sabato 19 agosto 2006

Traversata Maira / Ubaye (Tour dell'Oronaye)

Val Maira - Stura - Ubaye

Il "giro tosto" di questa estate doveva essere una grande traversata aperta e di esplorazione, ma la durata eccessiva, il solito valzer di adesioni e defezioni e alcuni dubbi sull'opportunità di portare le bici in certi postacci ci hanno suggerito di ripiegare - si fa per dire - su monti più casalinghi e itinerari noti, per un anello che inizialmente doveva essere di quattro giorni e abbiamo ulteriormente ridotto a tre causa temporali fuori programma. Ma non ci siamo annoiati!

... Colle Oserot  "giù verso l'ignoto" ...
Day 1: 19 Agosto 2006

Ponte Marmora - rif. Gardetta
Con Bobo e i Magic Twins Luca e Stefano si sale la verde Val Maira un grigio sabato mattina, tra spruzzi di pioggia e catastrofiche previsioni dei locals. Timidi strappi nel manto nuvoloso ci incoraggiano a non passare la giornata in macchina e alla fine di acqua non ne prenderemo nemmeno una goccia. In compenso c'è un'umidità infame e le nebbie avvolgono il paesaggio.
Da Ponte Marmora (m 944) si va su per il tranquillo asfalto dell'omonimo vallone, direzione colle d'Esischie. A q.2100, prima dell'ultimo tornantone, imbocchiamo a destra una splendida e purtroppo incompiuta sterrata che presto muore in un sentierino a tornanti sorretti da imponenti opere in muratura: mezzoretta di bici in spalla, siamo al famoso colle del Mulo (m 2527) e sbuchiamo al sole sull'immenso altopiano della Bandia

Foto di gruppo davanti alla Meja

Mentre Bobo si incammina sullo sterratone in preda a lancinanti fitte lombo-sciatiche, gli altri tre si godono la discesina nei prati a fianco della Meja fino al colle del Preit, per poi ritrovarsi al rifugio Gardetta (m 2335), cena e partita a calcetto all'aperto in notturna!
Nubi serali sulla Meja

Day 2: 20 Agosto 2006

Rif. Gardetta - Saint Ours
Bollettino meteo e medico positivi, schivando le marmotte e proteggendoci dall'aria frizzante superiamo il passo della Gardetta e rimontiamo ai passi di Rocca Brancia e Oserot (m 2640), la militare è abbastanza pulita e quasi interamente ciclabile ma perdiamo un'ora abbondante ai box per una catena che salta sul più bello.
Dal colle Oserot ci affacciamo sulla grandiosa e selvaggia conca sottostante, cardine dei collegamenti tra le alte valli Maira e Stura e spauracchio dei bikers per via della magnifica strada militare sommersa da immani frane. Tentiamo di percorrere ciò che resta della strada ma i blocchi giganteschi ci suggeriscono di optare per il sentierino, tracciato più di recente, che scende in fondo alla conca costeggiandone il lato destro: 300 m di discesa tecnicissima e spettacolare che mi infliggono un colpo decisivo al cambio, restaurato dalla mano miracolosa di Bobo.
Super-tecnico al colle Oserot
Raggiunto il fondo della conca, la traccia ora risale verso sinistra e taglia un pendio di rocce verdi puntando alla colletta Vittorio (m 2522). Invece di recuperare la strada sopra le nostre teste tiriamo dritto per la colletta, tanto per arrivare a Punta la Croce c'è un sentiero.... Peccato che il sentiero sia una versione in miniatura del canalone dei Genovesi: per superare un salto quasi verticale è un'ora di fatica a passarsi le bici, poi dall'alto vediamo la traccia che ci avrebbe permeso di pedalare quasi tutta la salita!
Il difficoltoso canale....

Finite le sofferenze prendiamo fiato al passo la Croce (m 2620) e puntiamo con un traverso stretto ed eposto, che ormai ci sembra una passeggiata, al mitico passo Peroni (m 2578), aereo intaglio difeso da un'improbabile casermetta abbarbicata su una pietraia impossibile.
Traverso al passo Peroni

Dall'altra parte la traccia prosegue tra pietraie e immarcescibili rovi di filo spinato con un altro bel traverso pieno di sassi ma finalmente siamo in vista dei laghi di Roburent: costeggiamo il mediano e ci fermiamo per un salutare pediluvio al superiore (m 2420) prima di rimontare su una ripida traccia al vicino colle di Roburent (m 2496). Il paesaggio ora si fa idilliaco e il sentiero, liscio come i viali del parco di Nervi, vola tra i soliti sciami di marmotte al Col Gypiere d'Oronaye e al sottostante vallone Rochouse, dominato dal forte Viraysse. Siamo nel paradiso della mtb d'altura e cominciano ad apparire i segnavia dedicati. Un'ultima discesa sassosa, un guado e siamo su una lunga traccia orizzontale che tra prati e rade pinete arriva senza fatica al Fort de Mallemort (m 2060), infine una ripida sterrata ci teletrasporta a Saint Ours. Tra soste e incidenti tecnici siamo in ballo da 10 ore e ci godiamo la ricca cena del gite-auberge, vivamente raccomandato!

Col Gypiere d'Oronaye, sullo sfondo l'Oronaye


Day 3: 21 Agosto 2006

Saint Ours - Ponte Marmora
Abbiamo già dato, si chiude con una tappa soft: da St. Ours torniamo al Fort de Mallemort, al guado e verso il col Gypiere d'Oronaye, ma sul pianoro prima della rampa finale prendiamo a sinistra la salita quasi interamente ciclabile negli immensi prati che conducono al colle delle Munie (m 2524).
Discesa dal colle delle Munie (il sentiero c'è!)

Lunga sosta per l'immenso panorama, poi giù per un single track, dolcissimo fino al lago d'Apzoi, poi tecnico, infine quasi inciclabile, che seguendo fedelmente il sentiero Frassati termina alle sorgenti del Maira in quel di Saretto. Non ci resta che planare sulla strada di fondovalle fino a ponte Marmora.
Ultimo sentiero sopra il lago Visaisa

Dati del giro:

Anello Ponte Marmora - Colle del Mulo - Bandia - Rif. Gardetta - Passo Rocca Brancia - Colle Oserot - Colletta Vittorio - Passo la Croce - Passo Peroni - Colle di Roburent - Col Gypiere d'Oronaye - St.Ours - Colle delle Munie - Lago d'Apzoi - Saretto - Ponte Marmora

Presenze: Roberto, Bobo, Luca, Stefano

Quota di partenza: 944m (Ponte Marmora)

Quota Max: 2640m (Colle Oserot)

Dislivello totale: 4100 m

1° giorno: Difficoltà: BC/MC; disl. 1900 m; Km 32.
2° giorno: Difficoltà: OC/OC; disl. 1150 m; Km 31.
3° giorno: Difficoltà: BC/OC; disl. 1050m; Km 36.

Ciclabilità salita: 94%

Ciclabilità discesa: 99%

Difficoltà complessiva: OC/OC

Sviluppo: 99 Km

In tre giorni 4000m e meno di 100km... non sono i numeri che fanno il giro...

Grazie a Bobo che ci ha seguiti e guidati soffrendo stoicamente e ai Gemelli che hanno sfidato se stessi sulla montagna quella vera!
woof

  • Aggiornamenti - Varianti - Sentieri associati

23 Luglio 2007 - St. Ours col Gypiére di Oronaye e col Roburent

8 Agosto 2008 - Anello dei laghi di Roburent

3 Settembre 2009 - Giro dell'Oronaye

19 Settembre 2010 - Giro dell'Auto Vallonasso

8 Ottobre 2010 - Giro del Monte Soubeyran 

8 Agosto 2011 - Col Sautron e giro della Meyna

  30 Luglio 2013 - Tour e vetta del Monte Viraysse (2838 m)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao bobo...ieri abbiamo tentato un nose press uguale a quello del tuo avatar ...ma c'era troppo vento (non siamo capaci!!!)
la salita al passo la croce non la regala nessuno anche passando dai resti della strada militare :-)
ma dal colle vittorio non oso pensarci!!!

enri le fou

Barolo71 ha detto...

ieri fatto discesa dal lago Apzoi alle sorgenti del Maira. Il sentiero e' praticamente 100 % ciclabile :-))
ci saranno si e no 2-3 passaggi che per i meno smaliziati e' meglio scendere, altrimenti la discesa e' molto bella, pochissimi gradoni, ma molto smosso, fatta amche da Paci con front...quindi poche musse 100% ciclabile e basta! ;-)

Chiaretta ha detto...

Giro dell'Oronaye in versione XXL

Comunque lo si percorra, il giro attorno al maestoso Monte Oronaye è sicuramente uno dei più bei giri di cicloalpinismo a cavallo tra le valli Stura e Maira, appaganti sia per le gambe che per gli occhi.
Questa volta scelgo di aumentare lo sviluppo e il dislivello partendo da Pietraporzio, risalendo la lunga sterrata del Colle di Salsas Blancias.
Mi godo il bellissimo pianoro della Gardetta e in un attimo mi ritrovo a scendere nel Vallone di Unerzio.
Risalgo nuovamente su sterrata fino al Colle Ciarbonet, poi inizio a perdere il conto dei colli... Passo della Cavalla, Colle delle Munie, Col de la Gipière de l'Oronaye, Colle di Roburent per terminare le salite nell'impagabile ambiente dei famosi laghi.
Tra le varie alternative per il ritorno alla base scelgo la discesa che porta alla Tinetta, seguiti dai ripidi ed esposti tornanti fino ad Argentera.
Torno a casa soddisfatta con un favoloso giro da 70 km e più di 3000 metri di dislivello!
Chiara Marrale

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