giovedì 23 ottobre 2014

Marguareis (2651 m) - Pian Ballaur (2604 m)

Val Tanaro

Per completare il progetto della traversata delle Alpi Liguri seguendo la linea di crinale e scrivere l'ultimo capitolo "dell'Epopea del Portage sulle Liguri" non rimane altro che raggiungere la vetta più alta, il Marguareis; da li proseguiremo in direzione est puntando la Cima delle Saline, cavalcando una balconata che rimane sempre a quote superiori ai 2000 m, fra mare e pianura, dove praterie di stelle alpine e le pareti calcaree si fondono in un unico, suggestivo e selvaggio ambiente, ancora tutto da esplorare con la MTB … con noi in questa avventura c'è il grandissimo Harald Philipp!!! 
Wild
... epopea del portage: episodio N°3 ... semplicemente Harald Philipp ...

Fine Settembre, ricevo una chiamata da Bobo, tutto esaltato, che mi dice di essere stato contattato da un certo Harald Philipp, guru tedesco del "BikeBergsteiger" ovvero una sorta di cicloalpinismo all'ennesima potenza, che sembrerebbe intenzionato ad unirsi a noi per un’esplorazione autunnale nelle "nostre" zone.
Faccio mente locale e dopo essermi reso conto chi sarà il nostro prossimo compagno di avventure (per farvene un’idea date un occhio ai video “Horace”, “Sea of Rock”, “Thin Air”, etc … tanto per citarne qualcuno) sfoglio mappe e cerco informazioni per cercare di concatenare un anello "unico" che comprenda una discreta quantità di portage, panorami mozzafiato e una giusta dose di esplorazione … e così come me, anche Bobo e “Pistrol” Codda sono al lavoro sullo stesso fronte …


... il sempre spettacolare taglio della Pertegà sul versante Roya ...
Definito l’obbiettivo, ovvero quello di raggiungere la punta del Marguareis che con i suoi 2651 m è la vetta più elevata delle Alpi Liguri, optiamo per effettuare un'esplorazione attraverso le selvagge zone calcaree, teatro di epiche esplorazioni speleo, in direzione della Cima Saline con l'intento di scendere sul villaggio di Carnino per quasi 1500m di dislivello!
Come al solito, vista l’ambizione del giro e soprattutto, le giornate non più così lunghe, studiamo anche qualche ipotetica via di fuga per rendere eventualmente il giro più breve ed abbordabile!



... la "Bialetti" di Harald per un caffè che non si dimentica  ...
Questa giornata di fine ottobre è incredibilmente tersa e luminosa e per fortuna, non fa nemmeno tanto freddo. La partenza è prevista dal piccolo paese di Upega.Incontriamo Harald con la stessa emozione con cui un bimbo che va a Disneyland viene abbracciato da Topolino; una stretta di mano e un incrocio di sguardi ci fanno subito capire che anche lui è affetto dalla nostra stessa malattia: il cicloalpinismo nella versione sua versione più genuina …
... Cresta Sud del Marguareis ...
Parcheggio di Upega, prepariamo le bici, facciamo il pieno di acqua che non troveremo più lungo tutto il percorso, e iniziamo a risalire verso il Colle delle Salse su asfalto, divorando i primi 300m di dislivello. Poco prima del colle, in prossimità del ponte Giaireto (m 1585), svoltiamo a destra sulla ripida strada sterrata, da sempre soprannominata non a caso "l'Ascensore", che con pendenze sempre superiori al 10% attraversa tutto il Bosco delle Navette e ci porta ad incrociare la Via del Sale “Monesi - Limone”, famosa militare d’alta quota, che recentemente è stata oggetto di manutenzione.
... "camallo" di gruppo ...
Proseguiamo velocemente fino al Colle di Selle Vecchie dove, al solito, abbandoniamo la sterrata per procedere sul panoramico versante Roya (francese) lungo il suggestivo sentiero che aggira a sud la Cima Pertega e che con una breve discesa ci scodella sul Colle dei Signori. Lasciamo sulla nostra destra il Rifugio Don Barbera e dietro di noi ogni ulteriore speranza di pedalare qualche metro di salita. Così, bici in spalla, iniziamo un lungo portage di oltre 600m di dislivello che, seguendo fedelmente la ripida cresta sud ci permette di raggiungere per la direttissima, la cima del Marguareis. I panorami di oggi sono di un’incredibile bellezza, sembra di poter toccare il mare che con i suoi riflessi dorati fonde col giallo paglierino dell’erba ormai secca. Giunti in vetta ci concediamo un meritato riposo e Harald mette su’ un caffè con la sua inseparabile moka Bialetti che lo segue in ogni avventura ben salda nel portaborraccia.

... in vetta ...
Un ultimo sguardo a 360° per osservare Appennini, mare, Alpi, pianura ed ancora Alpi e via, eccoci pronti a salire in sella alle nostre MTB per il primo tratto di discesa!
Dopo i primi metri veramente impegnativi, il sentiero si addolcisce con alcuni tornanti e in breve raggiungiamo il primo bivio dove, tenuta la sinistra, passiamo sul Colle dei Torinesi. Un po di saliscendi pedalato, ammirando lo stile di Harald e risaliamo a spinta fino al Colle delle Capre. Qui inizia una discesa splendida rovinata dalla presenza di un'abbondante quanto inutile “attrezzatura” fatta di  cavi e gradini in ferro frutto di una cultura, che a nostro avviso, confonde la montagna con un cantiere da mettere in sicurezza!
... Alpi Liguri - Sea & Rock ...
Certamente in bici un percorso del genere è davvero ai limiti e il solo Harald riesce incredibilmente a scendere tutto in sella schivando la ferraglia ed esibendosi in numeri da circo! A dire il vero senza i gradini inghisati nella roccia, forse, la ciclabilità sarebbe stata maggiore e anche noi comuni mortali avremmo potuto osare di più! Noi tentiamo qua e la qualche passaggio con esiti più o meno fortunati ma oggi, il termine di paragone è veramente alto e umilmente scendiamo bici al fianco godendoci lo spettacolo dal vivo di questo fenomeno su due ruote!
... Harald Philipp in action ...

Giunti finalmente nella conca di Piaggia Bella, risaliamo in portage altri 150m di dislivello fino al Colle del Pas (2340 m) dal quale si apre uno spettacolare panorama sulla Valle Ellero. Qui, non più riparati dalle cime, il vento soffia impetuoso mentre il sole che prosegue il suo quotidiano cammino verso ovest accentua i già saturi colori autunnali. Uno sguardo all’orologio e alla cartina ci fanno capire che non riusciremo a chiudere il giro come da programma e iniziamo a meditare un piano alternativo: decidiamo di salire comunque fino a Pian Ballaùr e una volta arrivati li, nuovamente oltre quota 2600, decideremo il da farsi. Quindi, con l’animo in pace maciniamo altri 300m di dislivello di portage col vento che, fortunatamente, ci sospinge in poppa… Giunti sull’ampio pianoro erboso di vetta del Pian Ballaùr ( 2604 m), si mostra dinnanzi, l’imponente profilo della Cima delle Saline mentre dietro di noi si staglia all’orizzonte il cupo profilo della parete nord della catena del Marguareis.
... salendo al Pian Ballaur ...

Sappiamo bene che ormai è troppo tardi per tentarne l’ascesa all’ultima vetta del programma ma ecco che scorgiamo in lontananza un gruppo di escursionisti che si addentra nella cosiddetta “Zona Omega” e sparisce alla nostra vista infilandosi in un ripido canale che si trova fra le Saline e la cima degli Arpetti (2376 m). Prendiamo in mano la carta topografica e osserviamo segnata una traccia di sentiero che scende ripida dove le curve di livello si fanno più fitte. Decidiamo, così, che non resta altra soluzione se non tentare l’attraversamento della “Zona Omega” e la discesa dal canale, male che vada scenderemo in qualche modo bici al fianco!
... sotto la Sud delle Saline ...
Tutti eccitati per questa nuova esplorazione percorriamo in sella il versante est di Pian Ballaur raggiungendo il colletto che precede la Cima delle Saline. Guardando a destra osserviamo una serie di ometti e tacche rosse che attraversa la carsica “Zona Omega” (colletto Saline/Pian Ballaur 2460 m circa) caratterizzata da una serie impressionante di doline che sprofondano dolcemente nel terreno.
Come in un parco giochi, seguiamo i segnavia saltando rocce e divertendoci con compressioni e trick da bike park, in un vero esempio di free ride d’alta quota! Raggiunto l’imbocco del canale lasciamo il sole alle nostre spalle e ci gettiamo nell’ombra al cospetto della severa parete sud delle Saline.
... la Liteville "assetto variabile" di Harald ...
Il sentiero diventa riposo ma grazie a qualche tornante si lascia addomesticare e scendere in sella e solo a tratti siamo costretti a portare la bici al fianco. Harald, intanto, si destreggia ovunque come un camoscio tutt’uno con la sua Liteville 301 "assetto variabile" (... inteso come ruote: 27,5 all'anteriore, 26 al posteriore)!!!
... una gita è una Gita, solo se c'è avventura (Cit.) ...
Una volta fuori dal canale si aprono ampi pendii erbosi che degradano verso il fondo valle. Attraversiamo in quota sulla sinistra per incrociare, finalmente, il sentiero che dal Passo delle Saline scende verso Carnino. Su questa traccia ben conosciuta (clicca) ma sempre divertente da affrontare, scendiamo in picchiata sulla caratteristica borgata della Val Tanaro sfruttando l’ultima luce del tramonto e rientriamo al punto di partenza risalendo la strada nella suggestiva gola a strapiombo sul Rio Negrone. Tutti e quadro col sorriso stampato sulle labbra per questa appagante giornata ci cimentiamo subito in una nuova avventura: trovare una locanda aperta nella semi deserta borgata di Upega alla disperata ricerca di una birra fresca…ma questa è un’altra storia!
Wild

Sea & Rock - The Perfect Ride from Cicloalpinismo on Vimeo.

Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:


Upega - Ponte Giairetto - Colle delle Selle Vecchie - Rifugio Don Barbera - Monte Marguareis - Colle delle Capre - Colle del Pas - Cima di Pian Ballaur - Colletto Saline/Pian Ballaur - Carnino - Upega

Presenze: Bobo,Wild, Andrea, Harald Philipp

Quota di partenza: 1297 m (Upega)

Quota Max: 2651 m (Monte Marguareis)

Disl: 2200 m

Ciclabilità salita: 50 %

Ciclabilità discesa : 95 %

Difficoltà: BC+/EC   
               M3-T5-E3

Sviluppo: Km 32
  • Aggiornamenti - Varianti - Sentieri associati

13 Ottobre 2014 - Mongioe (2630 m)

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26 Luglio 2009 - Giro del Marguareis

11 Settembre 2006 - Monte Bertrand (2484 m)

2 commenti:

Maki ha detto...

Complimenti per il giro.

Mi fa piacere vedere che non sono il solo a trovare discutibili certe "attrezzature". Sono salito poco dopo di voi (a piedi) e ci son rimasto male. A parte che non si capisce nemmeno cosa ci fosse da mettere in sicurezza, se proprio uno non se la sente fa il giro dall'altra parte... Bah!

Bobo ha detto...

Grazie per i complimenti ... sul discorso "cantiere" noi siamo già stati redarguiti a dovere per le nostre posizioni oscurantiste nei confronti dei martiri che tentano di rendere più sicuro i sentieri con opere di questa portata ... dobbiamo limitarci a scendere con le nostre bici senza criticare, e' probabile che alla prox marachella ci arriva la scomunica! Ciao ;-)

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