preferito percorrere questo anello nel altro senso, con una visita (molto raccomandata) ai laghi di Roure (bellissimi) :http://www.vttour.fr/sorties/col-de-mary,4731.html

In questo senso, si evita la parte poco ciclabile tra i laghi di Marinet e il vallone di Mary.

Ma per sicuro il posto è bellissimo !!!

Bobo ha detto...

Grande Tim'Ô ... e bel doppio portage per il papà sherpa!!!
Gran bei posti peccato che il meteo ci ha remato contro ... in ogni caso il progetto che avevamo in mente rimane in cantiere ... sarebbe bello che quando torniamo per completare l'opera cui fossi anche tu!!!
... a presto

Anonimo ha detto...

Devo ricordarmi di chiedere a fil la foto della vostra suite alla mizoun du fou prima delle trasformazioni ... ciao.... l'anno prossimo con 16 posti letto sai che baraonde organizziamo???

Enri le fou

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