martedì 11 ottobre 2011

Giro del Passo di Fenestrelle

Valle Gesso

Si sale con l'Argentera, si scende col Gelas: già questo giustifica l'uscita ... ma la discesa, completamente inedita e di qualità eccezionale, ripaga del duro "portage" affrontato anche stavolta e rende questo giro nel cuore selvaggio delle Marittime una vera perla, imperdibile per gli amanti dei sentieri!
woof
... un balcone sul Gelas ... che spettacolo!!! 
Nel 2006 il mitico Pierriccardo percorreva la salita del passo Fenestrelle in condizioni che solo lui, partenza da Cuneo, neve dappertutto, bici quasi un optional... Decidiamo pensando di alleviare un po' la fatica di percorrerlo in verso opposto, e mai scelta sarà più azzeccata! Valdieri, strada per Entracque, partenza alla fine del lago della Piastra, bivio S. Giacomo - Rovina, mattinata radiosa con clima ideale e la mitica Chiaruzza che dopo un anno "sabbatico" ci segue nuovamente in uno dei nostri giri di esplorazione. Prendiamo la strada di destra e, con pendenza regolare senza strappi, in breve siamo al lago della Rovina (1500 m).
In fondo al lago (sbarra) parte la ex-strada del Chiotas, ormai ridotta a sentiero che solo a tratti risulta ciclabile con fatica e per il resto costringe a un quasi continuo spintage. Tra i sassi affiorano brandelli di asfalto a ricordare che una volta si saliva in auto!
... autunno cicloalpinistico ...
La vista sui monti circostanti riflessi nel lago allevia comunque la fatica, e in un'oretta, congiungendoci alla strada asfaltata di servizio (non percorribile causa chiusura della lunga galleria), siamo allo sforatore del lago. Conviene senz'altro, prima della piccola galleria, imboccare il sentiero di sinistra (indicazioni per il rifugio Genova) che in pochi metri esce nella conca del lago e ridiventa stradone sterrato. Dopo 300 m circa si individua a sinistra la palina, senza indicazioni, e il vecchio segnavia GTA per la nostra meta.
Noi, in vena di panorami, preferiamo rimontare alla diga e attraversarla (cosa non sempre possibile) per raggiungere quella che sul lato opposto sembra una larga sterrata. In realtà si tratta di una pietraia che costringe a scendere anche nei tratti pianeggianti e ci allunga il giro di quasi un'ora... in ogni caso alla fine ritroviamo lo stradone del rifugio e individuiamo la palina di cui sopra. Ci aspettano 500 metri di salita nel bellissimo vallone che conduce al colle di Fenestrelle, con un'interminabile serie di tornanti e un lungo traverso in quota. Muretti di sostegno e tratti ancora lastricati ci dicono che una volta di qui passavano i muli, oggi solo tre bipedi da soma che le ruote in terra non le posano neanche per un metro!
... anche oggi ... alta scuola del "portage"... con vista Argentera ...
Confortati comunque dalla vista strepitosa sul massiccio dell'Argentera, arriviamo alla conca finale (uno scomodo saliscendi, evitabile con un traverso segnato da ometti, delicato) e al laghetto che precede il passo Fenestrelle. Di colpo la vista si spalanca sul Gelas, spettacolo!
Il sentiero che abbiamo appena salito avrebbe offerto ben poche soddisfazioni in discesa: panorama a parte, cosa troveremo dall'altra parte...? Sarà valsa la fatica...?
Timidamente imbocchiamo la via di discesa, saliamo per pochi metri fino a un grosso rudere e presto ci rendiamo conto di essere ricompensati da uno dei più bei sentieri, se non della nostra carriera, sicuramente di questa stagione: fondo di terra compatta con moquette erbosa appena pettinata dai puffi, tornantoni tondi tondi da fare senza un piede in terra, praticelli sospesi, il Soria laggiù in fondo, i ghiacciai del Gelas sempre a dominare il tutto...
... una discesa semisconoscita per i biker ... che merita di essere percorsa ...
 Scendiamo questo interminabile costolone tra ululati di piacere nella commozione generale, qualche piccolo momento di attenzione in due o tre tratti un po' scavati, ma la goduria sembra non finire mai, con tutti questi tornanti il sentiero ci regala soddisfazioni fino all'ultimo...
Alla fine un camoscio esteticamente in posa su un roccione indica l'ultimo traverso che ci molla al Praiet (1790 m), sullo stradone di fondovalle. Si può anche considerare l'idea di salire da questo versante compiendo la gita in a/r, visto che molti tratti del sentiero sono sicuramente ciclabili in salita. Va però messo in conto il noioso stradone che ora ci tocca scendere, tutto un ghiaione mobile che ci accompagna per parecchi km, fino all'ex-parcheggio, che mette a dura prova polsi, freni e capacità di galleggiamento.
Alla fine entriamo nella faggeta, lo sterrato si fa scorrevole e in un attimo siamo a S. Giacomo (1213 m). Ancora mezzo attimo di veloce asfalto e chiudiamo il giro, giusto all'imbrunire, per una strameritata birra al primo bar ancora aperto in questo luminoso inizio d'autunno. 
woof
... il simpatico guardiano del Praiet ...
Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:

Dati del giro:

Anello lago della Piastra - lago della Rovina - bacino del Chiotas- passo Fenestrelle - gias Praiet - S. Giacomo - lago della Piastra

Presenze: Roberto, Bobo, Chiara

Quota di partenza: 975 m (lago della Piastra)

Quota Max: 2463 m (Passo Fenestrelle)

Disl: 1580 m

Ciclabilità salita: 50 %

Ciclabilità discesa : 99.9%

Difficoltà: BC/BC+   
               M3-T2(T3)-E2

Sviluppo: 35 km

  • Aggiornamenti - Varianti - Sentieri associati

  • 16 Giugno 2017
Le idee scarseggiano e con pochissimo tempo a disposizione tirare fuori "il Giro" che ti aggiusta la settimana non è affatto facile ... partenza da Savona alle ore 13,00 (dopo il lavoro), ore 14,30 siamo a Valdieri (ritrovo con la banda e gelato), in sella al lago della Piastra alle ore 15,00 ... di ripetere uno dei nostri giri, pari-pari non se ne parla proprio, e dove li troviamo gli stimoli per giustificare una sfacchinata del genere! ... indi per cui oggi diamo ufficialmente inizio al progetto "ripetizione inversa" , ovvero non facciamo altro che andare a ripetere alcuni dei nostri itinerari ... ma al contrario! La scelta ricade su questo classicone, nello specifico andiamo a risalire il vallone della Barra (Rifugio Soria) per discendere il tecnico sentiero che porta alla suggestiva diga del Chiotas (Rifugio Genova)!

A parte l'avvicinamento su stradone fino al Soria, successivamente ci troviamo ad affrontare una di quelle salite che forse si trovano soltanto in Queyras: in 4 ore sbrighiamo la pratica chiudendo un anello perfetto e ingurgitando in un sol boccone i 1600 metri di salita che alla fine conterà percentuali di ciclabilità impensabili (circa 95% ... con una buona gamba!); il tutto viene condito da una discesa che definire da "lacrime agli occhi" è riduttivo, con Gelas da una parte Argentera dall'altra, difficile chiedere di meglio! Non possiamo quindi che consigliare "l'inverse version" aggiungendo che a nostro avviso questa versione è addirittura meglio dell'originale, visto con gli occhi di chi vuole affrontare discese di buon livello tecnico!!!
Ci auguriamo che il video della giornata possa rendere un minimo l'idea delle nostre entusiastiche sensazioni ...

10 commenti:

Phil'Ô ha detto...

Ma non avvette finito di percorere i miei sogni di percorsi !

Bravi ! Peccato per la sterata sotto il rifugio.

Una domanda : arrivati à San Giacomo, non sarrebbe possibile di scendere fino a la partenza per un sentiero segnalato sulle cartine IGN ASF in riva destra orografica ?

Bobo ha detto...

Ciao Phil'O,
... che ambiente! ... che discesa! Dobbiamo tornarci insieme, magari a breve con gli sci al posto delle ruote!
Per il sentiero di cui parli, non lo conosco,quel giorno le giornate autinnali troppo corte non ci hanno permesso di verificare ulteriori varianti ...
Ma in zona abbiamo ancora un sacco di cose nuove da fare!!! A presto...

Anonimo ha detto...

da sandrullo: bravissimi come sempre.. anche a me, come a tutti, dispiace per quel tratto di asfalto e di sterrato.. in effetti da san giacomo, è segnato un sentiero che corre sulla destra orografica sino al lago dellapiastra.. uno o due anni or sono ho telefonato a quelli del parco e mi avevano detto che era da sistemare.. mi sa che non lo hanno mai fatto, altrimenti avresti visto le pailne indicatrici.. io sono andato tanti anni dai salesiani in colonia (sono loro ad avermi trasmesso la passione per la montagna.. a 12 anni ci potavano al vecchio rif. moncalieri, bordo lago.. oppure al pagarì per poi salire canale e crestone della maledia.. il mio Don, è quello che ha aperto il canale nord ovest alla punta savina descritto sul libro di parodi.. non so se mi spiego :).. don gino.. mitico...).. dicevo.. scusate per la parentesi.. ebbene in quegli anni ricordo dei tratti di sentiero dall'altra parte del fiume, ma nonun sentiero continuo da san giacomo alla diga...
comunque, volendo evitare il ritorno sterrato-asfalto, si potrebbe sempre salire alla pera di fener, passo dei ghiacciai, dormire al biv moncalieri poi risalire.. ecc ecc ecc
buona giornata ragazzi, torno al mio pc dell'ufficio aspettando domani e la naisse de ferisson :))

Enrico ha detto...

Ciao a tutti.
Il sentiero che menzionate è niente popò di meno che il GTA (come per altro anche quello del Colle di Fenestrelle )che scende a San Giacomo,continua in dx orografica e qualche centinaio di metri prima del Lago gira a destra risalendo il Vallone della Truccia scendendo poi sull'altro versante prima a Esterate poi a Trinità di Entracque. Essendo un GTA sicuramente è un sentiero importante, resta il fatto che, siccome percorre il fondovalle a breve distanza dal torrente e attraversa molti valloni che in primavera scaricano impressionanti valanghe, o si ha la certezza che è stato pulito oppure conviene lasciare perdere....
Ciao

http://www.gulliver.it/glog/kika/ ha detto...

Ciao ragazzi!
fatto ieri questo fantastico itinerario!
tolto il tratto di asfalto per arrivare al lago della rovina e qualche centinaio di metri accanto al lago del Chiotas, tutto il resto è puro portage.
all'inizio del sentiero per la diga/rif. Genova, le indicazioni del parco sono di seguire il sentiero diretto perché sull'altro ci sono ancora nevai...
ligio al dovere, ho caricato la bici a spalla e seguito le indicazioni del parco :-)

sceso a San Giacomo ho imboccato il sentiero GTA che parte nei pressi del Campeggio e che arriva fino al Ponte della Rovina.
il sentiero èp stato perfettamente risistemato.
E' una divertente discesa in single track che alterna tratti scorrevoli ad altri più tecnici, con alcuni strappetti in salita bici al fianco e alcuni tratti alla Danny Mc Askilll, cioè, per me, bici al fianco...
comunque un degno finale per questo fantastico giro che sognavo da tempo!
grazie ancora per i consigli!
Buone pedalate,
Kika

Bobo ha detto...

Ciao Kika, tra un po' ci scontriamo nel senso che siamo andati un pomeriggio della settimana prima ... se ti capita di tornare fallo al contrario a mio avviso ne vale 10 dell'originale ... la ciclabili in salita è imbarazzante e direi inusuale, nel senso che si pedala quasi tutto e per quanto concerne la discesa siamo su un altro livello in fatto di tecnico e quindi dal mio punto di vista è più apprezzabile ... a breve usciremo col video
ciao Bobo

Kika ha detto...

ah...
la salita l'avevo già fatta, ma ero ridisceso sul Soria...
salendo dal Chiotas ho notato che il sentiero sarebbe stato interessante anche in discesa (lo aveva fatto il mitico Pierricardo...), ma mi frena un po' l'idea di percorrere la vecchia strada distrutta dal Chiotas alla Rovina...
come l'avete trovata?

ancora un'info...
avevo letto che per il Chiapous eravate passati sulla strada asfaltata dell'Enel che passa in galleria e evita la strada franata...
è possibile percorrerla in bicicletta?
bisogna chiedere il permesso a qualcuno?

Grazie!!

Ciao,
Kika

Bobo ha detto...

... il compianto grande maestro lo aveva fatto nel 2006, come puoi leggere nella prefazione della nostra descrizione però da allora è cambiato un sacco: la salita dal Soria dopo il restauro di alcuni anni fa è un biliardo ... la stradona Rovina / Chiotas è peggiorata ... a parte una frana che obbliga a una sosta comunque in discesa non dà assolutamente problemi ... se riesco comunque vedo di mettere la descrizione attuale nel senso inverso di marcia in modo da affiancare a questa descrizione ormai datata una versione più "attuale"...

Per il Chiapous ti sbagli, non siamo passati per la strada asfaltata dell'Enea perché è chiusa a tutti salvo conoscere qualche operaio ... comunque non penso ti diano il permesso così facilmente ... ti confondi con questa che ha i primi due tornanti in comune: http://www.cicloalpinismo.com/2016/06/PassoLimbo.html un'avventura di fantacicloalpinismo ;-)

kika ha detto...

ok!
grazie!

Unknown ha detto...

Fatto 10 luglio 2018
Al link il report
https://www.mtb-mag.com/forum/threads/foto-in-azione-delle-nostre-enduro-am-parte-quinta.322264/page-110#post-8428542
Ciao

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