domenica 6 agosto 2017

Punta Ramière (3303 m)

Alta Valle di Susa

A pochi chilometri dalla caotica Sestriere, nell’Alta Valle di Susa, si trovano due valli incontaminate divise da uno spettacolare crinale che spesso supera i tremila metri. L’Apice di queste due valli parallele, al confine fra Italia e Francia, è la Punta Ramière (o Bric Froid) che dall’alto dei suoi 3303 m rappresenta la vetta più elevata della destra orografica della Valle di Susa.
Un itinerario per intenditori, un tremila ciclabile dalla vetta raggiungibile con “soli” 800 m di portage ...

Filippo (wild)

Punta Ramière (3303 m)- Cicloalpinismo from Cicloalpinismo on Vimeo.


E’ da quasi una settimana che posticipo la gita alla Punta Ramière rimandando di volta in volta per svariati motivi: la gita in bici con i bimbi, la “ribotta” alla malga del Gran Miol in compagnia dei pastori Ida e Mauro, l’escursione a piedi con gli amici ... Contatto Aldo e Mauro (i miei amici "cicloalpinisti local" di muntanbici.it) ma nemmeno con loro riesco a combinare.
Così, domenica mattina alle 6:30 mi trovo in compagnia della mia amata Salsa Bucksaw a Bousson per affrontare questo giro pianificato, ormai da troppo tempo.
La temperatura è alta già dal mattino e per rendere il giro il più possibile a-bitumico imbocco la strada forestale che da Bousson (1430 m) risale in sponda sinistra il torrente Thuras fino a raggiungere la Borgata di Rhuilles (1660 m). Alle mie spalle l’imponente mole dello Chaberton è illuminata dalle prime luci dell’alba.
... risalendo la valle Susa, Chaberton sullo sfondo ...
Proseguo pedalando su ripidi tornanti con pendenze oltre il 12% per circa 2 km dove il vallone si apre presso borgata Thuras dove alcuni simpatici cani pastore mi segnalano il loro territorio. Attraverso il nuovo ponte (1950 m) e mi riporto in sponda sinistra continuando a salire. Oltrepassata la bergeria ai piedi della P.ta Ciatagnera la strada si fa via via più impegnativa ma con pendenze sempre pedalabili (9%).
... Val Thuras, temporale in arrivo ... 
Inizia a spirare un forte vento e i tuoni in lontananza non lasciano presagire nulla di buono. Quando mi trovo intorno a quota 2200 m inizio e sentire le prime gocce che in breve si trasformano in un vero e proprio temporale (naturalmente non previsto dai vari siti meteo ...). La cosa più logica è cercare di raggiungere il Bivacco Tornior (2550 m) e li attendere per valutare il da farsi. Dopo 45 minuti di pedalata sotto la pioggia raggiungo il sospirato ricovero dove trovo altri quattro escursionisti rifugiatisi dal maltempo.Facciamo quattro chiacchiere e mettiamo su un caffè per ingannare il tempo in attesa che il cielo si apra.
... un caffè al Bivacco Tornior ...
Finalmente dopo quasi 50 minuti un raggio di sole ci convince a lasciare l’accogliente riparo e bici in spalle do “fuoco alle micce” per affrontare gli 800 m di portage che mi separano dalla vetta. Il sentiero sale inizialmente con alcuni ripidi tornanti e superata una balza rocciosa mi catapulta nella conca sospesa del Rio Founzes. Seguo una traccia sulla mia sinistra che mi porta a percorrere a mezza costa un ripido pendio erboso e mi accorgo di aver sbagliato vedendo il sentiero che sale dolcemente (e probabilmente pedalabile a tratti!!!) a fianco del rio. Lo raggiungo senza perdere dislivello e seguendo “ometti” e tacche di vernice gialla guadagno quota. All’improvviso inizia nuovamente a piovere con insistenza ma questa volta senza fulmini e saette ... le nuvole sono alte, mancano solo 300 m di dislivello al colle e nonostante il freddo decido di provare a raggiungerlo per decidere poi il da farsi.
... vallone del Rio Founzes visto dalla Ramière ...
Aumentando il passo per non raffreddarmi in circa mezz’ora raggiungo il valico a quota tremila e mi riparo in una casermetta sottovento che si trova sul lato Valle Argentera. Attendo qualche minuto approfittandone per catturare qualche immagine e riprendere fiato, anche se penso che purtroppo la “scalata” alla vetta dovrà saltare.
All’improvviso, però, smette di piovere e il forte vento allontana le nuvole facendo intravvedere qualche raggio di sole. Al pensiero di “ora o mai più” ricarico la “FAT” in spalla e inizio a risalire il ripido sentiero. Il freddo e la fatica si fanno sentire anche a causa del vento che continua a soffiare “contromano”.
... ultimo duro portage prima della vetta ... 
Persevero e finalmente raggiungo la croce di vetta! Poso la bici accanto alla croce e resto abbagliato dallo splendido panorama che si sviluppa a 360° dalla pianura agli Écrins. Anche se quasi congelato non riesco a smettere di guardarmi attorno sapendo di trovarmi nel momento catartico della giornata e volendo goderne appieno ogni sfumatura.
... primo ripido tratto di deiscesa dalla vetta al colle ... 
E’ giunta l’ora di partire e dopo essermi scongelato le mani mettendole qualche minuto fra le cosce, salgo in sella e scendo il ripidissimo sentiero fatto in salita fra tornanti e pietraie incredibilmente ciclabili al 99.9%.
Poco prima del colle mi butto sulla destra seguendo delle evidenti tacche gialle. Il sentiero scende via via più ripido ma sempre ciclabile ancora per circa 200 m fino a cozzare in un’immonda pietraia che mi costringe a portare la bici al fianco per qualche minuto.
... il ripidissimo tratto di discesa sul versante valle Argentina ... 
Il sentiero riprende a essere ciclabile a tratti regalando alcuni passaggi molto tecnici alternati ad altri impossibili da affrontare. A quota 2550 m si raggiunge il Rio Grand Andreil dove la traccia svolta a destra in direzione ENE riportandoci su un crinale erboso dove occorre fare attenzione a non perdere l’orientamento. Il sentiero è via via più pedalabile ma regala ancora emozioni con passaggi al limite su balze rocciose e tornanti che si snodano nel mezzo di un lariceto esposto a nord. Dopo 1400 m di infinita discesa raggiungo la sterrata della Valle Argentera presso Grangia Gacès. Trovo una gentile famiglia che mi offre pane vino e formaggio e che resta incredula quando gli mostro da dove ne arrivo!
... panoramica sul vallone ... 
Ringrazio e riparto, ripercorrendo nei restanti e facili 13 km le emozioni di questa introspettiva solitaria over 3000 sognando già le prossime avventure nascoste nel cassetto.
Credit: http://www.muntanbici.it/punta-ramiere.html
Filippo (wild)

Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:


Dati del giro

Bousson - Thures - Val Thuras - Bivacco Tornior - Punta Ramière - Valle Argentera - Sauze di Cesana - Bousson

Presenze: Filippo (wild)

Quota partenza: 1430 m (Bousson)

Quota max: 3303 m (Punta Ramière)

Sviluppo: 38 Km

Dislivello: 1950 m

Ciclabilità salita: 60 %

Ciclabilità discesa: 90 %

Difficoltà: OC/OC+
                 M4-T4(T5)-E3

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