sabato 28 agosto 2021

Puy de la Sèche (2820 m)

Ubaye

Cima non molto frequentata, per palati fini. Incastonata tra la Vallon du Laverq e il col de Vautreuil è caratterizzata da una discesa spettacolare tra ripidoni al limite della gravità e placche di roccia che sembrano non finire mai al cospetto della Grande Séolane. Anche questa volta l'Ubaye non ha tradito le aspettative regalando ambienti selvaggi e incontaminati che hanno il pregio di farci meravigliare, come se fosse la prima volta!
Andrea C. (Barolo71)
... i selvaggi ambienti della Puy de la Sèche ... 

Finalmente Ubaye, finalmente un week-end di cicloalpinismo in compagnia di Flavio e Richard! 
Questo Tour è una rivisitazione di un giro fatto da Flavio qualche anno fa, che non avevamo descritto. 
Al paesaggio a tratti dolomitico della Grande Séolane si affianca un ambiente primordiale costituito da immense placche di roccia levigata da antichi ghiacciai dei quali rimane solamente una timida testimonianza a ridosso della Tête de l'Estrop (Glacier de la Blanche).
... la parte bassa dell'itinerario ... 

Dopo il solito lungo viaggio per raggiungere le lande transalpine, puntiamo Barcellonette e risaliamo il Vallon du Laverq lasciando la macchina al parcheggio de Les Clarionds Bas (1400 m).
La partenza non è delle più esaltanti, si tratta di seguire un sentiero poco evidente e poco frequentato che risale una valle secondaria. 
... inizia la parte "alpina" ... 

Una traccia piuttosto disturbata dalla vegetazione costringe a frequenti spintage e l'aggravante del caldo umido non aiuta a rendere entusiasmante questo tratto, almeno fino a quando non incrociamo la carrareccia principale che finalmente ci permette di avere un ritmo più regolare. Giusto il tempo di dare due colpi di pedale e subito si presenta un sentiero più aperto e bucolico, iniziando a far intravedere un paesaggio più alpino che ci permette di pedalare agevolmente il primo tratto, con qualche raro passo a piedi. 
... qualche roccia ...

Una volta giunti alla sommità del vallone, inevitabilmente la bici passa sulla schiena e non toccherà terra sino a quando non supereremo la Barre de Vautreuil (circa 2220 m) dove l’ambiente regala un panorama roccioso veramente suggestivo sul quale svetta la nostra meta.
A destra c'è il Pas de Galèbre da cui era salito Flavio nel giro precedente, un mare di blocchi che non lasciano scampo; noi proviamo l’opzione di sinistra, dove ci troviamo ad affrontare un breve traverso da fare bici al fianco. 
... qualche colpo di pedale in quota ...

Dopo circa 100 metri di dislivello, piegando decisamente sulla sinistra, ci immergiamo in una zona priva di rocce che permette di salire abbastanza dolcemente pedalando per un buon tratto sino alla base del pendio di pietrisco che arriva direttamente alla vetta.
Bici in spalla saliamo per la massima pendenza piegando a destra per raggiungere la lunghissima e spettacolare cresta; sull’altro versante questa precipita per almeno 600-700 metri quasi verticalmente, una rampa naturale che innesca correnti ascensionali pronte per essere sfruttate dagli alianti tutt'altro che rari in questa zona.
... quasi vetta ... 

Percorso l’ultimo tratto di cresta arriviamo in vetta al Puy del la Seche (2820 m) avvolti dalle nuvole, condizione che non ci permette di intravedere il pendio sottostante che assomiglia molto ad una rampa di decollo, un “ripidone” che ci porterà diretti al Col de Vautreuil.
Con un po' di timore iniziamo la discesa  su un brecciolino con pendenze importanti che ricorda il Monte Salza, uno spettacolo al limite del cappottone per una "sciata" epica da annoverare tra le più ripide che abbiamo affrontato.
... verso il lago Eaux des Tortes ...

“Atterrati” al Colle de Vautreuil (2582 m) con un sorriso da trentadue denti da crampi mandibolari, proseguiamo in discesa verso il lago Eaux des Tortes scendendo lungo una valle idilliaca dove il sentiero si sviluppa tra placche appoggiate lunghe centinaia di metri. 
Arrivati al bivio chiamato appunto Le Pied des Dalles (ai piedi delle placche) non resistiamo ed iniziamo a risalire e scendere in stile “criceto” un placcone con un'aderenza incredibile.
... lezioni di aderenza su placca ...

Da qui si potrebbe scendere direttamente sul fondovalle a Plan Bas ma noi optiamo per costeggiare  l’Eaux des Tortes (2252 m) e proseguire con su un lungo traverso piuttosto tecnico ma con una buona gamba è fattibile tutto in sella fino al bivio col sentiero che sale al Col de la Petite Barre.
... la Grande Séolane sullo sfondo ...

La traccia inizia nuovamente a scendere facendoci ballare un po’ di samba con diversi tornanti molto belli sino a costeggiare una cascata; qui lo spirito di conservazione consiglierebbe di scendere a piedi, ma poco dopo si ritorna in sella entrando in un bosco dove inizia il tratto più flow, tutto curve e tornanti, una vera goduria che ci scodella presso la ex casa forestale De Plan Bas (1450 m).
... l'Abbazia di Laverq ...

Non ci resta che scendere seguendo l’evidente mulattiera con tappa obbligata per rifornimento idrico alla meravigliosa abbazia di Laverq; in brevissimo tempo ci titroviamo al Gite du Laverq dove rifrescare le nostre aride gole con una buonissima birra prima di affrontare l’ultimo tratto di stradone che ci separa dalle vetture.
Andrea C. (Barolo71)

Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:

Parcheggio Les Clariods Bas - Vallon de Vautreuil - Puy de la Seche - Col de Vautreuil - Eaux Tortes - Plan Bas - Abbazia Laverq - Parcheggio Les Clariods Bas

Presenze: Flavio, Richard, Andrea

Quota partenza: 1400 m (Les Clariods Bas)

Quota max: 2820 m (Puy del la Seche)

Dislivello: 1600 m

Ciclablità salita: 25%

Ciclabilità discesa: 95%

Difficoltà: OC/OC
                 M5/T4/E2

Sviluppo: 26 km

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