domenica 7 luglio 2019

Monte Scaletta (2840 m)

Val Maira / Stura

La vetta del monte Scaletta, spartiacque tra val Maira e valle Stura, è caratterizzata da uno dei più suggestivi sentieri militari delle Alpi del NordOvest: cunicoli, gallerie, trincee, fortificazioni, teleferiche il tutto scavato nella roccia e immerso in un paesaggio incredibile! Il rovescio della medaglia fa si che un percorso di questo tipo, affrontato in sella a una bici, ricada nella categoria del  "cicloalpinismo estremo" ... precisiamo quindi che il lungo sentiero di cresta è una compilation di passaggi tecnici su roccia e lunghi traversi su sfasciume in cui le esposizioni sono sempre costantemente al limite: a questo si aggiungono diversi tratti attrezzati a corde fisse dove un errore con eventuale caduta risulterebbe fatale ... occhio!
Bobo
... emozioni ed esposizioni pazzesche ...

La nostra giornata non inizia al meglio, un bel diluvio ci costringe ad attendere qualche ora finché un forte vento spazza via tutte le nubi. Risaliamo in auto la tortuosa val Maira col sole che inizia a fare breccia tra le nubi per raggiungere il punto di partenza nel vallone di Unerzio presso la suggestiva borgata di Viviere (1709 m), sopra Chialvetta.
Iniziamo a pedalare lungo l'asfalto in direzione Prato Ciorliero che dopo poco diverta sterrata.
... all'uscita della galleria militare ...
Tralasciata la diramazione per il colle d'Enchiausa / Feuillas prendiamo il sentiero S10 per il Passo Scaletta, alternando tratti pedalati ad altri a spinta e acquistando rapidamente quota ai margini dell'ampio pianoro di Prato Ciorliero sulla nostra sinistra. Trascuriamo il bivio di quota 2180 m (per il Ricovero Escalon - sentiero S27) e proseguiamo la nostra salita in direzione Scaletta che si fa più dura in prossimità dell'intaglio della Costa dei Denti. Passati alla modalità portage in pochi minuti ci ritroviamo al Passo dell'Escalon (2415 m) dove riusciamo nuovamente a pedalare fino al Passo Scaletta, facendo slalom tra i numerosi escursionisti e che spesso ci incitano senza lesinare complimenti.
... ciclopirla in azione all'uscita del canale ... 
Al passo il vento è fortissimo e siamo costretti a ripararci dietro un masso per riuscire a ingurgitare qualche cosa. Un po' sconfortati ci carichiamo le bici sulle spalle e prendiamo a salire il sentiero per il Monte Scaletta che si stacca a sinistra. In breve e senza grosse difficoltà, ma sferzati dalle raffiche di vento, riusciamo ad arrivare all'imbocco di un tunnel militare scavato nella roccia ... Flavio tira fuori il frontale e iniziamo la traversata della galleria che compie un suggestivo tragitto a L, con il manubrio delle nostre bici che in alcuni punti fatica a passare e tocca le pareti.
... in vetta allo Scaletta (2840 m) ...
Ci ritroviamo dalla parte opposta a lottare contro un vento ancora più arrabbiato che vuole ad ogni costo spazzare via questi due poveri "sherpa-biker" penalizzati anche dalla "stazza" ... very light! Attraversiamo un ripido canale di sfasciumi e proviamo a seguire le tracce del sentiero Cavallero (tacche Blu/Rosse) che si inerpica su un aereo costone. Ma con la bici sulle spalle che fanno una vela incredibile rischiamo un paio di volte di prendere il volo e questo basta per convincerci alla retromarcia; siamo così nuovamente in prossimità della galleria a ragionare sul da farsi.
... pronti via! Partenza dalla vetta ... 
Prima di abortire definitivamente il progetto decidiamo di visionare il percorso senza portare con noi le bici, che parcheggiamo a cuor leggero ... optiamo per risalire il canale di sfasciumi, non sapendo a cosa andremo incontro, ma in questo modo saremo al riparo dalle raffiche (che stimiamo intorno ai 70/80 km/h). Il fondo e la pendenza non facilitano la progressione ma una volta risalito il canale ritroviamo il sentiero. Oltrepassiamo trincee, postazioni militari e una lunga serie di tornanti ci porta in vetta allo Scaletta a 2840 m.
... a picco sui laghi di Roburent ... 
Il vento seppur fastidioso sembra voler concedere una tregua, ma prima di decidere di tornare a recuperare le bici decidiamo di buttare un occhio anche alla prima parte della discesa che a quanto si dice è un tantino esposta. Con le idee più chiare, le gambe più stanche e la zavorra sulle spalle, ripetiamo pari pari tutta la "ravanata" e una volta giunti in vetta ci concediamo un meritato riposo.
... uno dei tratti attrezzati a corde fisse ...
Non ci resta che affrontare la discesa e in sella dalla croce di vetta iniziamo la traversata di cresta con una prima sezione facile a cui segue una breve risalita che anticipa il tratto più spettacolare di oggi.
Il sentiero passando un po' sul versante Maira un po' su quello Stura segue la dorsale tra cenge attrezzate con cavi d'acciaio e tratti più facili ma sempre decisamente esposti.
... in sella sulla cengia esposta ... 
Con concentrazione e tensione ai massimi livelli affrontiamo soltanto alcuni risalti a piedi per il resto riusciamo a rimanere in sella letteralmente estasiati e stupiti da quest'opera sentieristica unica. Una volta passate le impervie rocce che costituiscono i contrafforti del Monte Scaletta un esile sentiero ci porta ad attraversare tutta la cresta in direzione del Passo Peroni effettuando un lungo traverso su un ottimo fondo di brecciolino inframezzato soltanto da sporadici tornanti.
... un traverso davvero eccezionale ... 
Giunti in vista del Passo Peroni (2578 m), ormai su territorio conosciuto, ci aspetta il breve portage che ci consente di svalicarlo. Proseguiamo quindi lungo il traverso per il Passo la Croce, che in questo senso ha più salita che discesa con soltanto qualche breve tratto non pedalato fino ad arrivare al suggestivo bivacco Due Valli. Da qui al Passo la Croce (2620 m) manca una breve rampa che consente il cambio di visuale sulla conca dove svetta il Monte Oserot.
... pedaliamo sopra i laghi di Roburent ... 
Iniziamo la discesa evitando accuratamente la deviazione inciclabile e "very hard" per la colletta Vittorio che conosciamo come le nostre tasche (clicca) e optiamo per la discesa della militare che a tornanti facili e veloci scende nella comba Emanuel. Giunti in corrispondenza di una balise prendiamo a sinistra il sentiero che scende deciso nella depressione abbandonando la storica militare per il colle Oserot (clicca) e la trascurando successivamente la traccia citata in precedenza che risale alla Colletta Vittorio.
... prima del Peroni ... 
Andiamo quindi a incrociare il sentiero S11 proveniente dal colle Oserot per Prato Ciorliero che seguiamo prendendo a sinistra nel verso di discesa; questo con un lunghissimo e panoramico traverso, integralmente pedalabile salvo il breve attraversamento di una frana, ci riporta sul sentiero di salita intorno a quota 2050 m.
... Comba Emanuel con il colle Oserot ... 
Da qui ripercorriamo per un breve tratto la via di salita fino ad arrivare all'attacco del sentiero P.O. (percorso occitano ) che con un divertente e scorrevole sentiero ci scodella a Viviere evitando gran parte della trafficata carrozzabile. Termina così un giro in grado di regalare emozioni cicloalpinistiche davvero forti e panorami più unici che rari, nonostante i numeri relativi a chilometraggio e dislivello siano tutt'altro che eclatanti!
Bobo
... discesa su Prato Ciorliero ...

Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:

Viviere - Prato Ciorliero - Passo dell’Escalon - Colle della Scaletta - Monte Scaletta - Passo Peroni - Passo la Croce - Comba Emanuel - Prato Ciorliero - Viviere

Presenze: Bobo, Flavio

Quota di partenza: 1709 m (Viviere)

Quota Max: 2840 m (Monte Scaletta)

Disl.: 1350 m

Ciclabilità salita: 65%

Ciclabilità discesa: 97%

Difficoltà: OC/OC+
                 M4-T4(T5)-E4

Sviluppo: 19 km
  • Aggiornamenti - Varianti - Sentieri associati
19 Agosto 2006 - Traversata Maira/Ubaye

3 Settembre 2009 - Giro dell'Oronaye

21 Agosto 2016 - Giro della Rocca Peroni

1 commento:

Barolo71 ha detto...

Ripetuta con Donald a fine Luglio non possiamo che confermare la bellezza della gita.
Noi l'abbiamo fatta come variante al giro classico dei laghi di Robourent , così facendo si pedala moltissimo, rimane il portage dal colle di Robourent al M. Scaletta e i tratti sul sentiero alto, poi poco prima del passo Peroni siamo scesi al lago mediano e poi discesa porno su Argentera ��

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