giovedì 30 luglio 2009

Viol d'es Fiour - Neraissa - Varirosa

Valle Stura di Demonte

Praticamente due giri in uno, una tosta "duemillata" dove però l'impegno fisico non è mai sofferenza e il tecnico mai un rischio... insomma, torniamo a fare una bella, lunga, "abitumica" gita in bici in una delle nostre valli più amate!

Per soddisfare anche i palati più fini...il sentiero dei fiori è lì che vi aspetta...

Questa "compilation della Valle Stura" cuce insieme due gite in parte già fatte, il delizioso Viol d'es Fiour intorno al M. Omo e la classicissima traversata del Varirosa. L'inedito è rappresentato dalla lunga discesa del vallone di Neraissa.
Si comincia con la Solita, la salita Sambuco - Serre - Colle di Salsas Blancias - Autostrada della Gardetta dove ormai andiamo a occhi chiusi (vedi salita Bersaio) , fino alle casermette della Bandia (ottima e utile fonte) e al frequentato passo Valcavera (2394 m), superato (onta e disonore!) da un tornantino asfaltato.
Proprio sul colle si dirama a destra il pianeggiante sentiero natura che, con percorso piacevolissimo interrotto da brevi tratti pietrosi, costeggia sotto il M. Omo offrendo scorci sempre più panoramici sul sottostante Vallone dell'Arma.
... quando a Dio regalarono una mountain, lui creò il "Viol d'es Fiour"... (ZioDodo)
Dopo un breve tratto nei prati il traverso riprende, un pochino esposto ma sempre piacevole e con docili saliscendi, fino a un dossone erboso dove la traccia diventa meno evidente.
Ci infiliamo allora nel vallone verso il Colle Serour, perdendo quota con qualche tornantino e un po' di sconnesso, continuando ad attraversare spettacolari fioriture dove la stella alpina, complice il substrato calcareo, la fa da padrona.
Dopo un breve tratto rovinato dalle valanghe si riprende a salire, bici al fianco, mantenendosi sulla mulattiera ex-militare che con un lungo traverso, a tratti ciclabile, e una coppia di tornanti esce al Colle Serour (2432 m). Sotto di noi, sulla destra, un'invitante traccia, scende nel selvaggio Vallone degli Spagnoli (variante di discesa) andandosi a raccordare al Gias Murè... segnare per la prossima come variante del giro del Bersaio....
Panorama dal Colle Serour
Noi proseguiamo invece verso sinistra (segnavia bianco-rossi) raggiungendo in breve il Colle Moura delle Vinche (2434 m): sotto di noi è evidente il "serpentone" che si tuffa verso il vallone di Neraissa.
La discesa comincia con due traversi un po' sassosi ma poi continua su una bellissima serie di tornanti, larghi, facili e tutti ciclabili, poi attraversa ampie praterie con un fondo non sempre perfetto e oggi molto polveroso. Passati accanto a una piccola malga proseguiamo per la linea di massima pendenza costeggiando una zona di calanchi che, col loro movimento di continua frana, sono lì lì per portarsi via il sentiero. Attenzione perché durerà ancora poco!
Per ora il sentiero c'è ...
Qui si possono notare le tipiche formazioni rocciose costituite da materiale detritico sormontato da un blocco di roccia, spesso denominate "Ciciu" come quelli più famosi di Dronero.
La discesa, dopo il solito attraversamento di boschi devastati dalle valanghe, si conclude alla borgata Tetti: risalimo brevemente verso destra per attraversare un piccolo ponte e scendiamo al bivio per il colle Varirosa (2015 m) appena prima di arrivare a Neraissa superiore (m. 1533).
Il resto è storia nota: la comoda sterrata che sale con pendenza costante al colle, l'esposto traversone già di nuovo rimesso a posto con imponenti lavori, l'idilliaca discesa fino a S. Anna con la variante finale lungo il sentiero delle borgate per chiudere alla grande su Sambuco (vedi itinerario Colle Varirosa).
Bobo & woof
Viol d'es Fiour...ecco i Fiour...

Per scaricare la traccia GPS (in formato GPX) e vedere la mappa del percorso clicca su:
Dati del giro:

Anello Sambuco - Serre - Moriglione - Colle di Salsas Blancias - Passo Valcavera - Sentiero dei Fiori - Colle Serour - Colle Moura delle Vinche - Neraissa Superiore - Colle Varirosa - Sambuco

Presenze: Bobo, Roberto (fino a Neraissa)

Quota di partenza: 1184 m (Sambuco)

Quota Max: 2445 m (Colle di Salsas Blancias)


Disl: 2280 m

Ciclabilità salita: 92%

Ciclabilità discesa : 99%

Difficoltà:  BC/OC
                  M3-T4-E3

Sviluppo: Km 45

  • Aggiornamenti - Varianti - Sentieri associati 

18 Maggio 2007 - Colle Varirosa

25 Giugno 2007 - Giro del Monte Omo

19 Agosto 2007 - Giro del Bersaio

7 Luglio 2008 - Colle del Vallonetto

20 Luglio 2009 - Colle di Servagno

17 Agosto 2010 - Vallonetto e Barricate

  • 27 Luglio 2020
Monte Omo (2613 m) - Il monte Omo è una classica dello scialpinismo cuneese che appare fin da subito quando si risale in auto la valle Stura e poi domina incontrastata il paesaggio una volta imboccato il vallone dell'Arma. Normalmente in bici si ci gira attorno con il mitico sentiero "Viol des Fiour". Ho sempre pensato che la vetta potesse offrire degli spunti interessanti sul fronte "rotolatorio" colgo l'occasione di sfruttare la sola mattinata a disposizione e in solitaria effettuo un giro ad anello very soft. Parto dal Rifugio Carbonetto (1874 m) e risalgo il vallone dell'Arma fino al colle di Valcavera su bitume; da qui effettuo il lungo spettacolare traverso del "Viol des Fiour" fino a raggiungere la dorsale Est del monte Omo. Seguendo delle labili tracce di sentiero risalgo un pò pedalando un pò a spinta i pratoni fino a quando la pendenza lo consente.  dopo circa 250 m di portage alternato a tratti pedalati mi ritrovo in vetta al monte Omo (2613 m) ad ammirare un panorama da urlo.
La discesa avviene a ritroso sul percorso di salita, tutta sui pedali, fino a incocciare nuovamente il sentiero del "Viol des Fiour" che seguo a sinistra in direzione del colle Serour ... questa volta il tempo a disposizione è poco e quindi per chiudere il mini anello non mi resta che ridiscendere il vallone del Serour fino all'omonimo Gias e da qui proseguire lungo la carrareccia sterrata che mi scodella qualche metro sotto il Rifugio Carbonetto (vedi Fauniera, Viridio e la "Curnis Auta")
Bobo
Monte Omo (2613 m)


14 commenti:

mitico ha detto...

ottimo.
vi consiglierei da neirassa inf.
il sent. che porta al forte Neghino
bello pedalabile con discesa su Vinadio discretamente tecnica ciao a presto Mitico

Anonimo ha detto...

Complimenti ragazzi, giro spettacolare come del resto quasi tutti i giri della val stura di demonte. Sono rimasto veramente stupefatto dal sentiero natura che parte dal Valcavera, non sapevo che esistesse!!la prossima volta però dovete farvi la risalita al Varirosa!!altrimenti non vi considero.Una nota, (secondo me) per le mie capacità, la ciclabilità in discesa la darei solo all'85% certo per i trialisti come Bobo non ci sono problemi. Un saluto e complimenti.
Luciano

Bobo ha detto...

Che onore!!! Averti fatto conoscere un nuovo sentiero è sicuramente una cosa rara, e di questo ne siamo felici e onorati...
Per la cronaca, la risalita al Varirosa me la sono fatta si!!! Da solo perchè il Braccuzzo aveva preso una bella "calda", ma la macchina a Sambuco qualcuno doveva pur prenderla...non sia mai che mi faccio la statale!!!
Per la ciclabilità sai com'è è sempre molto soggettiva...noi solitamente la calcoliamo come percentuale sul dislivello...99% vuol dire che magari si scende qualche tratto esposto, ma in pratica l'abbiamo scesa tutta in sella.

Anonimo ha detto...

abbiamo percorso il sentiero dei fiori sabato scorso, gran caldo fino al Salsas Blancias.
Sul viol de fiour solo qualche lingua di neve per il resto perfetto, poi al colle serour abbiamo "ripiegato" sul vallone degli spagnoli e sul vallone madonna perchè tra nuvoloni neri e qualche tuono non ce la siamo sentita di continuare.
Giro stupendooo!!!
enrico - genova

Bobo ha detto...

Noi eravamo sullo stesso sentiero la settimana prima, avrai notato le tracce nella neve ... poi il temporale ci ha bloccato sul traverso e abbiamo ripiegato sul Bersaio classico ... quella zona lì è uno spettacolo andatevi a fare anche gli altri giri se non li avete mai fatti sono uno più bello dell'altro!!!
ciao Bo

Anonimo ha detto...

fatto ieri. fantastico!!! il ciclio della frana è sempre più vicino al sentiero e si è preso un tornante ma per ora si può ancora fare. anche il tratto risistemato con ferri e tronchi della discesa del varirosa sta cedendo e bisogna fare qualche decina di metri con bici al fianco.
sergix

Maki ha detto...

Una domanda e una integrazione.

Domanda: da dove esce tutto quel dislivello? Sambuco-Valcavera 1300, salita al Serour a spanne 200, salita da Neraissa 500. Me ne mancano quasi 300, non mi sembra che ci siano altri grossi saliscendi. Avete contato anche la salita al Varirosa non descritta?

L'integrazione: quando sono arrivato al Moura delle Vinche ho guardato l'orologio, fatto due conti, posato la bici e salito a piedi il Nebius (spettacolare, avendo tempo e forze vale davvero la pena). Poi, tornato al colle Serour, son sceso al Gias Mure per il sentiero a cui accennate. Ottima ciclabilità, a tratti scompare nel prato e bisogna cercarlo un po', a volte si sdoppia... però ci son segnavia freschi freschi e anche scendendo a muzzo in caso di scarsa visibilità non mi pare che ci siano pericoli.
Dal gias Mure un poco di strada e poi giù sul sentiero del vallone della Madonna, che al momento è in condizioni fantastiche. Se uno non lo sa quasi non si accorge dello scempio fatto con la ruspa nel 2003...

Bobo ha detto...

La salita fatta da noi comprende il solo colle Varirosa ...
Il dislivello con tutti i saliscendi dovrebbe però essere quello che abbiamo scritto ... tieni conto che per arrivare al serur ci sono più di 200 m, poi scendendo dal varirosa c'è anche la salita per fare la variante delle borgate che butta sul vallone della madonna che è più carina dello stradone di S.Anna e così via.... comunque se hai un apparecchio gps o similare non hai che da provare poi ci dirai... Noi solitamente viaggiamo con minimo 2 apparecchi in modo da avere dati abbastanza certi...

Bella la variante Nebius e anche il vallone degli spagnoli che citiamo in descrizione è una figata, peccato sia un pò breve e poi ricalchi il solito vallone della Madonna, intendiamoci sempre bellissimo, ma ormai trito e ritrito ... l'ultima volta la bici andava da sola ...
ciao Bo

Anonimo ha detto...

Partito stamattina alle 11 da sambuco, Ho fatto oggi questo giro con variante, in pratica quando sono arrivato in cima invece di andare direttamente al Valcavera sono andato al colle del Prel e da lì sono salito al colle margherita ai piedi di Rocca la Meja, non volendomi far mancare nulla fino al fauniera, ridisceso per il sentiero dei fiori, la risalita con bici a fianco fino al Serour non è stata una passeggiata di piacere... oltretutto la mancanza di segnali pensavo di aver sbagliato percorso, la discesa un incubo, la mia front seppur da 29" è andata subito in crisi l'impianto frenante avid BB7 totalmente inadeguato... me la son fatta tutta a piedi ! impossibile non surriscaldare i dischi, purtroppo son arrivato tardi a Neirassa, erano quasi le 18 e ho dovuto prendere l'asfalto per Vinadio.

Stex84 ha detto...

Bella discesa sopratutto l'ultima parte tornanti i stretti e più tecnica rispetto ai prati più a monte...sicuramente da affrontare con una allmuntain e non una xc...

Maki ha detto...

Fatta qualche giorno fa, finalmente. Il sentiero c'è ancora, ma in alcuni punti è a 10 cm dalla frana. Cmq nessun problema, se va giù si passa più in là. Devo dire che questa parte mi ha un po' deluso, difficile da interpretare, non trialistico ma nemmeno da mollare i freni... vista dall'alto prometteva meglio. Anche la salita al Varirosa mi ha lasciato interdetto, ero convintissimo ci fosse una strada, ma ormai è praticamente scomparso tutto!

Per il resto giro grandioso sotto tutti i punti di vista, con finale super.

Segnalo una variante in partenza, verso quota 1200 ai primi tornantini si può prendere la mulattiera a sx con segnavia bianco e rosso, che sale in maniera più uniforme e taglia qualche metro di dislivello. A memoria (l'altra l'ho fatta due anni fa) è un po' meno spaccagambe da affrontare a freddo.
Ho anche visto che hanno segnato diversi percorsi in zona, dal Pilone ce n'è uno che scende a Sambuco, in alto promette bene.

Anonimo ha detto...

La dimostrazione che in montagna si va con bici adatte, non con front da xc con freni anteguerra pensate per tutti altri utilizzi...
Valutate sempre la difficoltà del giro prima di partire!

Exxxio ha detto...

Bellissimo e completo tecnicamente e impegnativo al punto giusto!..... Grazie per il consiglio!

Leonardo Ceresini ha detto...

Scusate,non sono pratico della zona ma verrei molto volentieri,solo che non capisco dov'è il punto di partenza ,da che paese,grazie

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